Ti sarebbe sempre piaciuto trovare un documento che raccontasse in cosa investono le persone che gestiscono portafogli da centinaia di milioni di euro? Un momento, in realtà esiste! In questo articolo voglio rivelarti un trucco per capire in cosa investono i miliardari. Il documento che andremo ad analizzare si chiama Form 13-F.
Inizieremo spiegando cos’è questo modulo, come si legge e dove possiamo trovarlo. Cercheremo di capire come possiamo sfruttarlo a nostro vantaggio e faremo un esempio concreto per passare immediatamente dalla teoria alla pratica. Infine andremo a vedere gli errori nei quali non dobbiamo cadere quando analizziamo questo documento.
Che cos’è il Modulo 13-F?
Il modulo 13-F è un report trimestrale che tutti gli investitori istituzionali, con un patrimonio in gestione superiore ai 100 miliardi $, devono compilare. Ad imporre questa legge è la SEC (Securities and Exchange Commission’s), cioè l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza dei mercati finanziari. Il documento deve essere reso pubblico entro 45 giorni dalla fine del trimestre.
Il documento nacque nel 1975 per volere del Congresso, che cercava di rendere più trasparente la gestione del denaro in mano ai grandi fondi. In questo modo i managers di fondi di investimento, fondi pensione, imprese assicurative ecc. sono stati portati ad avere una maggiore integrità morale nelle loro decisioni operative, perché queste vengono appunto tracciate.
Che informazioni contiene il modulo 13-F?
Il modulo 13-F contiene tutte le informazioni necessarie per capire in cosa un gestore ha investito nell‘ultimo periodo. In particolare, il documento serve per capire quali sono state le azioni e gli strumenti finanziari acquistati e venduti nell’ultimo trimestre. Tramite tali informazioni è possibile quindi scoprire le mosse dei miliardari ed è possibile ricostruire il loro portafoglio.
Questo è il motivo per cui i piccoli traders ed investitori sono attratti dal 13-F. Attraverso una sua lettura possiamo letteralmente vedere i più grandi investitori del mondo in azione e possiamo “rubare” le loro idee.
In particolare il 13-F deve sempre includere le seguenti informazioni:
- Nome e tipo dello strumento finanziario acquistato/venduto
- Numero di azioni detenute
- Valore totale di mercato di quelle azioni
Il tipo di strumenti finanziari che deve essere riportato è specificato in questo documento e comprende azioni, ETF, opzioni, bond convertibili. Tutto il resto si può invece omettere.
Dove si trova il modulo e come si legge?
Il sito ufficiale dal quale è possibile reperire tutti i moduli 13-F è questo: EDGAR (Electronic Data Gathering, Analysis and Retrieval). EDGAR non è altro che un database gigante del governo americano, nel quale sono presenti tutte le informazioni importanti per le società quotate. Tra tutte le info reperibili, ci sono appunto anche i moduli 13-F.
Tuttavia EDGAR non è un sito semplicissimo da navigare per le persone poco esperte, o comunque bisogna sapere cosa cercare. Per tale motivo, io ti consiglio di usare il sito Dataroma. Sebbene non abbia la completezza di Edgar, ha una maggiore facilità d’uso e contiene comunque tutto ciò che ci serve.
Esempio: scopriamo in cosa ha investito Warren Buffett
Ti propongo adesso un tutorial guidato, in cui ti accompagnerò passo passo a capire come leggere e sfruttare il 13-F. Lo facciamo leggendo l’ultimo modulo presentato dalla Berkshire Hathaway, cioè la holding di Warren Buffett, uno dei più grandi investitori della storia.
- Innanzitutto apri Dataroma e cerca Warren Buffett o Berkshire Hathaway. Clicca e ti si aprirà una schermata di questo genere.
[Nota: per tua comodità, tutte le immagini che ti allegherò in questo tutorial sono cliccabili e ti portano alla sezione del sito dal quale le ho prese].
In questa prima sezione chiamata “Holdings“, vedrai tutte le azioni nel portafoglio che stiamo analizzando, in questo caso Berkshire. Già solo questa prima informazione può essere una miniera d’oro per un investitore alle prime armi, che vuole capire in cosa ha investito e come ha diversificato un gestore miliardario.
Qui vediamo, in pieno stile Buffett, che le prime 7 azioni costituiscono l’80% dell’intero portafoglio. Apple è la partecipazione più ampia e vale il 40% dell’intero patrimonio investito. Se sei alle prime armi ti sconsiglio di allocare il 40% del tuo patrimonio tutto su una azione singola.
Il metodo di Buffett, che limita il più possibile la diversificazione per puntare solo sulle azioni migliori, non è replicabile da chiunque.
2. Entriamo ora nel vivo del modulo 13-F. Vai nella sezione “Buys” e ordina per %change to portfolio, per avere una panoramica delle operazioni dall’impatto maggiore sul portafoglio.
Tutte le azioni comprate da Buffett nell’ultimo trimestre compaiono qui, con il loro peso percentuale. Questo può essere utile per mostrarci qualche potenziale azienda di valore che potremmo analizzare. Infatti, Buffett è un noto investitore di lungo periodo, quindi quando acquista o vende, vale sempre la pena andare a vedere che tipo di movimenti ha fatto, perché verosimilmente terrà quella posizione per molti anni.
Ad esempio da questo 13-F notiamo che non ci sono stati acquisti troppo rilevanti in termini di peso nell’ultimo periodo. L’azienda che ha acquistato maggiormente, cioè AON, è uno dei principali operatori a livello mondiale nell’offerta di servizi di consulenza nel campo delle assicurazioni e risorse umane.
3. Facciamo ora il movimento speculare. Vediamo nella sezione “sells” le aziende vendute con maggiore impatto sul portafoglio, ordinate per %change to portfolio.
Questa sezione è in questo caso più interessante da analizzare, perché vediamo che Buffett ha venduto parecchie quote nel Q1 del 2021.
L’azione che Buffett ha venduto con il maggiore impatto sul portafoglio è stata Chevron, che è una azienda del settore energetico americano. Vediamo che la quota posseduta è stata ridotta del 51,19%. Tale quota corrisponde quasi all’1% del portafoglio complessivo. Dando un’occhiata ai bilanci dell’azienda scopriamo che in effetti ha un fatturato e un utile in calo dal 2018 e l’anno scorso è andata in perdita.
Molto interessante è poi la vendita totale di azioni di Wells Fargo. La notizia ha fatto “rumore” visto che Buffett è da sempre molto esposto al settore bancario e assicurativo, da lui considerato parecchio stabile. Tra i fattori che potrebbero aver influito nella decisione c’è lo scandalo dei conti correnti fantasma, che ha costretto l’azienda a pagare una maxi multa da 3 miliardi di dollari.
Questo era un semplice esempio, ma questi ragionamenti possono essere replicati con qualunque gestore miliardario troviamo maggiormente di interesse.
Le trappole e gli errori da non commettere con il 13-F
Se fino ad ora hai trovato utile scoprire come leggere il modulo 13-F per capire in cosa investono i grandi gestori, ti consiglio di fare attenzione a non commettere alcuni errori. Li vediamo insieme.
1) Il quadro è incompleto
Se hai fatto attenzione a quello che ti ho detto prima, non tutte le operazioni vanno inserite nel 13-F. Soprattutto, non bisogna inserire le posizioni corte, cioè gli short, ma solo quelle lunghe. Questo porta inevitabilmente ad avere un quadro parziale di come un grosso manager investa.
Se per Buffett questo non è un problema, visto che non ha mai posizioni short, per gente del calibro di Michal Burry, non sapere se è andato short su qualche titolo cambia completamente lo scenario. Ricordiamo che molti fondi vanno short su un titolo con una grossa quota del capitale e poi si coprono con una piccola posizione lunga tramite opzioni sullo stesso titolo.
Occhio quindi a conoscere lo stile di investimento della persona che gestisce il fondo che stiamo osservando tramite il 13-F. Se è solito andare molto short potremmo non leggere il quadro nel modo corretto.
2) C’è uno sfasamento temporale significativo
Come abbiamo già detto, il 13-F va pubblicato entro 45 giorni dalla fine del trimestre. Tutti i manager cerano di pubblicarlo a ridosso della scadenza, perché non vogliono rivelare le loro posizioni al grande pubblico in anticipo. Infatti, vorrebbero evitare che altri gestori possano copiarli. Anche i professionisti spesso sono vittime di bias di investimento e tendono ad essere influenzati dai loro pari.
Per il piccolo trader, questo sfasamento temporale può fare la differenza in negativo. Se un gestore acquista un titolo con un P/E di 15 perché lo ritiene sottovalutato, e prima della pubblicazione del report il titolo vola in borsa e raggiunge un P/E di 30, molto probabilmente è troppo tardi per il piccolo investitore entrare in quel titolo.
Facciamo quindi sempre attenzione a non copiare il movimento di un gestore ad occhi chiusi.
3) Occhio ai valori sulle opzioni
Innanzitutto vale la regola già detta prima. Poiché non si devono riportare posizioni corte, non vedrai le opzioni put riportate nel 13-F.
Inoltre, quando ti imbatterai nelle long, il valore in dollari riportato NON è quello delle opzioni, ma è il valore totale delle azioni sottostanti a tali opzioni. Per esempio immaginiamo di acquistare 10mila azioni call sul titolo AAA, che scadono tra un mese. Lo strike price vale 67,50$ e il valore delle azioni è attualmente 64,36$. Ogni opzione costa 12 centesimi, quindi il nostro investimento vale appena 1200$, ma nel 13-F troveremo il valore della posizione in AAA pari a 6436 milioni.
In sintesi
In questo articolo abbiamo scoperto come vedere dove investono i miliardari attraverso il modulo 13F. La tecnica è utilizzabile da chiunque, ma non bisogna cadere nell’errore di copiare ogni mossa dei gestori più grandi ad occhi chiusi.
Tutte le loro operazioni sono figlie infatti di una certa strategia, che potrebbe non combaciare con le nostre caratteristiche di rischio e orizzonte temporale. Cerchiamo allora di usare il 13-F come strumento per scoprire come si muovono i miliardari, ma con coscienza.
Se non sai come investire, anziché usare il 13-F ti consiglio di formarti. Il prodotto punta di diamante della formazione finanziaria di Filippo Angeloni è Piano A, che ti insegnerà esattamente come creare e gestire la tua ricchezza nel mondo di oggi.
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Una risposta
SONO CONVINTO CHE LA PROCEDURA IN SENSO INVERSO DEBBA CREARE UN EQUILIBRIO IN MODO TALE SI POSSA GIUNGERE ALLA PARITA’ DI CONDIZIONI DI GENERE, IN MODO TALE CHE LE DISUGUAGLIANZE DI CONDIZIONI ECONOMICHE POSSANO ESSERE SPIANATE CREANDO UNA SOCIETA’ MULTIETNICA NELLA SUA COMPLISSITA’ E SEMPLICITA’ CON LO SPIANAMENTO DELLE RICCHEZZE ATTRAVERSO SEMPRE IL LOGARITMO DI GENERE COME COSTANTE UNA UNIFORMITA’ DI CONFIZIONI E DI EQUILIBRI CON AZZERAMENTO DELLE POVERTA’. PARTENDO DALLE CLASSI PIU’ POVERE E QUI SI POSSONO FARE TEOREMI RIDUCENDO LO STIGMATISMO E GLI SCOTOMI DELLE DIVISIONI. IN QUESTO MODO SI EVITA CHE LA LEGALITA’ DIVENTI LEGALISMO. BUONA GIORNATA E AUGURI