I CTZ sono titoli di stato Italiani privi di cedola e con durata pari a 18 oppure 24 mesi, con taglio minimo pari a 1000€. Sono emessi in euro mediante asta marginale e prevedono anch’essi , come i bot, una imposta sostitutiva del 12.5% sullo scarto di emissione. A differenza dei bot, per i quali la ritenuta è pagata in sede di emissione mediante una maggiorazione del prezzo di acquisto, nel caso dei CTZ la ritenuta è pagata alla scadenza mediante una riduzione del prezzo di rimborso.
Sintesi delle caratteristiche:
- cedola = 0
- durata 18 o 24 mesi
- taglio minimo 1000€
- imposta sostitutiva del 12.5%
- emessi tramite asta marginale
- ritenuta pagata alla scadenza
Trattandosi di titoli zero coupon come i BOT, i CTZ offrono un rendimento che può essere calcolato con i medesimi criteri utilizzati per i BOT. Trattandosi peraltro di titoli con scadenza superiore all’anno, i CTZ hanno un rendimento che viene generalmente stimato sulla base del regime di capitalizzazione composta.
Il rischio principale dei CTZ consiste nella variazione dei tassi di interesse: l’aumento dei tassi provoca una discesa dei prezzi, mentre al contrario una discesa dei tassi favorisce un aumento delle quotazioni.
I CTZ possono essere utilizzati come parcheggio di liquidità a medio periodo, oppure nelle fasi dove i tassi di interesse sono in diminuzione.
Cosa ne penso?
Sempre meglio diversificare! e mai mettere tutto in Italia 😉