Stavo ri-leggendo la nuova edizione del libro A Random Walk down Wall street di Burton G. Malkiel…
Davvero un’ottimo libro finanziario che consiglio a tutti, forse meglio la versione italiana che però non è del tutto aggiornata (non credo abbia la sezione su Bitcoin).
Ammetto che mi sono stupito quando ho visto che Malkiel ha dedicato una sezione a Bitcoin ed alle criptovalute… la stessa non è nemmeno fatta male.
E’ sempre bene confrontarsi con esperti con idee contrarie alle proprie… Altrimenti si rischia di ricadere nel confirmation bias…
Malkiel almeno è uno dei pochi nel mondo della finanza a non essere un “estremista invasato” (come molti professionisti del value investing)
La sezione dedicata a Bitcoin è una piccola sezione ma devo dire che Malkiel è andato abbastanza in profondità sul fenomeno Bitcoin e non lo ha giudicato subito come truffa o scam senza neanche provare a capirlo.
Se non si guarda l’indice di questa sezione ma si leggono i contenuti, si apprende subito l’onesta intellettuale dell’autore.
La sezione dedicata a Bitcoin nel suo libro è divisa in questi capitoletti:
- Bitcoin e Blockchain (capitolo introduttivo molto veloce, fatto bene)
- Bitcoin è realmente denaro
- Possiamo chiamare il fenomeno Bitcoin una bolla finanziaria?
- Cosa potrebbe far sgonfiare la bolla
Bitcoin è realmente denaro?
In questa sezione Malkiel, inizia a parlare di Bitcoin ed al suo accostamento alle valute fiat.
Nel suo libro scrive che… molti professionisti del mondo finanziario sono sempre stati scettici sul fenomeno Bitcoin e criptovalute.
Jamie Dimon Ceo di JPMorgan Chase ha inizialmente additato Bitcoin come frode al 100%, minacciando anche il licenziamento in tronco di chiunque nella sua banca comprasse Bitcoin, o parteggiasse per Bitcoin. Salvo poi fare dietro front…in quanto ormai JPMorgan si sta sempre più aprendo al mondo cripto.
Warren Buffett ha sempre chiamato Bitcoin “veleno per topi al quadrato”, ed insieme a Howard Marks sostengono che Bitcoin e le criptovalute non sono reali e sono prive di valore.
Lo stesso Malkiel riflettendo su questo punto… argomenta che anche per le valute nazionali si può dire lo stesso (prive di valore). E’ Malkiel a dirlo non io…. “il dollaro non ha valore intrinseco, ogni valuta fiat soffre di vari gradi di scetticismo, sebbene non siano spesso accostate a schemi ponzi”.
Quale è la definizione di denaro?
Per un’economista il denaro svolge 3 funzioni:
- mezzo di scambio (diamo valore al denaro perche ci permette di comprare beni e servizi)
- Unità di conto (riusciamo ad avere prezzi ben definiti nei beni e servizi)
- riserva di valore (il potere di acquisto deve essere mantenuto nel tempo…anche con altri asset mantieni il potere di acquisto ma al denaro serve liquidità per acquisti anche immediati e dovrebbe essere privo di rischio)
Malkiel ora prova ad accostare Bitcoin a queste funzioni.
Scrive che Bitcoin rispetta il primo punto…è un mezzo di scambio, perché ormai è accettato ovunque nel mondo per certi tipi di transazioni. Bitcoin può anche permettere transazioni internazionali a costi minori in alcuni casi ed a tempi minori rispetto a pagamenti con valute fiat. Permette pure secondo Malkiel di avere un certo grado di privacy e di rendere la confisca del patrimonio molto difficile per le autorità.
Per Malkiel Bitcoin fallisce a causa della sua estrema volatilità invece nel punto 2 e 3, fallisce quindi in unità di conto e riserva di valore.
Secondo Malkiel il difetto di Bitcoin risiede proprio nella sua volatilità.
Malkiel non cita invece il fatto che anche dollaro ed altre valute fiat falliscono nel lungo periodo (ed alcune anche nel breve) nella funzione di riserva di valore.
Quindi finché Bitcoin manterrà questa volatilità non può essere chiamato denaro almeno secondo la definizione degli economisti.
Bitcoin è una bolla?
Ottimo capitolo che si apre con questa domanda…
Siamo all’alba di una nuova promettente tecnologia che migliorerà di molto i pagamenti internazionali o siamo semplicemente di fronte ad una bolla speculativa, che manderà in rovina tutti i possessori di criptovalute?
Secondo Malkiel sono vere entrambe le cose.
Anche io due anni fa parlavo di questo…
la tecnologia Blockchain dietro al fenomeno bitcoin è reale… ed una versione migliorata potrebbe diffondersi facilmente nel mondo. In questo caso il meccanismo dei pagamenti internazionali sarà profondamente rivoluzionato da questa tecnologia.
Non solo i pagamenti subiranno un profondo cambiamento, la blockchain si pone come sistema per altri scopi. Anche per la notarizzazione. Lo stato del Delaware sta lavorando per utilizzare la blockchain per tenere lo storico di tutti i business. Dubai ci fa sapere che vuole utilizzare la blockchain per mettere in sicurezza tutti i documenti governativi.
Malkiel non fà nessun accenno al fatto che non possa esistere blockchain senza Bitcoin, ma sembra sottointenderlo da come scrive.
Secondo Malkiel tutto questo è vero, Bitcoin e la sua tecnologia è reale, ma il fatto che sia reale non vuol dire che sia esente da bolle finanziarie.
Anche il fenomeno internet era reale, ora lo sappiamo ma nel 2000 è scoppiata la bolla delle dot com, molte aziende hanno perso il 90% del loro valore, altre invece come Amazon si sono riprese ed hanno superato e di moltissimo i massimi storici di allora.
La crescita del prezzo di Bitcoin ha superato di molto la crescita di prezzo della bolla dei tulipani.
La bolla di Bitcoin del 2017 è stato qualcosa di mai visto nel mondo finanziario.
Secondo Malkiel quindi vi è un paradosso, Bitcoin allo stesso tempo è reale e dirompente ma è anche una bolla.
Cosa può far sgonfiare la bolla Bitcoin?
Questo è il capitolo forse meno riuscito di questa sezione
Giacomo Zucco in questo (lungo) video butta giù tutte le idee dell’autore… (l’autore è esperto nella finanza e non nel mondo Bitcoin)
Forse il maggior vantaggio nell’utilizzare bitcoin risiede:
- nelle sue transazioni pseudo anonime
- nella detenzione di ricchezza in forma pseudo anonima
Malkiel scrive…. le valute digitali possono facilitare le transazioni e possono avvenire anche se i governi in giro per il mondo non acconsentono. Detenere ricchezza in Bitcoin rende la confisca da parte delle autorità molto difficile.
tensioni nello scenario internazionale sono sempre state accompagnate da aumenti di prezzo in Bitcoin, e gli holder dei token risiedono spesso in stati con leggi molto restrittive sulla libertà e proprietà.
Non mi trovo d’accordo ma Malkiel sostiene che molti criminali utilizzano Bitcoin per vendere droga o compiere altri crimini.
Le transazioni nel mondo della pornografia avvengono spesso in Bitcoin perche consentono di rimanere anonimi; Aanche agli occhi del partner dato che il pagamento non avviene dal conto corrente e non rimangono quindi tracce facilmente visibili.
Per Malkiel dato che Bitcoin è utilizzato per finalità illegali uno dei modi per far sgonfiare la bolla di bitcoin è quello che i governi reprimano l’utilizzo di questo per fini illegali.
Cosa direi alquanto difficile dato che la guerra alla droga è una guerra persa per i governi, in più non credo neanche che i Narcos utilizzino Bitcoin.
Potrebbero magari rendere illegale ricevere bitcoin per website pornografici o società che lavorano in questo settore, ma dubito che le transazioni in questo settore siano rilevanti per le transazioni totali del mondo Bitcoin. I maggiori website in questo settore tra l’altro non accettano nemmeno Bitcoin.
La bolla inoltre potrebbe sgonfiarsi se i governi rendessero illegale il possesso di bitcoin come è successo con l’oro nel 1933. Anno in cui gli americani hanno dovuto consegnare l’oro alle autorità per non rischiare anni di prigione. Il prezzo dell’oro però dal proibizionismo non è diminuito….
Potrebbero minacciare anni di prigione a tutti i possessori Bitcoin, ma questo è molto difficile, bitcoin è facile da nascondere non è come l’oro. Si creerebbe in ogni modo un mercato nero.
I governi inoltre potrebbero chiudere tutti gli exchange di criptovalute al mondo. Ci sarebbe sempre un mercato nero e ci sarebbero anche gli exchange decentralizzati. Ad ogni modo questo potrebbe ridurre il prezzo di Bitcoin temporaneamente.
In un mondo iper-competitivo dove vi sono anche tensioni tra vari stati….sicuro che tutti gli stati al mondo collaboreranno?
Per malkiel inoltre il limite dei 21 milioni di bitcoin non è un limite reale in quanto non vi è limite a nuove criptovalute che possono competere con bitcoin. L’autore compara Bitcoin a Ethereum e Ripple descrivendo le loro caratteristiche.
Anche gli holder di grandi quantitativi di Bitcoin secondo Malkiel potrebbero buttare giu il prezzo in un attimo se volessero. La bolla dei tulipani è finita quando gli investitori hanno fatto cash out, lo stesso potrebbe succedere a Bitcoin.
Gli holder possono manipolare il mercato a modo cartello senza neanche cadere nell’illegalità dato che non è un mercato regolamentato Bitcoin.
Se qualcuno poi dal giorno alla notte scoprisse come buttare giu Sha256, algoritmo criptografico di Bitcoin allora tutto il network andrebbe nel caos. Secondo Malkiel non è detto che i developers riescano a fare un update del protocollo cambiando tale algoritmo in tempo. Secondo Zucco invece si e comunque buttare giù Sha256 è molto difficile…
I governi potrebbero mettere alle strette i miners, Malkiel non sà però che nel protocollo Bitcoin si potrebbero nascondere gli IP… poi come fanno a trovare i miners?
Questo capitolo si conclude cosi…
“la tecnologia senza dubbio imporrà grandi miglioramenti al sistema internazionale dei pagamenti… ci sarà sempre un vantaggio a detenere asset che permettono la privacy, una difficile confisca e la massima portabilità…. ma la lezione della storia è immutabile. Le bolle finanziarie continueranno a persistere (ci saranno altre bolle in Bitcoin secondo Malkiel??). Queste bolle lasceranno molti dei loro partecipanti in rovina…anche tecnologie rivoluzionarie e reali come Bitcoin non assicurano benefici per gli investitori.”