Il Bias dell’Iper-Ottimismo porta a sovrastimare la probabilità di esiti favorevoli e sottostimare la probabilità di esiti sfavorevoli, riguarda la percezione del contesto nel quale ci si trova.
Non siamo realisti siamo troppo ottimisti, non siamo lucidi nelle nostre scelte.
Solitamente a livello personale e lavorativo l’ottimismo porta dei benefici (ed anche molto importanti).
Personalmente sono un fan dell’ottimismo…
L’ottimismo non solo è collegato al successo ma porta al successo.
“L’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.” cit Winston Churchill
non è cosi però nel mondo degli investimenti (in particolare nel caso di ottimismo irrealistico).
Cosa può comportare l’iper-ottimismo per un investitore?
- impedisce un’efficace pianificazione (dato che non si valutano possibili scenari negativi)
- utilizzo della leva finanziaria senza paura (anche alte leve, che sono estremamente rischiose)
- non piazzare stop loss (per chi fa trading)
- delusioni (se le aspettative superano di troppo la realtà e quello che si verifica, si genera delusione)
- investire senza diversificare (es. investo tutto su questo titolo tanto non può andare male…investo tutto in un immobile in italia tanto il mattone è una sicurezza e l’italia non può fallire)
In inglese questo bias si chiama Optimism Bias ed è una trappola tra le più diffuse e potenzialmente pericolose per il portafoglio.
Impedisce agli investitori di effettuare un’efficace pianificazione poiché rende difficile considerare, fra i diversi scenari possibili, anche quelli negativi. Inoltre porta alla formulazione di previsioni spesso distorte a proprio vantaggio, con sistematiche delusioni, con, peraltro, non poche difficoltà nella gestione del cliente.
L’ ottimismo è fondamentale per guardare al futuro in chiave costruttiva, ma deve essere opportunamente associato all’equilibrio al fine di evitare gli eccessi, specialmente quando si tratta di investimenti.
In finanza, in particolare, essere troppo ottimisti può portare a sovrastimare le probabilità di successo e a sottostimare i rischi.
Tra i tanti aspetti dell’eccessiva sicurezza in se stessi (la cosidetta Overconfidence) spicca proprio l’iper-ottimismo che ha spesso il sopravvento quando ci si confronta con temi e strumenti conosciuti, che, proprio in virtù della loro “familiarità”, appaiono come facilmente governabili.
N.B. Gli uomini sembrano più portati delle donne (con una percentuale del 27% rispetto al 24% dell’universo femminile) a sovrastimare le probabilità di successo e a sottostimare i rischi legati ad aspettative troppo rosee.
Come risolverlo
In tutti i casi, il ruolo del consulente finanziario è determinante per tenere a bada l’eccesso di ottimismo del cliente, aiutandolo a ragionare con più realismo.
Che fare di fronte a un cliente iper-ottimista? “Il consulente finanziario deve cercare di smorzare l’«esuberanza irrazionale» del suo cliente per non alimentare attese irrealistiche.
Il consiglio è di basarsi su fatti concreti (notizie, report, previsioni di esperti…) e di circoscrivere le aspettative sulla base dei reali «fondamentali» dell’investimento.
Può rivelarsi utile anche prendere nota, nel corso del tempo, di tutte le volte in cui le «profezie» del cliente si sono rivelate errate per ricordargliele all’occorrenza”, parlando di un prodotto o di un servizio finanziario, è importante illustrare non soltanto le potenzialità ma anche i pericoli…
Perché, infine, il consulente deve stare molto attento a isolare il proprio ottimismo durante i colloqui con il cliente? “Perché anche il consulente è un essere umano e come tale soggetto ai bias mentali che «intrappolano» il nostro cervello. Per non sommare il proprio ottimismo a quello dell’investitore, bisogna esercitarsi a prendere in considerazione tutti gli scenari possibili e resistere alla naturale inclinazione, quando si illustra commercialmente un prodotto, a focalizzarsi solo sugli aspetti positivi”
Dal lato del cliente invece, risulta utile ricordarsi che nel mondo finanziario è bene essere realisti e non ottimisti.
Anche se si crede che lo S&P 500 farà un +10.000% in un mese, è bene non lasciare spazio a tali fantasie ottimistiche. Sembre meglio fare un check con la realtà magari controllando le performance passate dello stesso o andando a calcolare cosa vorrebbe dire in market cap un aumento del genere per lo standard & poor.