Staking Ethereum: come mettere a rendita i propri Ethereum

Staking Ethereum

Ethereum, la principale altcoin nell’ecosistema delle criptovalute, con il passaggio al Proof of Stake (POS) è diventata a tutti gli effetti un asset da cashflow.

Infatti ad oggi Ethereum consente tramite il suo staking di guadagnare ricompense pagate direttamente in Ethereum.

Non si tratta ancora quindi di un asset produttivo, sotto il vero senso del termine, ma è diventato un asset che permette tramite la sua detenzione ed il suo “vincolo”, di generare flussi di cassa.

E’ possibile quindi ottenere rendimento dal solo possesso di Ethereum, ma attenzione perché i flussi di cassa sono denominati in Ethereum non in valute fiat.

E’ quindi possibile guadagnare molto anche dai soli reward in caso di aumento del prezzo di Ethereum, ma è possibile anche “perdere” il rendimento offerto dallo staking (che si aggira al momento al 4% circa) in caso di discesa dei prezzi di Ethereum.

Aggiornamento Shanghai/Capella e prelievo Ethereum

Grazie ad un ultimo aggiornamento (Shanghai/Capella), è possibile ora prelevare gli Ethereum in Staking. 

Ad oggi, sono più le richieste di prelievo rispetto a quelle di deposito. 

Il prezzo di Ethereum però non ne ha risentito molto, anche perché il prezzo medio di carico di chi ha depositato Ethereum in Staking è di 2136$, ed il prelievo non è simultaneo alla richiesta.

L’abilitazione del prelievo tramite questo aggiornamento apre le porte all’investimento in Ethereum come asset da cashflow agli istituzionali.

E’ quindi possibile che tale aggiornamento sia in realtà un bene per le quotazioni di Ethereum nel medio/lungo periodo.

Ethereum inoltre ad oggi è diventata deflattiva, infatti ad oggi vengono “bruciati” più Ethereum di quanti ne vengano creati.

Questi sono due aspetti interessanti sia agli occhi degli investitori retail sia agli occhi degli istituzionali.

Che cos’è lo Staking Ethereum e come effettuarlo?

Lo staking Ethereum è l’atto di depositare 32 ETH per attivare il software di validazione. 

Si tratta di tenere fondi in uno wallet di criptovalute per sostenere la sicurezza e le operazioni di un network blockchain. 

In poche parole, lo staking è l’atto di bloccare criptovalute per ricevere ricompense.

Chi effettua lo staking diventa a tutti gli effetti un validatore e come tale sarà responsabile della memorizzazione dei dati, dell’elaborazione delle transazioni e dell’aggiunta di nuovi blocchi alla blockchain. 

Lo Staking permette di mettere in sicurezza il network Ethereum e permette a chi lo effettua di guadagnare ricompense pagate in ETH.

Al momento vi sono diversi metodi per mettere i tuoi Ethereum in Staking:

  • Solo home staking
  • Staking as a service (SaaS); 
  • Pooled staking
  • Exchange Centralizzati
  • Tramite strumenti finanziari come ETC/ETN

cerchiamo di analizzarli uno ad uno.

Solo Home Staking

Il “solo Home Staking” è in sostanza un nodo Ethereum connesso a Internet nel quale si vanno a depositare 32 ETH per attivare un validatore.

Questo concede la possibilità di partecipare direttamente al consenso della rete.

Il solo staking aumenta la decentralizzazione della rete Ethereum, ed è una sorta di gold standard per le varie tipologie di staking Ethereum.

Questa tipologia di Staking rende Ethereum più resistente alla censura e robusto contro gli attacchi. 

Chi effettua lo staking in solitaria e quindi in autonomia, deve però possedere 32 ETH e deve sapere come attivare e gestire un validatore ethereum.

E’ il metodo più difficile da effettuare per mettere in staking i tuoi Ethereum, ma è anche il metodo più sicuro se sai il fatto tuo.

Staking as a service (SaaS) 

Lo staking as a service (“SaaS”) rappresenta una categoria di servizi di staking in cui si depositano i propri 32 ETH, ma si delegano le operazioni del nodo a un operatore di terze parti. 

Questo processo di solito comporta l’essere guidati attraverso una configurazione iniziale, inclusa la generazione di chiavi di firma e di deposito. 

Le chiavi di firma consentono all’operatore di gestire il tuo validatore per conto tuo, le chiavi di prelievo non vanno invece consegnate all’operatore.

Solitamente si paga un canone mensile ed è necessario ovviamente possedere 32 Ethereum da dedicare allo staking. 

Se hai 32 ETH da mettere in staking, ma non ti senti a tuo agio ad effettuare un solo home staking, i servizi SaaS ti consentono di delegare la parte “difficile” e di guadagnare le reward derivanti dallo staking in cambio di una fee mensile.

Alcuni provider di questo servizio:

  • BloxStaking https://www.bloxstaking.com/
  • Abyss Finance https://abyss.finance/hosting
  • Ethpool https://ethpool.org/
  • Kiln https://www.kiln.fi/
  • Allnodes https://www.allnodes.com/eth2/staking

Alcuni generatori di Key:

Pooled staking

Effettuare un pooled staking è uno dei metodi più semplici per mettere in staking i propri ethereum se si è in grado di operare in DEFI.

Le pool di staking sono un approccio collaborativo per consentire a chi non dispone di 32 ETH di effettuare lo staking e guadagnare quindi ricompense.

Alcune pool (la maggioranza) operano utilizzando contratti intelligenti (smart contract). 

Si depositano quindi Ethereum in un contratto intelligente che gestisce e tiene traccia della tua puntata in stake e ti emette un token liquido che rappresenta questo valore. 

Alcuni servizi di staking pool:

  • Lido
  • Rocket pool
  • StakeWise
  • Ankr Staking
  • Stakefish
  • StaFi

Come si guadagnano gli interessi in questo caso?

Quando si depositano ethereum in questi protocolli, tipicamente viene assegnato un certo corrispettivo di un token liquido (ad esempio stETH). 

Questo liquid token quota il valore dei propri ETH in staking più le ricompense di staking generate.

Quando depositiamo quindi Ethereum in questi protocolli, pensiamo a Lido Finance, otteniamo in cambio dei token liquidi, ad esempio otteniamo 1 stETH per ogni Ethereum depositato. 

Questi token liquidi sono definiti liquidi perchè possiamo rivenderli a mercato quando vogliamo, ovviamente però tale token quota un premium, dato che il prelievo di Ethereum dallo staking non è istantaneo.

Il metodo più semplice per mettere in staking Ethereum, per l’investitore che sa operare in defi è a nostro avviso l’utilizzo di Lido Finance.

Exchange Centralizzati

Molti exchange centralizzati forniscono servizi di staking se non ti senti ancora a tuo agio a detenere ETH nel tuo portafoglio. 

Possono essere un ripiego per consentirti di guadagnare un certo rendimento sulle tue partecipazioni in ETH con una supervisione o uno sforzo minimo.

Il compromesso qui è che gli exchange consolidano grandi pool di ETH per eseguire un gran numero di validatori. 

Questo può essere pericoloso per la rete e per i suoi utenti in quanto genera centralizzazione, rendendo la rete più vulnerabile ad attacchi o bug.

Inoltre l’utente che effettua lo staking tramite exchange corre il rischio di perdere interamente il suo capitale se l’exchange dovesse andare in fallimento.

Tramite strumenti finanziari come ETC/ETN

E per l’investitore tradizionale che preferisce operare tramite homebanking?

Esistono già ETF, per essere più corretti ETN che permettono di replicare l’andamento di Ethereum tenendo conto anche dello staking. 

ETN che replicano quindi un investimento in Ethereum tenendo però conto anche delle reward.

21shares Ethereum Staking ETP ad esempio è uno strumento finanziario che consente di esporsi ad ethereum tenendo conto delle reward derivanti dallo staking in cambio di una commissione di gestione annuale dell’1.49%.

Questa commissione al momento si “mangerebbe” quasi la metà delle reward di staking.

Questo può essere quindi un modo di investire in ethereum, per l’investitore tradizionale. Eventuali plusvalenze realizzate possono anche essere utilizzate per compensare minusvalenze.

Gli ETN sono infatti strumenti efficienti sotto il lato fiscale.

Ricordiamo però che gli ETN non sono esenti dal rischio default.

In caso di fallimento dell’emittente, i beni che l’emittente detiene in garanzia possono essere realizzati per far fronte ai suoi obblighi.

I proventi così realizzati potrebbero non essere sufficienti per soddisfare tutti gli obblighi ed effettuare tutti i pagamenti dovuti in relazione ai titoli. 

In queste circostanze l’investitore potrebbe perdere parte del suo investimento oppure anche tutto l’investimento.

Per questo strumento non è previsto alcun sistema di compensazione o garanzia che possa compensare, in tutto o in parte, questa perdita.

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Filippo Angeloni

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