ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

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ETP Short e a Leva come funzionano effetto compounding, reset dello stop loss

Gli ETP (Exchange Traded Products) rappresentano strumenti finanziari sempre più utilizzati da investitori e trader per ottenere esposizione a indici, asset o mercati specifici, con la stessa facilità di acquisto e vendita di un’azione quotata in borsa.

In questo articolo approfondiamo cosa sono gli ETP, come funzionano nelle loro diverse declinazioni (ETF, ETC, ETN) e, in particolare, come operano gli ETP short e a leva, analizzando i meccanismi di replica giornaliera, l’effetto compounding e i rischi legati alla volatilità.

Un contenuto utile per chi vuole comprendere a fondo il funzionamento di questi strumenti complessi e utilizzarli consapevolmente nel proprio portafoglio.

ETP short e a leva: effetto compounding, reset dello stop loss e funzionamento (Guida Definitiva)

Che cos’è un ETP

Gli ETP (Exchange Traded Products) sono strumenti finanziari negoziati in borsa che offrono esposizione a un indice, un asset o un benchmark

A differenza di altri strumenti d’investimento, gli ETP combinano la replica passiva di un sottostante con la liquidità e flessibilità di un titolo azionario, permettendo agli investitori di acquistarli e venderli in tempo reale durante l’orario di mercato.

Nella loro forma più tradizionale, gli etp, quindi quelli sprovvisti di effetto leva e di variante short, consentono all’investitore di assumere un’esposizione ad un determinato mercato, scelto dall’investitore, in modo lineare.

se il mercato cresce del +5% anche la posizione di un investitore tramite etp cresce del +5% circa al netto dei costi, comunque molto bassi. stessa situazione anche in caso di -3% del mercato anche l’investitore realizza un -3%.

In Europa, gli ETP si suddividono principalmente in tre categorie:

ETF

Sono fondi d’investimento quotati in borsa, progettati per replicare un indice o un asset sottostante.

Questi Consentono di investire in azioni, obbligazioni, indici di mercato e settori specifici, offrendo un’ampia diversificazione con costi contenuti. Questi strumenti Non presentano il rischio default dell’emittente.

ETC 

Questi sono strumenti finanziari che offrono esposizione diretta alle materie prime (commodity), come oro, petrolio, argento, grano e rame.

A differenza degli ETF, gli ETC sono titoli di debito che permettono di replicare il prezzo di una singola materia prima o di un paniere di commodity.

Possono essere collateralizzati con asset fisici (come oro e argento) o replicati tramite contratti derivati.

ETN

Gli ETN sono strumenti simili agli ETC, vengono emessi direttamente da banche o istituzioni finanziarie e tipicamente non detengono asset sottostanti, oppure anche da SPV in modo completamente collateralizzato, quest’ultima ad esempio è la struttura di GraniteShares.

Tendenzialmente sono titoli di debito non garantiti. In caso di insolvenza della banca che ha emesso l’ETN, l’investitore potrebbe subire una perdita totale del capitale investito.

ETP short e a leva: come funzionano?

Gli ETP short e leverage (quindi a leva) sono strumenti finanziari quotati in borsa che offrono esposizione a rendimenti, attenzione… giornalieri, amplificati o inversi rispetto a un indice sottostante.

Tra gli emittenti che offrono ETP a leva, uno dei nomi più interessanti è GraniteShares. 

Perché?

perchè è uno dei pochi emittenti se non l’unico che Offre una vasta gamma di ETP short o a leva su azioni singole come Tesla, Nvidia, Coinbase, MicroStrategy, Palantir e persino su indici come il FTSE MIB. 

Propongono anche diversi livelli di leva, come +3x, +5x o -3x, -5x. 

E Sono quotati in diverse borse, il che li rende facili da acquistare tramite i principali broker online o banche.

Ora gli etp short o leverage, comprendono sia ETP appunto a leva long (che moltiplicano i guadagni giornalieri dell’indice o sottostante scelto, ad esempio ad un fattore 3x) sia ETP short con o senza leva (che permettono di replicare inversamente la performance giornaliera del sottostante scelto, ad esempio per un fattore di -3x).

Gli ETP short e con leva coprono una vasta gamma di asset, tra cui azioni, obbligazioni, materie prime e valute, offrendo agli investitori uno strumento liquido e facilmente negoziabile per implementare strategie di trading a breve termine o di copertura del portafoglio.

In Europa, la maggior parte degli ETP short e a leva utilizza la replica sintetica, basata su contratti swap total return stipulati con controparti finanziarie, come banche d’investimento. Questo significa che l’emittente dell’ETP non acquista direttamente gli asset sottostanti, ma riceve il rendimento pattuito tramite uno swap.

Negli Stati Uniti, molti ETP short e a leva investono direttamente in futures, opzioni e altri derivati per replicare l’andamento del sottostante. 

In Europa, invece, questa pratica è meno diffusa in modo diretto, ma la controparte dello swap può comunque utilizzare derivati, prestiti di denaro o titoli, o asset presenti nel proprio bilancio per replicare il rendimento atteso, a condizione che il pricing rispecchi le aspettative dell’emittente dell’ETP. 

Questo significa che, sebbene l’ETP utilizzi uno swap, spesso nel sottostante è comunque presente un elemento derivativo, e lo swap stesso è tecnicamente un derivato.

Dal momento che gli ETP sintetici si basano su swap, gli investitori sono esposti al rischio di credito della controparte: se questa dovesse risultare insolvente, il pagamento del rendimento potrebbe non essere garantito. 

Per mitigare questo rischio, in Europa la maggior parte degli ETP sintetici è collateralizzata, ovvero supportata da asset di garanzia depositati presso un custode indipendente.

In caso di fallimento della controparte dello swap, il provider dell’ETP può liquidare il collaterale per rimborsare gli investitori, riducendo così l’esposizione al rischio di credito e garantendo maggiore sicurezza.

Come funzionano i rendimenti negli ETP short e leverage?

Gli ETP short e leverage mirano a replicare un multiplo della variazione giornaliera di un indice sottostante. È fondamentale che gli investitori comprendano la frequenza di reset di questi prodotti, che solitamente è giornaliera.

Per esempio, un ETP graniteshares Microstrategy, per rimanere in tema cripto, con leva 3x giornaliera rifletterà il triplo della variazione percentuale di microstrategy ogni giorno

MA nel caso di un investimento di più giorni, la performance dell’ETP in questione può divergere sensibilmente da un semplice multiplo del rendimento cumulativo dell’indice, a causa dell’effetto compounding.

In seguito vediamo qualche esempio per chiarire meglio questo concetto.

Esistono due principali modalità con cui gli ETP short e leverage offrono esposizione ai mercati:

  1. tramite Moltiplicazione giornaliera della variazione dell’indice: il rendimento viene calcolato moltiplicando la variazione giornaliera dell’indice per il fattore di leva (es. -3x, +3x).
  2. oppure tramite la Replica di un indice già a leva: in questo caso, l’ETP segue direttamente un indice con leva, il cui metodo di calcolo incorpora già il rendimento amplificato.

È importante notare poi che il prezzo degli ETP short e leverage viene aggiustato quotidianamente per tenere conto delle commissioni di gestione, dei costi di swap e di eventuali altri oneri.

Reset Periodico ed Effetto Compounding negli ETP Short e Leverage

Abbiamo detto che Gli ETP short e con leva sono progettati per replicare un multiplo della variazione percentuale giornaliera del benchmark sottostante. 

Per garantire il mantenimento del fattore di leva dichiarato (ad es. +3x, -3x), questi strumenti subiscono un reset periodico, solitamente su base giornaliera.

Questo significa che, a fine giornata, il valore dell’ETP viene ricalcolato utilizzando il nuovo prezzo di chiusura del benchmark come punto di riferimento per il giorno successivo. 

Questo meccanismo permette agli investitori di entrare nella posizione con la certezza che il fattore di leva pubblicato si applicherà ai movimenti di prezzo di quel giorno.

Ad esempio, consideriamo un ETP a leva 2x giornaliera:

  • Inizio giornata: Benchmark = 200€, ETP quota = 20€.
  • Movimento giornaliero: Il benchmark sale del +3%nuovo valore = 206€.
  • Impatto sulla leva 2x: L’ETP dato che ha una leva 2x aumenta del +6%nuovo valore dell’etp = 21,20€.
  • Reset giornaliero: Il nuovo punto di riferimento diventa 206€ per il benchmark e 21,20€ per l’ETP.

Da questo momento in poi, la performance del giorno successivo verrà calcolata a partire da questi nuovi valori.

Questo comporta l’effetto compounding, vediamo un primo esempio

ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

come si può notare da questa tabella, se dopo il primo giorno di borsa arriviamo ad un valore di 206 per l’indice e 21.2 per l’etp a leva 2, come abbiamo già detto, se rimaniamo investiti per più giorni subentra l’effetto compounding, guardate cosa succede, il secondo giorno l’indice registra un -4%, e quindi l’etp un -8%, il valore al secondo giorno dell’indice passa a 197.76 e quello dell’etp a 19.504, l’indice dall’inizio ha una perdita di 2.24 e l’etp di 0.496, l’investitore potrebbe attendersi di ottenere anche su più giorni il doppio del rendimento dell’indice, invece non è cosi per effetto compounding.  il rendimento dell’indice è -1.12%, l’investitore si attende quindi un -2.24% ma invece registra un -2.48%, c’è quindi una sorta di errore nella replica a leva e succede lo stesso anche per lo short su investimenti o posizioni detenute per più giornate.

L’effetto Compounding e il suo impatto

Quindi quando un ETP short o a leva è detenuto per più giorni, l’effetto compounding influisce sui rendimenti complessivi. 

A differenza di un investimento lineare, dove il rendimento viene calcolato semplicemente come moltiplicazione della variazione percentuale totale del benchmark per il fattore di leva, negli ETP con reset giornaliero i rendimenti di ogni giornata si accumulano, creando un effetto di capitalizzazione.

Poiché ogni guadagno o perdita modifica la base su cui si applica il rendimento del giorno successivo, il valore dell’ETP può divergere significativamente rispetto a una semplice moltiplicazione della variazione percentuale dell’indice.

L’effetto del compounding in diversi scenari di mercato

gli investitori che detengono etp short con o senza leva o etp long a leva per periodi più lunghi del reset, sono interessati dagli effetti del compounding. 

Tale effetto può essere positivo o negativo per l’investitore, a seconda dell’andamento del benchmark.

Proviamo a vedere cosa succede con degli esempi, vediamo quindi l’effetto compounding in diversi scenari di mercato.

Mercato rialzista con bassa volatilità

Partiamo dall’ipotesi di un Mercato rialzista con bassa volatilità

Se il mercato segue un trend stabile in crescita, l’effetto compounding può amplificare i guadagni per l’investitore o per il traders, poiché i nuovi rendimenti si applicano su una base progressivamente più alta.

ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss
ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

l’ETP 3x aumenta del 18,89% dopo 7 giorni, più del triplo dell’aumento del 6% dell’indice di benchmark durante il periodo di osservazione di 7 giorni.  

ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

Mercato ribassista con bassa volatilità

Vediamo cosa succede in Mercati ribassisti con bassa volatilità

In un mercato in calo ma con bassa volatilità, l’effetto compounding può attenuare le perdite

Poiché la base di calcolo diminuisce, le perdite percentuali successive si applicano su un valore progressivamente inferiore.

ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss
ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

In questo esempio, l’ETP 3x registra un calo del 14,38% dopo 7 giorni, che è meno del triplo del calo del 5% dell’indice di benchmark.

Mercato volatile

Cosa succede invece in Mercati volatili?

Se il mercato alterna rialzi e ribassi giornalieri, l’effetto compounding può portare a una sottoperformance rispetto alla moltiplicazione lineare del benchmark.

ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

In un mercato volatile, l’ETP a leva può perdere valore anche se l’indice di riferimento è invariato o in leggero rialzo

Se l’aumento del valore dell’ETP è seguito da una perdita, tale perdita viene applicata a un importo maggiore. 

E se l’ETP perde valore e poi realizza un guadagno, tale guadagno viene realizzato su un importo inferiore. 

Pertanto, la volatilità è dannosa per gli investitori che detengono ETP short e con leva per periodi più lunghi. 

Questo fenomeno è noto come path dependency: il risultato dipende non solo dal valore finale dell’indice, ma anche dall’ordine e dall’ampiezza delle variazioni giornaliere.

Fondamentalmente, non è possibile stimare i rendimenti degli ETP short e leverage oltre il periodo di reset del prodotto utilizzando solo la variazione percentuale del benchmark durante tale periodo. 

Anche l’entità e la direzione dei movimenti del mercato infatti incideranno sul prezzo dell’ETP, a causa dell’effetto compounding

Gestione dell’effetto compounding

Come si fa a gestire l’effetto compounding? si monitora la posizione, si negozia giornalmente la quotazione, si accetta tale effetto scommettendo su bassa volatilità (che abbiamo visto apporta risultati positivi per effetto compounding), oppure si effettua un ribilanciamento.

E qui voglio parlarti proprio di questo.

Una strategia chiave per gestire l’effetto compounding è proprio il ribilanciamento, ovvero la regolazione dell’esposizione all’ETP per mantenere il fattore di leva desiderato rispetto al benchmark.

Come funziona il ribilanciamento?

L’investitore può scegliere di vendere o acquistare quote dell’ETP per riallineare il valore dell’investimento alla strategia iniziale. 

Questo processo aiuta a mantenere l’esposizione target ed evitare deviazioni eccessive.

Vediamo questo esempio con un etp a leva -3x

ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

L’indice parte a 250 e registra un -2% nel primo giorno di quotazione, quindi il suo valore arriva a 245.

La variazione dell’etp è +6% perchè è il triplo ed è l’inverso di -2%. L’etp da 100 passa a 106. Qui andrebbe ribilanciato con la formula, valore iniziale x aperta parentesi 1 + rendimento del benchmark, chiusa parentesi, meno valore corrente. Se applichiamo questa formula sappiamo che dobbiamo vendere 8 euro di quote, se il nostro investimento è 100. 

Secondo giorno di quotazione indice sale dell’1.5% pertenato l’etp -3x scende del 4.5%, il valore iniziale è 98 perchè lo avevamo ribilanciato e il valore corrente è 93.59, applicando la formula sappiamo che dobbiamo reintegrare 5.88.

Il terzo giorno, dopo un -2% dell’indice l’etp ribilanciato chiude a 105.44 ma è stato sottoposto ad una correzione netta di 2.12 (-8 il primo giorno e +5.88 il secondo giorno).

Questa correzione corrisponde al profitto che deve essere sommato allo scopo di calcolare il rendimento complessivo dell’ETP ribilanciato (105,44 + 2,12 = 107,56)

Nel periodo di 3 giorni, l’indice scende da 250 a 243,70, che equivale a una perdita del 2,52%. -2,52% moltiplicato per il fattore di leva (-3x) è pari a 7,56%, che corrisponde al rendimento dell’ETP ribilanciato. 

L’investimento non ribilanciato, in questo esempio è in guadagno soltanto il 7,30% perché l’ETP non ribilanciato, nel corso del tempo, diventa sovra o sottoesposto a causa dell’effetto compounding

Ovviamente qui non stiamo tenendo conto dei costi del ribilanciamento.

Infatti è importante definire la frequenza del ribilanciamento:

se da un lato Ribilanciamenti frequenti (giornalieri o settimanali) consentono di mantenere costante il fattore di leva, dall’altro lato comportano costi operativi più elevati.

Ribilanciamenti meno frequenti riducono i costi di transazione, ma ovviamente possono aumentare la deviazione dall’obiettivo di investimento.

Alcuni investitori scelgono di ribilanciare, solo quando il rendimento dell’ETP si discosta significativamente dal benchmark, adottando soglie predefinite per intervenire.

Meccanismo di reset dello stop loss

Gli ETP short e con leva amplificano i rendimenti rispetto al benchmark sottostante, sia in positivo che in negativo. 

Questo significa che, in caso di movimenti di prezzo sfavorevoli, il valore dell’ETP può ridursi rapidamente e in misura significativa. 

A seconda del fattore di leva utilizzato, anche le variazioni intra-giornaliere possono generare impatti considerevoli.

Per limitare il rischio di perdite eccessive in un breve arco di tempo, alcuni ETP short e leverage incorporano un meccanismo di reset dello stop loss

Questo sistema prevede che, una volta raggiunta una determinata soglia di perdita, l’ETP venga ribilanciato automaticamente per stabilire un nuovo punto di riferimento, riducendo l’impatto delle ulteriori oscillazioni di mercato.

Come funziona il reset dello stop loss?

Il reset dello stop loss si attiva quando il valore dell’ETP raggiunge una soglia prestabilita di perdita. 

Ad esempio, un ETP giornaliero a leva 2x potrebbe essere programmato per effettuare un reset automatico se il benchmark subisce un calo del 25%

Poiché la leva amplifica il movimento, un ribasso del 50% nell’ETP innescherebbe il reset.

Quali sono le Fasi del Reset?

la prima fase è l’Attivazione del reset → Se la perdita supera la soglia definita, il valore dell’ETP viene riportato a un nuovo valore di base.

poi c’è la fase di Continuazione del trading →quindi  Dopo il reset, il calcolo della leva riparte dal nuovo livello stabilito, come se fosse un nuovo inizio della giornata di trading.

infine c’è una sorta di Limitazione delle perdite → Se il mercato continua a muoversi in direzione negativa, la perdita dell’investitore sarà contenuta rispetto a uno scenario senza reset.

Ovviamente Il reset limita il rischio di perdita, ma ha anche uno svantaggio. C’è sempre un trade off in finanza.

Se il mercato subisce un rapido ribasso e poi rimbalza, l’investitore non beneficerà appieno del recupero, poiché il nuovo valore di base sarà più basso.

Vediamo un esempio per comprendere il reset dello stop loss.

Per comprendere meglio il funzionamento del reset dello stop loss, consideriamo un ETP giornaliero a leva -3x, con un reset che si attiva quando l’indice di riferimento cresce del +20% rispetto al valore di chiusura precedente.

ETP Short e a Leva: come funzionano? effetto compounding, reset dello stop loss

Valore di chiusura dell’indice precedente è 100, alle 10:00 di mattina L’indice aumenta del 20%, causando un calo del 60% dell’ETP a leva -3x e innescando il reset infragiornaliero; il nuovo punto di partenza dell’indice è 120 e il valore dell’ETP è 40.

Alle 11:00 L’indice guadagna il 30% rispetto al valore di chiusura del giorno precedente. Senza il reset ciò avrebbe causato un calo del 90% dell’ETP a leva -3x rispetto al suo punto di partenza. Tuttavia, l’indice è in aumento dell’8,3% dal reset, quindi l’ETP scende del 25% circa dal nuovo punto di reset (molto più basso).

Alle 12:00 L’indice cambia direzione e, al momento, è in calo del 5% rispetto al giorno precedente. Senza il reset, l’ETP -3x sarebbe stato in rialzo del 15% per il giorno. Tuttavia, poiché l’indice è in ribasso del 20,8% dal punto di reset, l’ETP -3x evidenzia un rialzo del 62,5%; guadagno tuttavia ottenuto da una posizione di partenza inferiore.

Che succede in termini numerici, in sostanza inizialmente il meccanismo di reset dello stop loss è stato un vantaggio per l’investitore perchè l’etp con reset seppur in perdita ha raggiunto un valore di 30 invece che di 10 (dove sarebbe stato vicino all’azzeramento) ma successivamente dato che il mercato ha cambiato trend è stato uno svantaggio per l’investitore.  L’etp short senza reset infatti sarebbe ad un valore di 115 mentre l’etp che è stato resettato è ad un valore di 65.

Se non è chiaro fatemelo sapere nei commenti.

Quindi Il reset limita il rischio in caso di movimenti eccessivi del mercato.

Tenete conto che Senza reset, l’ETP a leva potrebbe azzerarsi anche abbastanza facilemnte in mercati estremamente volatili.

Dopo il reset, però eventuali rialzi non generano gli stessi guadagni di una posizione senza reset.


Il reset modifica il punto di partenza del calcolo della leva, introducendo una path dependency.


Non tutti i prodotti includono questo meccanismo, quindi è importante verificare la documentazione dell’ETP specifico

Conclusioni

In conclusione, gli ETP short e a leva sono strumenti finanziari complessi, adatti principalmente a investitori esperti che monitorano attivamente il proprio portafoglio. 

A differenza degli ETP tradizionali, questi prodotti replicano inversamente o meno, con un fattore di leva o meno, la variazione percentuale giornaliera dell’indice sottostante, con un reset giornaliero che introduce effetti di path dependency e compounding, influenzando significativamente i rendimenti nel tempo.

Gli investitori o traders possono utilizzare questi strumenti per strategie tattiche di breve termine, per prendere posizioni rialziste o ribassiste e per coprire il rischio di mercato o rischio valutario

Per operare con efficacia, è fondamentale comprendere i rischi strutturali, la volatilità e l’effetto della leva.

Gli ETP short e con leva sono negoziabili in borsa e accessibili tramite banche o broker, ma chi intende utilizzarli deve avere una chiara consapevolezza delle loro caratteristiche e delle possibili conseguenze sul proprio capitale. 

Anche se non è possibile perdere più dell’importo inizialmente investito, le fluttuazioni di mercato possono erodere rapidamente il capitale, soprattutto in condizioni di forte volatilità, dove si può arrivare all’azzeramento dello strumento finanziario.

Lo ripeto… è importante ricordare o tenere presente che un ETP a leva 3x non garantirà sempre esattamente il triplo del rendimento dell’indice sottostante, poiché la leva si applica giornalmente e può produrre risultati molto diversi nel medio-lungo periodo come abbiamo visto.

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Filippo Angeloni

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