I certificati di investimento o certificates sono dei prodotti finanziari derivati.
Il termine derivato nella maggior parte dei casi fa scattare un campanello d’allarme nella testa dell’investitore medio.
Derivato per molti è sinonimo di rischio, pericolo.
Ma è davvero così?
Assolutamente no.
Il termine derivato identifica un prodotto finanziario che dipende dalla quotazione di un altro prodotto chiamato sottostante, il quale può essere per esempio un’azione o un indice.
All’origine infatti i certificati di investimento sono nati per proteggersi dal rischio, creati come forma di assicurazione contro i ribassi del mercato azionario.
Sono sicuro che non ti ho ancora convinto ma ti prometto che se continuerai la lettura scoprirai quanto possono essere utili i certificati nella tua strategia di investimento e nella creazione del tuo portafoglio.
[toc]
Premessa: devi leggerla!
Questo sarà il primo di una serie di articoli che andranno a formare una rubrica sui certificati di investimento.
Scoprirai una volta a settimana sempre più caratteristiche su questi prodotti finanziari.
Alla fine del percorso diventerai consapevole di come utilizzarli concretamente nella tua strategia di investimento.
Ti informo che non sono strumenti semplici quindi non dimenticare di leggere anche gli articoli più teorici che ti daranno le basi per diventare un investitore consapevole.
Se non vuoi perderti questa opportunità iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato sulle prossime pubblicazioni oppure seguici sui social.
Che cosa sono i certificati di investimento?
I certificati di investimento sono dei prodotti finanziari derivati negoziati nei mercati regolamentati. Sono formati da una pluralità di opzioni, l’unione delle quali crea per l’appunto un unico strumento, il certificates.
Questa operazione si chiama cartolarizzazione, secondo Borsa Italiana è così definita:
“Operazione mediante la quale un insieme di diritti su attività illiquide (crediti, immobili) sono incorporati in uno strumento negoziabile.”
I certificati possono essere comprati sul mercato italiano o nei mercati esteri. I segmenti di borsa più utilizzati dagli investitori italiani sono:
Come vengono classificati i certificati?
I certificati in Italia sono classificati in 2 modalità distinte in base all’ente di competenza:
- Borsa Italiana;
- Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento (ACEPI).
I certificati di investimento secondo Borsa Italiana
Borsa Italiana suddivide i certificati in base alla presenza dell’effetto leva.
La leva è la possibilità di effettuare un investimento elevato con un basso capitale.
Facciamo un esempio: ho un capitale di 100€ ma decido di prendere a prestito 900€, ottengo quindi un capitale totale di 1000€. Il mio effetto leva sarà di 10 a 1 o di x10.
Decido di investire tutto in un unico titolo. Se il titolo fa +20% vuol dire che riceverò 1200€, meno i 900€ presi a prestito che devo restituire, faccio un profitto di 200€.
Al contrario se avessi usato solo il mio capitale iniziale avrei fatto un profitto solo di 20€.
Ora che abbiamo capito come funziona la leva possiamo continuare.
Borsa Italiana divide i certificati di investimento in:
- investment certificates, quelli che non hanno effetto leva. Al loro interno possono essere divisi in:
- classe A, che replicano l’andamento del sottostante;
- classe B, che prevedono delle opzioni accessorie per esempio la protezione totale o parziale del capitale oppure un maggior guadagno se si verificano determinate condizioni;
- leveraged certificates, quelli che hanno effetto leva.
I certificati di investimento secondo ACEPI
ACEPI è l’associazione che raccoglie i principali emittenti di prodotti strutturati (li vedremo in seguito). Ha lo scopo di promuovere la cultura dei prodotti di investimento in Italia, sopratutto relativa ai certificati.
La classificazione ACEPI classifica i certificati di investimento in 4 macroclassi:
- capitale protetto, offrono a scadenza la sicurezza di ricevere, in tutto o in parte, quanto investito. Questa protezione è valida anche in caso di default del sottostante ma non in caso di fallimento dell’emittente;
- capitale condizionatamento protetto, a scadenza offrono il capitale inizialmente investito solo se non si verifica un determinato evento predefinito. L’evento barriera ha il compito di configurare un determinato livello di prezzo;
- capitale non protetto, non offrono alcuna garanzia in termini di rimborso del capitale a scadenza;
- a leva, possono amplificare i guadagni e le perdite, sfruttando l’effetto leva.
Borsa Italiana e ACEPI hanno categorizzato i certificati di investimento, ma chi realmente emette questi prodotti finanziari?
Chi emette i certificati di investimento?
Come ho detto in precedenza un investitore italiano può comprare i certificati nel mercato Sedex su Borsa Italiana e nel mercato Cert-X su EuroTLX.
Gli emittenti attivi sul mercato sono rappresentati dai qui presenti:
Per valutare se ci si possa fidare dell’emittente bisogna valutare il rating, un giudizio sulla sua solvibilità, emesso dalle cosiddette agenzie di rating, le principali sono:
- Standard & Poor’s;
- Moody’s;
- Fitch.
Adesso non entrerò nel dettaglio. Ci sarà un articolo a parte che spiegherà le modalità di emissione dei certificati e il grado di rating degli emittenti.
Ora sappiamo chi emette i certificati e quali tipologie ci sono, ma perché dovresti comprarli?
Elenchiamo i vantaggi e gli svantaggi dei certificati di investimento.
Perché dovresti comprare un certificato di investimento?
Se ci segui da tempo lo saprai già, la nostra pianificazione finanziaria non parte dagli strumenti finanziari ma dagli obiettivi delle persone.
Il goal based investing, l’investimento basato sugli obiettivi, è alla base della nostra strategia.
Per questo motivo i certificati di investimento fanno al caso nostro perché offrono soluzioni diverse a seconda dell’obiettivo che dobbiamo raggiungere.
In base al nostro grado di rischio e al nostro orizzonte temporale possiamo scegliere tra un pluralità di certificati che hanno l’obiettivo di:
- proteggere il portafoglio dai ribassi del mercato;
- generare rendite passive;
- recuperare le minusvalenze;
- creare una strategia ribassista;
- massimizzare i profitti;
- …
Queste sono solo alcune di tutte le possibili combinazioni che offrono i certificati.
In questo percorso capiremo come individuare quello che fa al caso nostro e solo successivamente selezionare il prodotto finanziario derivato da comprare.
I vantaggi
I vantaggi ulteriori che offrono i certificati di investimento sono:
- efficienza fiscale, possibilità di recuperare eventuali minusvalenze;
- assenza di un lotto minimo, è possibile comprare una singola quota del certificato che di solito ha un valore nominale iniziale di 100 o 1000;
- impossibilità di perdere l’intero capitale, salvo default del sottostante;
- facilità nell’operatività, è possibile tradare questi strumenti anche con il proprio broker online.
Nessuno strumento però è perfetto quindi scopriamo anche quali sono i difetti dei certificati.
Gli svantaggi
Gli svantaggi principali dei certificates sono:
- non sono semplici come sembrano, se è facile comprarli non è del tutto banale invece individuare quelli che fanno per noi. Bisogna avere un’adeguata conoscenza delle loro caratteristiche;
- difficoltà dei nomi commerciali, non c’è una regolamentazione univoca nell’assegnazione dei nomi quindi molto spesso si crea confusione anche tra prodotti simili;
- costo dei certificati, soprattutto le commissioni di collocamento sono implicite nel prezzo di emissione quindi bisogna strare molto attenti. Il mio consiglio è di evitare l’acquisto in fase di emissione per evitare i costi di sottoscrizione;
- scarsa liquidità e spread alti (differenza tra denaro e lettera), non sempre sono ben scambiati quindi bisogna stare attenti ai volumi e alla presenza del market maker (intermediario finanziario che ha il compito di garantire la negoziabilità dei titoli).
Un altro fattore da considerare è il rischio.
Quest’ultimo non è collegato allo strumento in sé ma è inerente all’emittente e alla sua solvibilità o al mercato in generale e al suo andamento.
I rischi quindi non rientrano nella categoria degli svantaggi perché ogni strumento finanziario, con differenze l’uno dall’altro, è dipendente da essi.
Per esempio anche un Titolo di Stato presenta una pluralità di rischi tra cui il rischio emittente, se fallisce lo stato in questione, e il rischio di mercato, se i tassi sono bassi perderà valore.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo fatto una panoramica generale di cosa sono i certificati di investimento e di come funzionano.
Avrai sicuramente ancora molte domande ma col tempo risponderemo a tutto all’interno della nostra rubrica.
Se vuoi ricevere subito risposte per creare la tua strategia di investimento con i certificati prenota una consulenza strategica, un nostro consulente ti ricontatterà.