Gli ETF sono in bolla? La tesi di Michael Burry

Gli ETF sono in bolla?

In questo breve articolo proviamo a confutare la tesi sostenuta da Michael Burry secondo cui gli ETF sono in bolla. Per chi non lo conoscesse, Burry fu uno dei pochi investitori in grado di prevedere la bolla dei mutui sub-prime americani del 2008. Quando si parla di bolle finanziarie, dunque, quella di Burry è una voce da ascoltare con grande attenzione.

La tesi di Michael Burry

Burry parte da una considerazione storica molto semplice. L’utilizzo degli ETFs sta aumentando sempre più a dismisura tra gli investitori, che allocano grosse quote dei loro risparmi in questi strumenti a gestione passiva.

A ben guardare il report di iShares, a inizio secolo gli investimenti in ETF ammontavano a meno di 100 miliardi di dollari, mentre oggi il patrimonio gestito si attesta a 4.700 miliardi di dollari con un numero di prodotti che aumenta a ritmi vertiginosi. Insomma, gli ETF piacciono.

Crescita nell’uso degli ETF dalla loro nascita ad oggi

A partire da ciò, in una intervista Burry ha attaccato gli ETFs osservando gli ETF neutralizzerebbero la dinamica di scoperta del prezzo tipica dei mercati finanziari. Essendo strumenti passivi, gli ETF investono su interi indici (o gruppi di azioni o obbligazioni che condividono le medesime caratteristiche) con l’effetto di non premiare il merito dei singoli titoli, rendendo complessa una corretta valutazione del rischio.

Insomma, l’idea è che gli ETFs si baserebbero su un distorto processo di valutazione del rischio. Replicando passivamente un indice, andrebbero ad alimentare la bolla di quello stesso sottostante.

Addirittura nell’intervista Burry ha delineato un parallelismo tra ETFs e CDO (Collateralised Debt Obligations), gli strumenti derivati che sono stati la causa della crisi finanziaria del 2008. Egli osserva come questi strumenti fossero considerati sicuri addirittura anche dalle agenzie di rating, prima dello scoppio della bolla. Poi però, sappiamo tutti com’è andata a finire.

Michael Burry

Una risposta a Burry: gli ETF non sono in bolla

Anche se l’argomentazione di Burry offre spunti interessanti, bisogna ricordare che gli ETFs sono solo un veicolo di investimento. Il loro valore è slegato da quello del sottostante, che quindi si muove indipendentemente dai flussi di capitale sugli ETFs.

La domanda di ETF deriva dalla volontà degli investitori di avere degli asset specifici in portafoglio. Tuttavia, alla domanda di ETF non corrisponde automaticamente l’emissione di nuove quote. Tale meccanismo, ben spiegato da Filippo in questo articolo, avviene solo sul mercato primario, in specifiche condizioni, per opera di Partecipanti Autorizzati.

(N.B. Se vuoi approfondire la tematica, Aikido Finanziario fa al caso tuo.)

Insomma, la domanda di ETF sul mercato secondario non innesca una bolla speculativa. Le quotazioni dell’ETF, infatti, devono sempre aderire a quelle del sottostante. L’elevato volume di scambi degli ETF non implica infatti che il valore degli stessi possa scostarsi da quello del sottostante. Se è vero che non necessariamente l’acquisto di un ETF implica acquisti a catena sul sottostante, il problema della bolla sembra svanire.

Inoltre il paragone tra ETF e CDO risulta essere improprio. Nonostante siano entrambi dei veicoli di investimento, gli ETF sono strumenti di gran lunga più semplici e trasparenti dei CDO.

Questi contenitori diventano un rischio solo quando assumono una rilevanza maggiore in termini di scambi rispetto agli strumenti verso cui veicolano gli investimenti. I CDO americani del 2008 erano poco trasparenti ed esistevano dinamiche di conflitti di interesse che li prezzavano come “sicuri” (alto rating) anche se ciò che c’era all’interno era di qualità scadente.

Gli ETF sono in bolla?

In sintesi

Nonostante la tesi di Michael Burry possa essere interessante, non c’è alcun rischio reale all’orizzonte. Gli investitori possono continuare ad allocare i loro capitali in ETFs in tutta serenità. Lo stesso Warren Buffett la pensa così, e all’ultimo meeting annuale della Berckshire ha sottolineato ancora come gli investimenti in ETF a replica di indici solidi e diversificati producano nel lungo periodo ottimi risultati.

Se vuoi imparare ad investire in maniera autonoma tramite ETF Aikido Finanziario è il giusto percorso per te.

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