Btp Futura meglio starne alla larga? cosa sono?

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btp futura meglio starne alla larga

Iniziamo con la spiegazione di che cos’è il BTP Futura, dopodiché passiamo a vedere se può essere un buon investimento o meno.

Caratteristiche chiave del BTP futura:

  • Durata 10 anni
  • Tassi fissi predeterminati crescenti nel tempo in 3 step (1°-4° anno, 5°-7° anno, 8°-10° anno)
  • Premio fedeltà pari alla crescita media del PIL nominale annuo durante la vita del titolo (minimo 1% – massimo 3%)
  • Prezzo di emissione alla pari (100) e rimborso unico alla scadenza
  • tassazione agevolata 12.5% sui rendimenti ed esenzione in caso di successione
  • nessuna commissione all’acquisto durante il collocamento

I BTP Futura sono titoli di Stato nati con l’obiettivo di supportare l’economia nazionale: i suoi proventi vengono interamente utilizzati per finanziare i provvedimenti adottati dal Governo per sostenere la crescita del Paese e affrontare l’emergenza da Covid-19.

I proventi del Btp Futura saranno dunque interamente utilizzati per finanziare le misure previste dal Governo per la ripresa post Covid-19, dagli strumenti di sostegno al reddito come la cassa integrazione agli interventi per il rafforzamento del sistema sanitario nazionale fino ai pacchetti di misure per il sostegno a famiglie e imprese.

I BTP Futura sono titoli di Stato con cedole semestrali nominali e durata pari a 10 anni, pensati unicamente per le esigenze dei risparmiatori e degli investitori retail. Sono infatti, insieme ai Btp Italia, gli unici titoli di Stato che il Tesoro emette utilizzando non il meccanismo tradizionale dell’asta, ma la piattaforma MOT di Borsa Italiana-London Stock Exchange Group ( www.borsaitaliana.it).

In questo modo l’acquisto all’emissione, oltre che in banca o all’Ufficio Postale, può essere fatto anche tramite qualsiasi home banking abilitato alle funzioni di trading.

È un investimento di medio-lungo termine che prevede una remunerazione crescente nel tempo. 

Le cedole infatti saranno pagate con cadenza semestrale e il calcolo avverrà sulla base di un tasso cedolare fisso per i primi 4 anni, che aumenterà una prima volta per i successivi 3 anni e una seconda volta per gli ultimi 3 anni. I tassi minimi garantiti per la prima edizione di btp Futura sono: 1,15% dal primo al quarto anno, 1,30% dal quinto al settimo, 1,45% dall’ottavo al decimo.

Quali tassi offre il BTP Futura?

Sul sito del Ministero dell’Economia e delle finanze (www.mef.gov.it) e sulle pagine del Debito Pubblico del Dipartimento del Tesoro (http://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubblico) troverai la comunicazione dei tassi applicati per ogni emissione.

Il BTP Futura, essendo un titolo di Stato concepito per sostenere la crescita del Paese, presenta un premio finale legato alla media del tasso di crescita annua del PIL nazionale nel periodo di durata del titolo stesso. ( 😀 )

È possibile vendere il BTP Futura prima della scadenza? A che condizioni?

Sì, dal giorno di prima negoziazione sul MOT il titolo potrà essere liberamente venduto o acquistato alle condizioni di mercato. Alla scadenza invece il titolo verrà rimborsato alla pari (ossia a 100). Il BTP Futura, per le sue caratteristiche cedole crescenti nel tempo, tende ad essere meno sensibile ad eventuali futuri rialzi dei tassi di mercato, offrendo in questo modo, in caso di vendita prima della scadenza, una maggiore protezione del capitale rispetto ai tradizionali BTP di pari durata.

Quali sono le caratteristiche principali dei BTP Futura?

I BTP Futura sono gli unici titoli di Stato italiani 100% retail, con cedole nominali crescenti nel tempo, calcolate sulla base di tassi prefissati che aumentano nel corso della vita del titolo, secondo il meccanismo cosiddetto “step up”.
Si supponga ad esempio un BTP Futura con 3 serie di cedole step-up, “a-b-c”: ogni anno avrà un suo specifico tasso secondo una progressione crescente. Per i primi x anni vi sarà un tasso a, per i secondi y anni un tasso b (con b>a), per i successivi w anni un tasso c (con c>b).
Inoltre, il collocamento avviene attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana e chi acquista il titolo durante il periodo di collocamento ha la certezza di potersi aggiudicare sempre il quantitativo richiesto.

Qual è il lotto minimo acquistabile all’emissione?

I BTP Futura hanno un lotto minimo pari a 1.000 euro. Il taglio minimo acquistabile di ciascun ordine è di 1.000 euro e se ne possono acquistare all’emissione per multipli di 1.000 euro.

Sono previste commissioni o tasse particolari per l’acquisto all’emissione dei BTP Futura?

Non è prevista alcuna commissione bancaria a carico degli investitori per l’acquisto all’emissione, come per gli altri titoli di Stato a medio-lungo termine.
Le commissioni per la vendita anticipata o l’acquisto successivamente all’emissione sono quelle concordate con la propria banca.

Qual è la tassazione prevista per questi titoli?

Come per tutti gli altri titoli di Stato, la tassazione ridotta dei redditi di capitale e diversi è al 12,5%. Analogamente a tutti gli altri titoli di Stato non sono soggetti all’imposta di successione.

Cos’è, a chi spetta e come si calcola il “premio fedeltà”?

Il “premio di fedeltà” è un bonus finale che sarà corrisposto esclusivamente a chi acquista i BTP Futura durante il periodo di collocamento e li detiene fino alla scadenza. Il MEF riconoscerà un premio fedeltà pari alla variazione media annua percentuale del PIL nominale italiano calcolata sul periodo che intercorre tra l’anno di emissione del titolo e l’anno precedente quello di scadenza del titolo, arrotondata alla seconda cifra decimale. La serie del PIL nominale italiano su cui calcolare la variazione è quella risultante dall’ultimo aggiornamento presente nella base dati del sito web dell’ISTAT (www.istat.it), prima della scadenza del titolo. Il premio finale non potrà essere inferiore all’1% e non potrà eccedere il 3%.

Il premio fedeltà “P” sarà dunque calcolato come descritto di seguito.

Se definiamo:

PIL(t) = il PIL italiano a prezzi correnti nell’ anno t

X(t) = il tasso di crescita del PIL italiano nell’ anno t rispetto all’ anno t-1

avremo che

Ipotizzando che “m” rappresenti l’anno di emissione del titolo e “n” l’anno precedente quello di scadenza del titolo, e arrotondando i tassi di crescita nominali annui alla seconda cifra decimale, il tasso di crescita medio annuo del PIL nominale, sempre arrotondato alla seconda cifra decimale, sarà pari a:

Il Premio Fedeltà “P” sarà dunque pari a:

1% per X ≤ 1%

X per 1% < X < 3%

3% per X ≥ 3%

ESEMPIO DI CALCOLO DEL PREMIO

A titolo puramente esemplificativo, si ipotizza che l’emissione del BTP Futura sia avvenuta nel 2010 con scadenza del titolo a 10 anni e quindi nel 2020. Il valore del premio fedeltà “P”, da erogare nel 2020, sarebbe oggi calcolato come descritto di seguito.

Si considera la serie del PIL nominale annuo registrato dal 2010 al 2019 così come riportata nella base dati del sito web dell’ISTAT (www.istat.it),

T0123456789
Anno2010201120122013201420152016201720182019
PILt1.611.279,401.648.755,801.624.358,701.612.751,301.627.405,601.655.355,001.695.786,801.736.592,801.766.168,201.787.664,10
Xt 2,33%-1,48%-0,71%0,91%1,72%2,44%2,41%1,70%1,22%

dove Xt rappresenta il tasso di crescita del PIL italiano nell’anno t rispetto all’anno t-1.

Si procede con il calcolo della media dei tassi di crescita annui considerando come primo tasso di crescita quello del 2011 rispetto al 2010 e come ultimo quello del 2019 rispetto al 2018. Da ciò ne deriva che il tasso di crescita medio annuo del PIL nominale, sempre arrotondato alla seconda cifra decimale, e di conseguenza il Premio Fedeltà “P” sarà pari a:

P = X = 1,17%

Quali sono le conseguenze sul “premio fedeltà” in caso di trasferimento del BTP Futura tra Depositi Titoli intestati a persone fisiche parzialmente in modo diverso (in sede di acquisto all’emissione immesso in Deposito Titoli intestato A-B e successivamente trasferito in Deposito Titoli intestato A-B-C). C’è una riduzione proporzionale del premio?

Il principio di fondo che regola l’ottenimento del “premio di fedeltà” è il possesso continuato per tutta la durata del titolo, cioè dall’acquisto durante il periodo di collocamento alla scadenza. Per cui, nel caso di trasferimento del titolo tra conti anche diversamente cointestati, è importante che alla scadenza del titolo almeno uno dei cointestatari all’epoca dell’acquisto all’emissione figuri quale intestatario del conto titoli. Diversamente, l’intermediario, non sussistendo più i requisiti per il riconoscimento del “premio di fedeltà”, provvede a richiedere alla Monte Titoli la sostituzione del codice ISIN “speciale” con quello regolare.

Quali sono le conseguenze sul “premio fedeltà” in caso di trasferimento del BTP Futura a titolo successorio a seguito di morte dell’originario investitore. Ne beneficiano gli eredi?

Nel caso di successione “mortis causa”, gli eredi che entrano in possesso del titolo acquistato all’emissione dal “de cuius” potranno beneficiare del “premio fedeltà”, a condizione che lo detengano sino a scadenza.

Quali sono le conseguenze sul “premio fedeltà” in caso di trasferimento del BTP Futura a seguito di donazione dell’originario acquirente all’emissione durante il collocamento, a un terzo. Ne beneficia il donatario?

La donazione del titolo è assimilabile, per gli effetti sul “premio di fedeltà”, ad una vendita a titolo oneroso. Pertanto, il donatario non avrà diritto al premio.

Nel caso di un’operazione di prestito titoli avente ad oggetto il BTP Futura il prestatore mantiene il diritto al “premio fedeltà”?

In caso di un’operazione di prestito titoli (o similari) avente ad oggetto BTP Futura (nella quale il cliente assume il ruolo di prestatore) poiché il titolo passa nella disponibilità dell’intermediario prestatario, l’acquirente perde il diritto al “premio fedeltà”.

Come viene collocato il BTP Futura?

La prima emissione del BTP Futura avverrà sulla piattaforma MOT (www.borsaitaliana.it) secondo la tempistica specificata nella scheda informativa del titolo (disponibile sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze www.mef.gov.it e sulle pagine del Debito Pubblico del Dipartimento del Tesoro http://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubblico).
Si tratta di una transazione tipica del mercato primario (ossia dove un titolo nasce per la prima volta) anche se la procedura di collocamento viene eseguita su un’infrastruttura tecnologica, quella del MOT, che è invece normalmente usata come mercato secondario. A differenza della procedura d’asta dove il prezzo viene determinato al termine dell’asta stessa, in questa procedura è la serie dei tassi cedolari ad essere determinata nell’ultimo giorno del collocamento in base alle condizioni di mercato, mentre il prezzo è fissato alla pari. Il periodo di collocamento è costituito da cinque giornate, salvo chiusura anticipata, durante le quali le banche aderenti al MOT inoltrano gli ordini ricevuti dagli investitori ammessi sottoscrivendo contratti di compravendita sullo stesso MOT ad un prezzo fisso pari a 100. Al termine del periodo di collocamento il MEF, mediante decreto di accertamento, fissa l’ammontare totale di BTP Futura da emettere, nonché la serie dei tassi cedolari definitivi. In caso la chiusura anticipata avvenisse alle ore 17.30 del terzo o del quarto giorno di collocamento, la fissazione della serie dei tassi cedolari definitivi, nonché della quantità finale emessa dal MEF avverrà, tramite apposito Decreto di Accertamento, all’apertura della giornata successiva. La data di regolamento (valuta) dell’emissione, vale a dire il vero e proprio giorno di emissione, per tutti i contratti conclusi nell’ambito del collocamento viene specificata nella scheda informativa del titolo (disponibile sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze www.mef.gov.it e sulle pagine del Debito Pubblico del Dipartimento del Tesoro http://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubblico). È possibile acquistare il titolo durante il periodo di collocamento via internet, attraverso il proprio home-banking, oppure recandosi presso la propria banca o Ufficio Postale abilitato secondo le modalità tradizionali. Dal giorno di regolamento dell’emissione, il titolo sarà negoziabile sul mercato secondario (MOT www.borsaitaliana.it) ed avrà un prezzo determinato dalle condizioni di mercato, al pari di ogni altro titolo quotato e scambiato sulla medesima piattaforma di negoziazione.

Come viene identificato il BTP Futura nel periodo di collocamento?

Al BTP Futura verrà assegnato un codice ISIN “speciale” e un codice ISIN regolare, che sarà quello di mercato. Il codice ISIN “speciale” sarà quello che avrà il titolo durante il periodo di collocamento sul MOT. Il codice ISIN “speciale” verrà sostituito dal codice ISIN regolare al momento dell’eventuale vendita dei titoli sul mercato secondario a partire dalla data di regolamento in poi. Solo ai possessori di titoli individuati tramite il codice ISIN “speciale” verrà corrisposto, a scadenza, il premio fedeltà in quanto vorrà dire che non hanno mai venduto il titolo prima della scadenza.

Gli investitori istituzionali potranno acquistare il titolo dopo il collocamento?

Gli investitori istituzionali potranno acquistare il BTP Futura sul mercato secondario solo dopo il collocamento e, naturalmente, non avranno diritto al premio fedeltà.

Gli investitori esteri possono partecipare al collocamento?

Gli investitori individuali esteri possono partecipare al collocamento, salvo quanto previsto dalle “restrizioni alla vendita” imposte dai diversi Paesi (tra cui gli Stati Uniti d’America), cui gli investitori individuali devono far riferimento.

Quali sono i soggetti cui il MEF riconosce la commissione per la raccolta ordini di acquisto dalla clientela durante il periodo di collocamento?

A fronte del servizio reso dagli intermediari durante il periodo di collocamento del BTP Futura, il MEF riconoscerà una commissione proporzionale all’ammontare nominale complessivo raccolto, commissione che spetterà esclusivamente agli intermediari che prestano il servizio di investimento nei confronti dell’acquirente finale del titolo.
In particolare, l’Emittente intende riconoscere una commissione di importo pari al 7,5 per mille dell’Ammontare Nominale Complessivo relativo al periodo di collocamento ai soggetti che, nell’ambito dell’attività di raccolta degli ordini di acquisto di Titoli dalla propria clientela e della trasmissione di tali ordini direttamente, o indirettamente, dalla propria clientela ai fini della loro immissione sul MOT, presteranno i servizi e le attività di investimento di esecuzione di ordini per conto dei clienti o di ricezione e trasmissione di ordini, come definiti nel Testo Unico della Finanza (TUF), in conformità con le disposizioni del Decreto Ministeriale del 15 gennaio 2015 (il “Decreto Trasparenza”); tale commissione è pertanto corrisposta ai soli intermediari che prestano il servizio di investimento nei confronti dell’acquirente dei Titoli.
Si segnala che gli intermediari che prestano un servizio di gestione di portafogli e le società fiduciarie che partecipano al periodo di collocamento non riceveranno tale commissione in quanto considerati alla stregua di acquirenti finali; in ogni caso in tali circostanze la commissione di collocamento spetterà all’intermediario che riceve l’ordine, secondo quanto indicato in precedenza.

Conviene investire in Btp Futura?

La risposta che mi sento di dare per gli investitori comuni è no…

Non voglio fare la classica battuta simpatica che trovi online sul premio fedeltà collegato alla crescita del PIL italiano :D, non è questo il problema… certo dubito vivamente che il premio fedeltà arriverà al 3% se porti a scadenza l’obbligazione… 😀

Il problema è che…

Le obbligazioni (anche governative) presentano dei rischi:

  • default (anche lo stato italiano può fallire, e non è che se la passi cosi bene)
  • rischio di cambio (rischio valutario)
  • reinvestimento delle cedole
  • liquidità
  • rischio di prezzo
  • rischio politico
  • inflazione

Il nostro governo dovrebbe proteggere gli investitori da questi rischi tramite una sana diversificazione... invece ha ideato questo prodotto per far investire il suo popolo fregandosene della diversificazione in tutti i campi….

Sentivo in una trasmissione in radio dove lo speaker si lamentava che solo il 6% degli italiani investe in btp o titoli analoghi…

dico io ma per fortuna…. mica sono privi di rischio…

Esistono gli ETF e se si va ad allocare una % del proprio portafoglio in bond governativi si deve diversificare per emittenti, per tipologie e per scadenze…

Oltre a questo… davvero avete così voglia di prestare denaro allo stato italiano se poi lo spende cosi male?

Caso diverso se si vuole diventare dei patrioti e contribuire alla causa del paese… allora certo il caso è diverso ….

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Filippo Angeloni

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