Questa strategia di marketing può essere utilizzata solo da quei business/progetti che possiedono un token proprietario; ma potrebbe alla fin fine essere anche presa come riferimento e modellata anche per business che non dispongono di un token proprietario, andando a cambiare il bounty. Fare una bounty campaing vuol dire affidarsi alla forza della community. La bounty campaing è una strategia di digital marketing che può dare ottimi risultati, con costi molto contenuti o pressoché nulli. In realtà è una strategia di marketing che non viene utilizzata da tutte le ICO o almeno non come andrebbe utilizzata.
Se hai bisogno posso creare io la tua Bounty programs.
L’idea dei bounty programs prende vita dal mondo del gaming, dove un bounty cioè un premio, viene dato a chi riesce a raggiungere o completare certi obiettivi. Nel mondo delle ICO o comunque per nuove iniziative legate al mondo blockchain, il bounty programs viene utilizzato per molteplici task ed anche in diverse fasi del progetto.
Grazie al bounty programs si riesce a coinvolgere la comunità nella comunicazione e nel passaparola, senza ricorrere a capitali liquidi come valute fiat o criptovalute principali (come bitcoin od ethereum), ma si utilizza in sostanza il token o moneta del progetto.
In altre parole, invece che spendere tempo e capitali per generare traffico grazie ad esempio a press release e google adwords, le ICO possono incentivare la community a completare alcuni task di marketing; le ICO poi ricompenseranno con il loro token chi ha portato a termine i vari task. In questo modo i progetti su blockchain ottengono visibilità e awareness, molto utili ai fini di marketing, ma ottengono anche, cosa molto importante i primi membri e/o possessori del token dell’iniziativa.
Creare una presenza online ed un passaparola grazie alla community risulta molto più efficace rispetto a contenuti sponsorizzati (anche se importante ed ormai un must) fatti tramite aziende anche autorevoli, perchè il tutto risulta meno invasivo e più veritiero, è una “pubblicità” indiretta. Questa fonte informativa è infatti dominata dai consumatori e non dai produttori.
I bounty programs se organizzati egregiamente riescono bene nel loro intento di abbassare i costi di marketing più altre tipologie di costo, ed allo stesso tempo di attrarre i primi o nuovi membri che supportano il progetto. Si può utilizzare questa strategia sia che si dispone già di una base utenti, sia che non si disponga di una base utenti.
In un bounty programs sono presenti 3 parti:
- bounty host: chi progetta e lancia una campagna bounty
- bounty hunter: chi partecipa a questo programma portando a termine i vari task per ricevere una ricompensa. Sono investitori che acquisiscono il token senza pagarlo ma utilizzano il loro tempo per ottenerlo.
- bounty sheriff: soggetto controllore. Questa parte si accerta che, chi sostiene di aver portato a termine un task lo abbia portato a termine effettivamente, verificando in sostanza che questa persona non stia mentendo, o che il task svolto abbia i requisiti minimi per ricevere il reward. Bounty host e bounty sheriff potrebbero essere la stessa persona o gruppo di persone ma solitamente il bounty sheriff non coincide con il bounty host. La parte del bounty sheriff è di estrema importanza ed il suo compito non è di facile svolgimento. In tanti purtroppo comunicano di aver eseguito un task anche se in realtà non lo hanno eseguito, per provare ad intascare la ricompensa.
il bounty program viene utilizzato in 2 diverse fasi di ICO:
- pre/durante-ico: Il bounty program è focalizzato ovviamente al marketing. L’obiettivo è quello di creare visibilità e generare interesse per il progetto prima ancora che la raccolta di fondi in ICO inizi. Un bounty in pre-ico ha bisogno almeno di un buon website, team, whitepaper e roadmap, altrimenti nessuno parteciperà al programma. Non si può fare un bounty pre-ico senza questi elementi pronti. Alcuni esempi di bounty program in questa fase:
- campagne social media (instagram, facebook, twitter, linkedin, reddit); si creano contenuti su queste piattaforme e poi si premiano gli utenti in base alle interazioni raggiunte, pensiamo ai retweet oppure ai commenti o like. Solitamente l’utente non deve creare contenuti ma condividere o interagire con i contenuti creati dalla pagina o dal profilo ufficiale del progetto stesso
- contenuti video su Youtube; i video hanno un engagement molto alto, solitamente vengono utilizzati gli influencer del settore con follower numerosi e targettizzati. Qui solitamente non si premia in base ai risultati ma in base al numero di follower che si ha, almeno per quanto riguarda youtuber autorevoli. A volte si può optare per una remunerazione ibrida, una parte in link referral ( % in base al risultato raggiunto) ed una parte fissa in base al numero degli iscritti. Youtuber meno conosciuti vengono invece remunerati in base a visualizzazioni ed interazioni che ha avuto il video.
- firme in bitcointalk.org: forum principale di settore, dove utenti che hanno un determinato rank possono firmare i propri messaggi ed utilizzare l’avatar ufficiale cioè il logo del progetto al posto dell’immagine del profilo. Ovviamente chi ha un rank elevato viene premiato maggiormente
- creazione di infografiche
- traduzioni di whitepaper; le traduzioni di whitepaper non in lingua inglese o non in lingua ufficiale vengono sempre affidate ai bounty hunter, persone che si occupano di tradurre il whitepaper ed altri documenti annessi. Per alcuni whitepaper specifici come parte tecnica e funding può venir richiesta l’approvazione da parte del team del progetto prima di far iniziare la traduzione.
- articoli su blog, siti e newsletter; creazioni di contenuti testuali, su blog e siti, si viene premiati in base all’engagement ed alla visibilità.
- airdrop (es per scaricare app proprietarie); Una ICO può decidere di premiare chi ad esempio scarica un’app proprietaria, pensiamo al caso di un wallet ethereum ed erc20 proprietario. Grazie a questa tecnica l’app inizia ad essere scaricata, ad avere recensioni e ad avere i primi utilizzatori.
- sondaggi : spesso sottovalutati ma invece utilissimi per fare pre-frame e ottenere leads. Si può ad esempio fornire i risultati del sondaggio solo ad utenti che svolgono una determinata CTA (call to action).
- post-ico: il focus non è più sul marketing o promozione ma è sul migliorare alcuni aspetti del prodotto o servizio. Anche qui si ricorre all’aiuto della community per diversi task. Solitamente un programma post-ico viene lanciato non più tardi di sei mesi dalla data di fine ICO. Alcuni esempi:
- trovare bug e “fixarli” (sistemarli); qui la community non viene in aiuto al reparto marketing ma per lo più ai developers. In realtà si può utilizzare anche in fase di pre-ico ma viene utilizzato quasi sempre in fase di post-ico. Utenti scovano bug nei codici e/o li risolvono.
- aiuto nel gestire la community, es moderatori e community manager; Solitamente per penetrare maggiormente e fidelizzare ancor di più la community si cerca di parlare la loro lingua e si aprono magari sezioni e gruppi su vari social media specifici per determinati stati. Qui i bounty hunters possono essere utili per svolgere mansioni di moderatori in gruppi specifici od in qualsiasi altra occasione dove si rende utile o necessaria una traduzione.
- suggerimenti: il mondo blockchain è molto aperto e accetta spesso consigli su come indirizzare determinate attività o su che strada intraprendere in futuro. Spesso si ricorre al suggerimento da parte di membri che detengono grandi quantità di token oppure si accetta il suggerimento di tutti ma poi lo si mette in proporzione alla quantità di token posseduta. A volte per ottimi suggerimenti si possono premiare i partecipanti tramite token proprietario.
- feedback su prodotto/servizio o solitamente feedback su applicazioni: i bounty hunter possono essere utilissimi anche come beta tester. Local world forwarder come ICO che si occupa di logistica, in post-ico ad esempio utilizza i bounty hunter per ricevere feedback sull’app proprietaria di logistica e per scovare indirettamente bug presenti nell’applicazione
- airdrop (es. premio in token a chi detiene il token in un wallet per tot tempo): come vedremo successivamente Eidoo ha deciso di premiare gli holder che hanno detenuto il token Eidoo almeno per sei mesi.
Il processo invece di bounty campaing si sostanzia in 3 fasi:
- ideazione e pubblicazione della bounty campaing: il bounty host decide quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere, quali task fare effettuare ai bounty hunter per raggiungere questi obiettivi, quanto allocare come fondi in ogni fase del progetto di bounty, quanto allocare per ogni task portato a termine e quali sono le dead line per ogni fase. Gli obiettivi troppo spesso vengono copiati tramite un processo di reverse engineering di altre bounty campaing profittevoli; va benissimo monitorare la concorrenza ma ci si dovrebbe focalizzare sui propri obiettivi perchè possono divergere anche in maniera sostanziale rispetto ad altre ICO. Quando si progetta, è necessario un focus sulla chiarezza, e si devono fissare regole ne troppo severe ne troppo liberali. E’ bene utilizzare un determinato format grafico, lo vedremo successivamente in un esempio. Va costruito anche da subito uno “spreadsheet” dove tenere traccia di tutto.
- partecipazione alla bounty campaing: dopo il lancio della bounty campaing e dopo una prima registrazione i bounty hunter possono iniziare a partecipare ed a portare a termine i vari task. Una volta effettuato lo devono comunicare entro i termini al bounty host, nella stragrande maggioranza dei casi viene richiesto un report settimanale.
- revisione: il bounty sheriff a fine bounty programs revisiona tutto il materiale pervenuto e verifica che effettivamente i task siano stati eseguiti e portati a termine, in caso positivo paga o dà il via libera a pagare il bounty hunter meritevole, in caso negativo squalifica i bounty hunter o non da il via libera per il pagamento del premio.
Quanto costa fare un bounty programs
Generalmente per portare avanti ed organizzare una bounty campaing se si vuole delegare si spendono sui 3000-6000 dollari. Altrettanto se si ricorre ad un bounty sheriff esterno. Essendo un settore nuovo con ancora poca competizione, ed in continua evoluzione non è detto che in futuro non cambino le cose. E’ molto probabile che la competizione porterà a far diminuire i prezzi anche in questo caso.
In fase di ideazione del progetto e del relativo whitepaper nella token economy si deve iniziare a pensare anche quanta percentuale di token assegnare al fondo bounty. Questo fondo viene chiamato in gergo anche bounty pool. Infatti è da questo fondo che poi in futuro verranno prelevati i token per ricompensare chi avrà partecipato alla bounty campaing. In media i vari progetti assegnano almeno l’1%-4% al bounty program se non di più.
E’ consigliabile in ogni caso non esagerare con la percentuale assegnata al bounty programs, è vero che si riesce facilmente ad ottenere quello che si vuole, ma a fine ICO, parte delle persone che hanno partecipato al bounty programs andranno a vendere su exchange il token assegnato come premio per lo svolgimento del task richiesto. Questo può portare ad un dump di prezzo anche importante del token dell’iniziativa. Per cui va bene assegnare fino ad un 4% del tetto massimo di token al bounty ma sarebbe bene almeno dividere questa percentuale per le due differenti fasi cioè pre/durante-ico e post-ico.
Successivamente tali fondi vanno poi risuddivisi a cascata in base ai vari task. Ad esempio si decide di allocare il 30% del bounty pool pre/durante-ico alle attività di social media marketing, questo 30% verrà poi distribuito:
- 20% facebook
- 20% twitter
- 20% linkedIn
- 20% instagram
- 20% reddit
Solitamente si tende a dare importanza solo al bounty pre/durante-ico ma in realtà anche il bounty post-ico è di estrema importanza.
Dove si organizza e si comunica una bounty campaing?
la si può pubblicare su:
- bitcointalk.org
- siti che listano i bounty program ( https://icobountyhunt.com/ , https://icodrops.com/bounty-list/ https://bountyhive.io , https://bounties.biz/ )
- sul sito web del progetto
- https://bounty0x.io/ token erc20 con annessa piattaforma con finalità di bounty program; cura tutto il processo di bounty campaing e tutte le parti interagiscono (bounty host, hunter, sheriff). E’ necessario comprare e spendere il loro token per utilizzare la piattaforma.
- altri siti esterni (es https://www.icoexaminer.com/ https://icowatchlist.com/ https://icobench.com pur non occupandosi specificatamente di bounty, mettono un link che rimanda al bounty magari su bitcointalk o bounty0x)
- altri forum (cryptocurrencytalk.com)
- social network (es facebook, medium, reddit)
- gruppi telegram di bounty
- email marketing (con mailing list propria o si può utilizzare anche una lista di terze parti, ad esempio cointelegraph mette a disposizione la propria mailing list)
In realtà non si utilizza mai solo un canale per pubblicare il proprio bounty programs, ma si inizia da bitcointalk.org, forum per eccellenza nel mondo bitcoin e criptovalute, per poi ripubblicare il programma di bounty anche tramite i social, tramite il proprio sito web ed altri siti esterni che si occupano e danno evidenza ai bounty. Quando si utilizza bitcointalk.org è bene pubblicare il proprio topic del programma bounty con un profilo di alto rank, risulta molto più credibile agli occhi degli utenti rispetto ad un profilo con rank basso o nullo. Ci sono bounty manager che si occupano di questo, e rassicurano i bounty hunter sul buon fine del pagamento previo completamento del task, oppure ci sono profili con alto rank in vendita su bitcointalk.org.
Ci sono comunque dei rischi per i bounty hunter; anche se questi soggetti non comprano il token del progetto con criptovalute o valute fiat liquide, se il progetto non raggiunge il softcap
(limite minimo di raccolta) allora i token non verranno distribuiti a chi ha speso tempo per completare i task. Quindi i bounty hunter possono perdere tempo ed anche credibilità se devono completare task relativi ad articoli o post su social media e poi l’iniziativa in questione non raggiunge il softcap.
Alcuni errori da evitare:
- bitcointalk ha delle regole da rispettare. Non si deve incentivare lo spam sul forum, quindi non si può offrire un reward per creare nuovi topic che parlano del progetto, almeno non topic locali ufficiali. Non si possono dare reward per aver risposto al topic principale del progetto, per far entrare l’utente in gruppi o canali social, o per far postare dati sensibili dell’utente. I task devono richiedere un certo effort.
- errori di comunicazione: una volta ideata la campagna, va selezionato anche chi è il proprio target di riferimento, per poi rivolgersi a questo target in un certo modo. la comunicazione deve essere il più personalizzata possibile, ad ogni target si comunica in maniera diversa
- non dare informazioni precise: Quando si progetta una bounty vanno date informazioni più precise possibili. Per traduzioni di whitepaper si deve indicare che non si può utilizzare google translator. Per la creazione di contenuti invece il reward viene dato solo a chi posta contenuti unici e non copiati da altri. Nel caso di social media, il profilo che pubblica è bene che abbia almeno una certa anzianità e non sia stato creato li per li. Va deciso in anticipo e comunicato se rendere obbligatorio il KYC per ogni partecipante o vincitore del bounty.
- regole per pubblicità negativa: questo è un punto che va deciso a priori. In marketing solitamente non importa se di un progetto se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli. Va però scelto a priori a discrezione dell’ICO se rendere possibile un contenuto negativo o se in caso di contenuto negativo vi sia la squalifica del bounty hunter.
- reward su quantità: il reward si deve cercare di fissare per qualità di contenuti e non per quantità, è la qualità che anche solo in termini SEO fa indicizzare bene i contenuti non la quantità.
- mancata comunicazione: non basta solo postare l’annuncio di Bounty ma si è tenuti a comunicare con la propria audience per tutta la durata del bounty ed anche dopo la fine del bounty. La comunicazione è importante per risolvere problemi, discordie, ed eliminare dubbi da parte dell’audience, qui generalmente la comunicazione viene svolta tramite gruppi telegram oppure tramite il topic ufficiale su bitcointalk.org. Purtroppo in moltissimi cadono in questo errore, persino XRIBA e SingularityNet non hanno preso sul serio la comunicazione almeno riguardo bitcointalk, basta guardare i relativi topic.
- “provare a reinventare la ruota”: Come vedremo dopo in un esempio Eidoo ha provato ad utilizzare un nuovo metodo per assegnare il punteggio ai partecipanti per la ricompensa ma questo ha creato malcontento nella comunità ed alla fine Eidoo ha deciso di ritornare ad utilizzare metodi tradizionali.
- non prevedere form e spreedsheet: Chiunque voglia cimentarsi a lanciare un bounty campaing farebbe bene ad organizzarsi tramite moduli google da far compilare agli utenti per dare il consenso alla partecipazione, per far dare aggiornamenti settimanali ai partecipanti e per far revisionare i risultati.
Prima di passare ad analizzare alcuni esempi, vorrei consigliare a chiunque voglia cimentarsi ad organizzare una bounty campaing, di fare attenzione a permettere la partecipazione a cittadini residenti negli Stati Uniti. La sec, valuta in realtà molte ICO che si professano utility token, delle security token. Secondo la Sec non è legale offrire bounty su security token, quindi attenzione se non si vuole incorrere in problemi. Onde evitare complicazioni si può organizzare una Bounty campaing con KYC (knows your customers), e escudere dai partecipanti i cittadini americani.
Vediamo ora alcuni esempi di ICO di successo che hanno fatto un buon utilizzo del bounty programs.
Un buon esempio di buon bounty programs tradizionale lo si può avere con Eidoo, ICO che ha raccolto 28 milioni di dollari e che in realtà è un exchange ibrido connesso ad un wallet ethereum/erc20 e bitcoin, con varie funzionalità, tra queste, di rilievo spicca la funzionalità di identità digitale.
Svolgiamo un procedimento di reverse engineering sulla bounty campaings di Eidoo.
Eidoo ha utilizzato la bounty più che altro in pre-ico ma in piccola parte anche in post-ico, è un esempio molto valido perchè è una bounty fatta bene ma che contiene alcuni errori che rendono il caso ancora più interessante da analizzare. E’ molto interessante inoltre il fatto che per partecipare alla bounty viene richiesto di scaricare il wallet ufficiale.
Quando si comunica su bitcointalk.org in post iniziali di topic ufficiali è bene comunicare tramite layout grafici. Il tutto risulta molto più professionale, ed intuitivo. Purtroppo non tutte le ico comunicano in questo modo, non utilizzano banner grafici ma contenuti testuali.
dal banner di eidoo è chiaro che il bounty pool è del 2% dei token Eidoo, è compreso tra l’1% ed il 4% quindi in linea con quello che dicevamo prima, in totale ci sono 2 milioni di Eidoo per il bounty.
come vengono suddivisi i fondi del bounty pool pre-ico:
- 40% in signature (firme + avatar)
- 20% traduzioni e moderazione
- 10 % in social media di cui 5% facebook e 5% twitter
- 20% articoli su blog e siti
- 10% premi addizionali
Successivamente possiamo vedere alcune regole generali. Deadline di un mese, o anche meno se specificato,alcuni programmi possono venire estesi di una settimana o due; qui Eidoo in sostanza si riserva la possibilità di modificare tali deadline a sua discrezione. Poi si fa riferimento alla bounty pool che già abbiamo visto, si fa riferimento a come verranno premiati i partecipanti e quando verranno premiati; cioè quando verranno sbloccati i fondi di marketing.
Vediamo ora come hanno ideato i vari programmi.
il 40% viene utilizzato per le firme su bitcointalk.org, circa 800.000 eidoo per questo scopo. vengono elencate le varie regole, sono scritte bene sono chiare ed allo stesso tempo ne troppo severe ne troppo libertarie. Gli utenti che intendono partecipare si devono registrare in un form specifico per le signature e devono utilizzare firme ed avatar ufficiali forniti da Eidoo. Tali avatar devono essere utilizzati per tutta la durata della campagna, e gli utenti devono almeno pubblicare 50 post con tale avatar, ed almeno 10 post a settimana altrimenti non verrà conteggiato il punteggio per quella settimana. Solo alcuni membri possono partecipare (qui eidoo fa bene a mettere questa regola, ma afferma che si può partecipare solo con un profilo con rank da full member in su, quando invece viene permesso e prevista una firma anche per utenti member). Eidoo stabilisce da subito che contenuti negativi sul progetto porteranno immediatamente alla squalifica del bounty hunter, contenuti pubblicati su alcune sezioni del forum non sono validi ai fini del conteggio. I post devono rispettare certe caratteristiche, devono essere post con contenuto costruttivo e di almeno 80 caratteri. i partecipanti settimanalmente devono preparare un report e compilare il relativo form, viene già stabilito cosa succederà a chi non compila il form in tempo utile. Viene addirittura previsto quello che succede in caso il rank del profilo dell’utente cambi in settimana di bounty programs.
Ottima mossa quella di rendere possibile la partecipazione al bounty programs solo previo download del wallet Eidoo. In questo modo Eidoo riesce anche a far aumentare il numero di download e acquisisce i primi veri utilizzatori dell’app proprietaria.
Un 20% viene utilizzato per le traduzioni e la moderazione: Anche qui troviamo molte regole, traduzioni non approvate non verranno pagate, le traduzioni devono essere originali e professionali, è vietato utilizzare google translate. Non si incentiva lo spam, anzi vengono prese contromisure per evitarlo. I topic che verranno aperti saranno solo quelli ufficiali in altra lingua e bounty programs in altra lingua. E’ necessaria l’approvazione per la traduzione di due whitepaper specifici quello funding e tecnico.
10% in social, twitter e facebook: Per quanto riguarda Facebook non sarà l’utente a creare il contenuto ma l’utente con il suo profilo con almeno 500 “amici” potrà condividere e mettere like ai post sulla pagina ufficiale Eidoo. Anche per twitter non sarà l’utente a creare il contenuto ma l’utente dovrà retwittare i contenuti prodotti sul profilo twitter ufficiale di Eidoo. I vari profili social devono avere follower veri ed attivi, una terza parte si occuperà di verificare il tutto. I partecipanti al programma social media inoltre devono scaricare il wallet ufficiale per partecipare.
Un 10% su attività di social media può sembrare effettivamente poco a molti, in realtà la scelta di quando allocare ai vari programmi dipende in larga parte dagli obiettivi e dal target che si vuole colpire.
Altre ICO come W12, puntano molto di più su social media addirittura alloca il 50% del bounty pool, ripartito in 17.5% per facebook 17.5% per twitter, 5% per reddit, 10% per youtube. Avendo esperienza come youtuber, e avendo collaborato per w12 so che youtuber conosciuti non sono bounty hunter, ma vengono contattati a parte direttamente dal team che si occupa di marketing tramite influencer, o da aziende esterne. Il pagamento viene quasi sempre regolato con Ethereum e non vengono conteggiati visualizzazioni ed interazioni. Diverso è il caso per chi voglia creare contenuti su youtube e non abbia un grande seguito.
20% blog ed articoli: Anche qui Eidoo da alcune regole, si focalizza sulla qualità e non la quantità, sull’unicità del contenuto e su blog con almeno un minimo di seguito. Gli articoli devono essere lunghi almeno 700 parole e devono riportare due link che rimandino a canali social eidoo o annuncio ufficiale su bitcointalk o almeno website di eidoo.
Chi intende partecipare si deve scaricare il wallet Eidoo, i premi vengono dati in base alla qualità del contenuto.
10% premi addizionali: Eidoo si riserva la possibilità di offrire ulteriori reward ad utenti meritevoli. Ossia a partecipanti che:
- forniscono supporto continuo
- effettuano una comunicazione efficace e costante
- aiutino a scoprire e prevenire frodi e truffe a danni di Eidoo
l’unico errore fatto da Eidoo è stato quello di “provare a reinventare la ruota” per quanto riguarda il sistema di conteggio per la premiazione. Tale nuovo sistema ha creato scontento tra i partecipanti alla bounty. Eidoo è comunque rimasta presente per quanto riguarda la comunicazione con i bounty hunter e in un messaggio su topic ufficiale si scusa e decide di assecondare la volontà dei bounty hunter, di seguire il sistema di conteggio tradizionale. Fornisce ovviamente nuove deadline per revisionare il tutto, e fornisce addirittura una revisione on-demand se qualcuno avesse dubbi o incertezze sulla premiazione. Rimanda anche un airdrop che era stato previsto per i partecipanti. Ottima mossa di Eidoo che si rende capace di ascoltare i feedback degli utenti, chiedendo scusa più volte nel messaggio e assecondando la loro richiesta. Anche questo vuol dire saper comunicare.
Il team di Eidoo manda un ulteriore messaggio a fine ICO.
Informa i partecipanti che la revisione è finita, ringrazia il gruppo di bounty sheriff, che ha fatto un’ottimo lavoro. Da qualche informazione e qualche contatto per chiunque abbia domande o perplessità sul bounty, e ricorda che i bounty verranno distribuiti dopo una certa data come concordato inizialmente.
Afferma inoltre che molti contenuti per quanto riguarda gli articoli non sono stati originali, sono stati copiati, e contenuti specialmente su social media non raggiungevano i requisiti minimi.
Post-ico: Eidoo ha voluto premiare tramite airdrop nel wallet ufficiale Eidoo gli holder che per almeno 6 mesi hanno detenuto presso tale wallet il token Eidoo.
Come vi dicevo inizialmente la bounty campaing si può utilizzare sia in caso si disponga già di una community attiva o di una base utenti, sia nel caso contrario in cui non si disponga di una base utenti. Si può essere anche molto creativi in termini di task ed in termini di processo di bounty programs, ma qualora si sceglie di essere creativi per quest’ultima opzione è bene avere già delle basi di partenza. E’ bene possedere una base utenti numerosa, essere conosciuti ed avere una certa autorità.
Friendz ad esempio come ICO che mette in comunicazione utenti/influencer e brand, in fase di pre-ico quindi in fase di raccolta fondi, utilizzava già altre tecniche di marketing anche tramite influencer e press release, ma non riusciva a vedere risultati in termine di raccolta. Friendz erà già conosciuta come azienda e già collaborava per brand come disney sony l’oreal, ferrero ecc.
Mi raccontava Alessandro Cadoni il CEO di Friendz che vedeva uscire parecchi soldi per spese di marketing, senza avere poi un ritorno monetario in termini di raccolta. Spendeva 10 e raccoglieva 1, il gruppo telegram ai fini ico di 200 utenti non cresceva, quindi stava letteralmente buttando via soldi. Ci tengo a precisare che spese di marketing in campo blockchain possono anche essere superiori di 10 volte alle spese di marketing dello stesso tipo ma in altri settori.
Friendz come detto in precedenza, in realtà aveva già una base utenti perchè erano già operativi da qualche anno. Il Ceo decide di provare ad utilizzare la community che già avevano, invece che continuare a pagare strategie di marketing che si stavano rivelando inefficaci. Messo in piedi e pubblicato il proprio bounty programs, il gruppo telegram ufficiale ha iniziato a decollare e così anche la raccolta fondi.
Se si dispone di una base utenti numerosa si può anche fare a meno di utilizzare procedure di bounty programs tradizionali. Friendz ad esempio non ha utilizzato bitcointalk per pubblicizzare il proprio bounty programs, ma in realtà ha utilizzato solo il proprio sito internet.
Ormai non ci sono più informazioni online, il website è cambiato e la pagina relativa alla bounty campaing è stata eliminata; ma friendz per la bounty campaing ha utilizzato il proprio website e la propria applicazione proprietaria. Tutte le informazioni relative a regole sono state inoltrate da website e app, e la partecipazione era possibile solo da app proprietaria, in cui si possedeva già una buona base utenti.
La cosa ancora più interessante della bounty di Friendz è che non si è rivolta neanche ad un utenza già avviata al mondo delle criptovalute, ma ad un utenza per lo più composta da millennials dove la stragrande maggioranza non aveva niente a che fare con Bitcoin e le criptovalute. Quindi l’app proprietaria di Friendz è servita anche per facilitare la comprensione da parte di questi utenti.
Tutte le ICO sono diverse tra loro, Angelo Melis il CEO di LWF, mi ha raccontato che press release su media importanti per lui non ha funzionato minimamente. I risultati sono arrivati tramite Influencer e community grazie alla bounty campaing. Puoi trovare tutta l’intervista qui