Quando una banca centrale si trova nella non invidiabile situazione di voler o dover concedere uno stimolo all’economia ma è priva dello strumento di politica monetaria convenzionale poiché il tasso di interesse nominale a breve termine è già stato portato su livelli prossimi allo zero, la sua speranza di ottenere effetti sull’economia reale è legata all’implementazione di politiche monetarie non convenzionali.
Quali sono queste tecniche non convenzionali?
- forward guidance; Con il termine forward guidance si intende per l’appunto l’atteggiamento comunicativo con cui la banca centrale esterna le proprie intenzioni di politica monetaria con orizzonte temporale, precisione e dettaglio maggiori degli usuali. Le banche centrali provvedono al settaggio dei tassi di interesse a intervalli regolari e prestabiliti: la FED e la BCE, ad esempio, prevedono otto regolari riunioni all’anno per il settaggio dei tassi e la comunicazione al pubblico della politica monetaria (più riunioni ulteriori, a discrezione, qualora necessario). Ciò significa che le decisioni di politica monetaria relative ad una data scadenza di calendario sono valide fino alla successiva riunione, dunque per un lasso temporale relativamente breve: la conseguenza può essere una relativa incertezza sulla conduzione futura della politica monetaria. L’obiettivo della forward guidance è invece quello di fornire un’indicazione più o meno esplicita a più lungo termine, che oltrepassi la consueta finestra temporale tra una riunione e l’altra e, eventualmente, informi il pubblico sulle dinamiche e i fattori che indirizzeranno le future decisioni di politica monetaria. Ad esempio, per rendere più efficace un’azione di politica monetaria espansiva, le banche centrali possono informare il pubblico sull’intenzione di mantenere l’atteggiamento espansivo fino ad un certo periodo futuro, oltre l’usuale successiva riunione di politica monetaria, o fino a che non siano verificate o realizzate date condizioni o performance economiche.
- operazioni di rifinanziamento a lungo termine; (ltro in inglese Repo*) tecnica che permette ad una banca centrale di operare su orizzonti temporali più ampi. Consiste nell’allungare la lunghezza delle scadenze delle operazioni di mercato aperto o di aggiungere alle tradizionali cadenze settimanali e trimestrali anche operazioni a più lungo termine. La BCE ha utilizzato LTROs (long term refinancing operations) a 6 mesi. Sebbene in quel frangente l’obiettivo delle LTROs fu l’espansione della liquidità, è indubbio che la conduzione di operazioni di rifinanziamento a lungo termine possa rappresentare per la banca centrale uno strumento addizionale per l’indirizzo dei tassi di interesse, con la particolarità di poter influenzare in modo diretto non solo il tasso di interesse nominale a brevissimo termine (overnight) ma anche a più lungo termine (può abbassare i tassi di lungo periodo).
- QE, Quantitative easing; Consiste in un aumento della base monetaria. Aumentando la base monetaria aumenta anche il bilancio della banca centrale (moneta è in passività e titoli acquistati in attività). la banca centrale irrompe sui mercati finanziari domandando titoli ed incrementando le sue attività ed il suo bilancio, con l’immediato effetto di provocare un pari aumento delle passività, sotto forma di riserve del sistema bancario. D’altra parte la banca centrale, in quanto monopolista dell’offerta di moneta, non avrà mai nessun ostacolo ad intervenire nella posizione di acquirente su qualsivoglia mercato ed ha, dunque, la totale libertà di scelta su quantità e qualità delle attività finanziarie da acquistare. Un rapido confronto tra il QE e le LTROs permette di cogliere il fatto che entrambe determinano un incremento della base monetaria e delle dimensioni del bilancio della banca centrale. E d’altra parte non le si può differenziare sulla base degli aggettivi “significativo” ed “inusuale” attribuiti all’espansione del bilancio della banca centrale quando si era definito il QE, dal momento che le LTROs sperimentate dalla BCE presentano dimensioni tali da poter essere certamente caratterizzate con gli stessi attributi. Ciò che davvero le separa è, agli occhi di chi scrive, l’atteggiamento della banca centrale, che nel caso delle LTROs concede alle controparti bancarie di partecipare alla determinazione dell’ammontare di liquidità immessa nel sistema, viceversa nel caso del QE ha totale autonomia al riguardo, evitando il rischio che la domanda non accomodi l’obiettivo quantitativo da essa desiderato (in eccesso o in difetto a seconda della tipologia di asta considerata).
- tassi negativi sul contante; Ciò significa che la banconota non solo non potrebbe garantire al possessore di mantenere inalterato il suo potere d’acquisto ma nemmeno il suo valore nominale. Oltre ad una innegabile eccentricità, questa opzione è inoltre affiancata da difficoltà pratiche di ordine implementativo: come poter ridurre il valore nominale delle banconote nel tempo? Mankiw [2009] appare particolarmente interessante in tal senso, proponendo lotterie finalizzate ad annullare il valore di un dato ammontare di circolante, le cui estrazioni avrebbero ad oggetto il numero seriale della banconota. Più immediato il metodo proposto da Rogoff (2014), che forte dell’evoluzione tecnologica sperimentata negli ultimi decenni propone di abolire la carta moneta e provvedere ai pagamenti unicamente mediante segnali elettronici, tassando le disponibilità liquide, a quel punto meramente costituite da scritture contabili presenti nelle stringhe dei sistemi informatici. Sebbene l’abolizione della circolazione del contante possa apportare benefici collaterali in termini di lotta all’evasione fiscale e dell’economia illegale, la strategia di combattere lo ZLB e la trappola della liquidità attraverso l’applicazione di tassi negativi non sarebbe esente da rischi. Nei limiti in cui le recenti crisi sono state determinate, in parte e forse in toto, dalla crescita incontrollata del credito e dalla concessione di finanziamenti a destinatari dal merito dubbio, la previsione esplicita di tassi di interesse negativi tenterebbe di combattere gli effetti della crisi attraverso un meccanismo che finirebbe per alimentare i fenomeni che ne sono le cause stesse.
- credit easing; Il CE consiste nell’acquisto diretto da parte della banca centrale di un insieme o una categoria di asset specifici, appositamente selezionati al fine di ridurre o eliminare le frizioni presenti nel relativo mercato (sia dal punto di vista della liquidità che della percezione del rischio di controparte) che non provoca effetti sulla dimensione del suo bilancio, essendo tale operazione completamente sterilizzata attraverso la vendita di un pari ammontare di attività già detenute dalla banca centrale
- helicopter money (tecnica estrema, è nei libri accademici)
- Tecnica ancora più estrema (non è nei libri accademici); potrebbero dotarsi di una criptovaluta e di wallet in grado di interfacciarsi direttamente con i privati. Saltando quindi le banche commerciali. In questo modo avrebbero pieno controllo dell’offerta monetaria. Potrebbero controllare direttamente anche il moltiplicatore monetario.