Facili guadagni, in pochissimo tempo e senza sforzo. Questi sono i tipici slogan alla base dello Schema Ponzi, cioè la truffa più longeva della storia. In questo articolo voglio spiegarti come funziona questo schema fraudolento per evitare che tu possa caderne vittima.
Infatti, nonostante la truffa sia stata architettata più di un secolo fa, è talmente geniale e capace di adattarsi a tempi e situazioni nuove, che miete ancora ogni anno migliaia di vittime. Facciamo quindi un po’ di informazione per prevenire tali rischi.
La nascita dello schema
Carlo Ponzi, detto Charles, è stato uno dei più grandi affaristi truffatori italiani della storia. Nato a Parma nel 1882, si trasferisce negli USA a 21 anni in cerca di fortuna, con soli 2,50$ in tasca, dopo aver dilapidato in scommesse i risparmi di una vita.
Verrà arrestato nel 1920 dopo aver realizzato una truffa da $15 milioni, che al cambio attuale corrispondono a 195 milioni di dollari! La sua truffa fu talmente semplice ed intelligente che passò alla storia con il nome “Schema Ponzi” e diventò un modello replicato da tantissimi altri truffatori.
Come lo stesso Ponzi raccontò in seguito, la truffa nacque da una lettera che ricevette dalla Spagna. La lettera, infatti, era accompagnata da un buono di risposta internazionale. Questo è una sorta di coupon mandato dall’estero che negli Stati Uniti poteva essere cambiato con un francobollo.
Insomma, dalla Spagna (ma anche altri paesi) una persona poteva inviare una lettera negli Stati Uniti includendo un buono ufficiale. Questo poteva essere scambiato dal destinatario con un francobollo americano sufficiente per inviare la risposta.
Ponzi si accorse che in certi casi i buoni di risposta internazionale avevano un costo minore rispetto a quello dei francobolli con cui potevano essere scambiati. Era il caso della Spagna, dove il costo della vita era inferiore rispetto agli Stati Uniti. Pensò quindi di arricchirsi acquistando in blocco questi buoni e cambiandoli in America con i francobolli. In realtà l’idea era poco praticabile, ma Ponzi fondò una società per raccogliere capitale per comprare questi buoni.
A questo punto Ponzi si trovò tra le mani i soldi di altre persone che avevano investito nell’idea, che però nel frattempo aveva capito non funzionare per ostacoli pratici e burocratici. Come poteva allora risolvere il problema? Egli infatti aveva promesso ai finanziatori un ritorno del 50% in 90 giorni. Qui ebbe l’idea geniale e nacque lo schema Ponzi: per rispettare la promessa pensò di usare i soldi dei nuovi investitori per ripagare i vecchi investitori.
Come funziona quindi lo schema?
La truffa può presentarsi sotto varie vesti, ma è sempre contraddistinta dallo stesso meccanismo in 4 fasi:
1) Promessa di alti guadagni in poco tempo
La prima fase dello schema Ponzi riguarda l’avvicinamento della vittima. A questa viene proposto un investimento dai grandi guadagni con rendimenti più alti rispetto ai tassi di mercato. Il tutto nel più breve tempo possibile.
2) Ottenere la fiducia
Il secondo step riguarda la fiducia della vittima che deve essere guadagnata. Il truffatore restituirà ad essa parte della somma inizialmente investita, ma solo per dare parvenza di efficacia del sistema.
La vittima crederà che il sistema stia funzionando e da qui sarà più semplice per il truffatore continuare con gli step successivi dello schema Ponzi.
3) Estendere la rete di vittime
Si cerca di spargere la voce il più possibile, in modo da ampliare il numero delle vittime potenziali. Questa fase è fondamentale perché i soldi dei nuovi arrivati sono fondamentali per ripagare i vecchi investiori. Lo schema regge finché ci sono nuovi ingressi!
4) Smascheramento della truffa
Lo schema si interrompe quando le richieste di rimborso superano i nuovi versamenti. A questo punto il truffatore cerca di far perdere le tracce sue e del denaro in suo possesso, attraverso un piano di solito antecedente all’inizio della truffa.
Riassumendo, la truffa avviene secondo il cosiddetto “meccanismo piramidale”, come mostrato nel grafico.
Le prime vittime investono i propri soldi invogliati dalla promessa di facili guadagni, venendo remunerate non dai profitti (inesistenti) del fantomatico strumento finanziario, ma dal denaro proveniente da altri investitori (spesso amici e parenti ignari della truffa).
In questo modo, chi è al vertice della piramide, cioè gli ideatori dello schema, ottengono una quantità enorme di denaro in poco tempo. Il meccanismo regge finché gli ingressi di nuove persone sostengono i rimborsi da pagare a chi è più in alto nella catena.
Lo Schema Ponzi non passa mai di moda
La caratteristica vincente dello schema è che è in grado di reinventarsi ogni volta a seconda della moda del momento, facendo leva su fantomatici guadagni potenziali altissimi. Ad esempio, negli ultimi anni tutti gli schemi ponzi sono nati promettendo facili guadagni dall’acquisto di criptovalute.
OneCoin, BitConnect, PlusToken sono solo tre esempi di truffe che hanno portato un buco di 4,5 miliardi nelle tasche degli “investitori”.
In questo articolo invece Filippo ci ha descritto uno schema ponzi un po’ particolare, o quantomeno davvero atipico. Si chiama Effetto Cantillon e se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere quell’approfondimento.
In sintesi
Abbiamo visto insieme come funziona lo Schema Ponzi, cioè la truffa più longeva della storia. Nonostante sia vecchia un secolo è ancora tra i metodi preferiti dai truffatori per guadagnare denaro.
Il più grande consiglio che posso darti è quello di investire sempre e solo in qualcosa che capisci e di cui sai riconoscere rischi e benefici potenziali. Stai lontano dalle promesse di guadagni alti raggiungibili in brevissimo tempo. Nessuno ti regala niente!
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