Negli ultimi anni sempre più investitori stanno allocando parte dei propri risparmi in ETF, ma non tutti sono capaci di decifrare il nome degli ETF in cui investono. Questa è una competenza fondamentale, perché ci consente di fare una selezione vincente di quelli più adatti a noi.
In questa guida ti aiuterò a prendere familiarità su come decifrare il nome di un ETF attraverso un esempio reale. Scoprirai che dietro quelle incomprensibili parole che formano il nome di un ETF si celano in realtà delle informazioni preziosissime, che puoi sfruttare per scegliere gli ETF migliori per te.
Un caso reale
Svolgeremo tutte le nostre considerazioni attorno ad uno degli ETF più acquistati in assoluto nel mondo. Dividerò il nome dell’ETF in colori, in modo da facilitarti la lettura. Cominciamo!
1) Il nome dell’emittente
La prima informazione che restituisce il nome dell’ETF è il nome dell’emittente. Gli ETF, infatti, sono dei prodotti finanziari che vengono emessi da società di gestione del risparmio specializzate. Parliamo quindi di grandi banche di investimento o grossi gestori patrimoniali, che sono in grado di piazzare sul mercato nuovi strumenti finanziari.
Nel nostro esempio reale, l’emittente è iShares, che fa parte del gruppo BlackRock, cioè la più grande società di investimento nel mondo.
Sul sito Morningstar e in particolare a questo link è possibile reperire i nomi di tutti gli emittenti più solidi e sicuri.
Nel caso degli ETF, come ti spiegavo qui, anche se dovesse fallire l’emittente non perderemmo i nostri soldi. Tuttavia, se possibile, è sempre bene affidarsi a società di gestione del risparmio solide, per evitare ogni possibile noia burocratica.
Ti lascio qui la lista delle migliori emittenti su cui fare affidamento nel 2021. Se la prima informazione che leggi in un ETF è uno di questi nomi, puoi sentirti tranquillo.
2) Range di base
Questa è una informazione non sempre presente nei nomi degli ETF. Il range di base, infatti, indica che l’emittente ha talmente tanti prodotti finanziari che ha deciso di suddividerli in diverse categorie. Nel nostro caso, la parola “Core”, spiega semplicemente che iShares ha una vasta gamma di ETF e il nostro ricade in quella categoria.
In particolare, quando troviamo il termine “Core” dobbiamo essere felici. iShares infatti ha inserito in questa categoria prodotti molto economici e che replicano indici solidi, cioè adatti per la parte Core del proprio portafoglio. Se sei interessato, puoi cliccare sulla foto e ti rimanderò alla sezione Core del sito di BlackRock.
3) Nome dell’indice
La terza informazione che recuperi dal nome di un ETF riguarda l’indice che l’ETF intende replicare. Come forse già saprai, gli ETF sono prodotti finanziari che hanno l’obiettivo di replicare passivamente un certo indice o benchmark di riferimento. Il loro obiettivo non è quello di battere il mercato, ma è quello di ottenere la stessa performance che fa il mercato.
Nel nostro caso reale, l’indice replicato è l’S&P500. Esso è un indice azionario che racchiude le 500 aziende a più grossa capitalizzazione d’America. Solitamente, come puoi capire, anche i nomi degli indici sono costruiti in modo da dare immediatamente delle informazioni.
Ad esempio l’EURO STOXX 50 è l’indice azionario composto dalle 50 società più grandi dell’area “Euro”, quindi ti permette di investire in Europa e in particolare nell’Eurozona.
4) Info sulla regolamentazione
La quarta informazione che restituisce il nome dell’ETF sono le caratteristiche riguardanti la regolamentazione dello strumento finanziario. In particolare, l’investitore non professionista dovrebbe acquistare sempre e solo ETF che presentano nel loro nome la sigla UCITS, proprio come nel nostro caso.
La dicitura UCITS è un marchio di garanzia di qualità che ci indica che l’ETF è conforme alle regolamentazioni dell’Unione Europea sulla protezione dei risparmiatori da veicoli di investimento non idonei. Questi ETF vengono anche detti “armonizzati”, proprio perché sono in armonia con le regolamentazioni europee.
Tra i vantaggi che otteniamo nella scelta di un prodotto UCITS rispetto a uno che non possiede questa sigla ci sono:
- Diversificazione: i prodotti UCITS non possono investire più del 20% del capitale su un singolo titolo
- Meno tasse: i prodotti UCITS hanno una imposizione fiscale al 26% sulle plusvalenze, mentre i proventi derivanti da quelli non-UCITS vanno a far parte del reddito che rientra negli scaglioni IRPEF.
- Meno rischio: tutti i prodotti UCITS prevedono segregazione patrimoniale tra il patrimonio degli emittenti degli ETF e il capitale degli investitori. Infatti, questo è il motivo per cui un ETF non può fallire. Al contrario, un ETC o un ETN, che non sono certificati UCITS, possono avere tale rischio.
5) Ulteriori informazioni
Nella parte finale del nome degli ETF vengono specificate tutta una serie di altri parametri, che sono fondamentali per capire se tale ETF fa al caso nostro. Per quanto riguarda questo ultimo “gruppo” di informazioni non vi è una sequenza prefissata. Per cui possono variare leggermente da un ETF all’altro.
Vediamo quali informazioni possono esserci fornite.
5a) Valuta
L’ETF può contenere informazioni sulla valuta in cui è quotato il fondo. Nel nostro caso, ad esempio, è presente il termine USD, che indica il dollaro americano. Attenzione: non è sufficiente leggere nei nomi degli ETF la sigla “EUR”, per avere la certezza di non essere esposti al rischio valutario.
Infatti, un conto è la valuta di quotazione dell’ETF e un conto è ciò che acquistiamo realmente tramite quell’ETF. Se nel nome del nostro ETF ci fosse stato scritto EUR anziché USD, noi saremmo comunque rimasti esposti al rischio cambio, perché stiamo acquistando azioni americane, che sono quotate in dollari.
L’unico modo per essere protetti da un eventuale rischio cambio è quello di cercare nel nome dell’ETF la sigla EUR-HEDGED o HDG, che indica una protezione valutaria. La protezione ci viene garantita tramite l’uso di contratti forward o opzioni.
La valuta in cui è quotato il fondo è per noi una informazione poco rilevante, serve solo a capire quale valuta usa quel gestore per acquistare i titoli che compongono l’ETF. Noi dobbiamo sempre andare a vedere cosa c’è nel sottostante. Se vuoi approfondire, ti consiglio di leggere questo articolo di Filippo.
5b) Trattamento dei rendimenti
Nei nomi degli ETF è spesso indicata anche la modalità di trattamento dei rendimenti. Infatti, possedendo azioni o obbligazioni siamo spesso nella facoltà di ricevere dividendi o cedole. Ma come vengono trattate queste somme extra di denaro che dovrebbero esserci riconosciute?
Ci sono fondamentalmente due modalità operative. Nel nostro caso abbiamo nella sigla la parola ACC (che talvolta può essere sostituita anche da una semplice C), che indica che l’ETF è ad accumulazione dei rendimenti. Questo significa che tutti i dividendi e le cedole verranno automaticamente reinvestite nel nostro ETF.
Al contrario, è possibile trovare anche ETF a distribuzione. Essi sono contraddistinti dalle lettere:
- D
- Dis
- Dist
Queste sigle ci indicano che tutti i proventi derivanti da cedole e dividendi ci saranno effettivamente distribuiti. Noi potremmo scegliere se ritirarli per spenderli o farci ciò che desideriamo.
E’ chiaro che quelli ad accumulazione portano nel lungo periodo ad avere performances superiori, come notiamo dal grafico.
5c) Tipo di replica
Un’altra informazione importantissima che tipicamente potreste trovare nel nome di un ETF è il tipo di replica del benchmark. Come forse ben saprai, gli ETF possono infatti essere a replica fisica o sintetica. Se vuoi appronfondire ti consiglio di leggere questo articolo in cui ne avevamo parlato.
Per ora ti basti sapere che se nel nome di un ETF leggi il nome “Swap” esso è sicuramente a replica sintetica. Solitamente tutti gli ETF di Deutsche Bank forniscono questo tipo di indicazione, ma non tutti gli emittenti lo fanno.
5d) Domicilio
Alcuni fornitori di ETF preferiscono sottolineare il fatto che i propri ETF hanno come domicilio l’Irlanda. Il motivo è che un domicilio irlandese può offrire un vantaggio fiscale ad alcuni investitori. La abbreviazione “IE” nei nomi UBS ETF è un ottimo esempio a riguardo.
5e) Short e leva
Chiudiamo con l’ultima informazione che tipicamente è possibile trovare nel nome di un ETF. Quando trovi sigle del tipo “Short“, significa che quell’ETF cresce di valore quando il suo sottostante scende di prezzo. Un ETF short sul Nasdaq esempio, ti permetterà di guadagnare quando tale indice scende. Filippo aveva scritto un bellissimo articolo sugli ETF short se vuoi approfondire.
Se invece nel nome dell’ETF leggi qualcosa tipo “2x” o “3x” ecc. significa che quello strumento fa uso della leva finanziaria. Questi ETF rischiosi consentono agli investitori di moltiplicare i movimenti degli indici per un fattore di due o tre volte.
In sintesi
In questo articolo abbiamo visto insieme come poter decifrare il nome di un ETF. Abbiamo scoperto che quella lunga lista di parole che all’apparenza potevano sembrare incomprensibili, in realtà hanno una loro struttura e una loro logica di fondo.
Quando selezioni i migliori ETF per il tuo portafoglio, parti da una scrematura iniziale che puoi eseguire a partire dal nome e poi scendi nei dettagli (costi, liquidità ecc) per ottenere l’ETF perfetto per te.
Se questo articolo ti è piaciuto e vorresti imparare ad investire in ETF come un professionista, ti consiglio di valutare il percorso:
- Piano A, il corso che ti guiderà step-by-step nella creazione della tua personale strategia di investimento;
- Aikido Finanziario (percorso verticale sugli ETF)
Sentiti libero di prenotare una chiamata strategica qualora volessi approfondire.