Prendersi cura della propria famiglia e dei propri cari è diventato, sempre più, un obiettivo importate da perseguire tutti i giorni.
Per questo motivo, in questi decenni, si è mosso un forte interesse di informazione in merito al tema delle polizze sulla vita.
In questo articolo cercherò di fare chiarezza sulle assicurazioni sulla vita o polizze vita.
P.S. Abbiamo anche realizzato una live nel canale Youtube di Filippo, dove parliamo di assicurazione sulla vita caso morte (TCM = temporanea caso morte)
COME SCEGLIERE LA POLIZZA SULLA VITA PIÙ ADATTA A ME
Sappiamo che di polizze sulla vita ne esistono di molte specie, e certamente in un mercato come quello attuale, in cui esistono molte compagnie assicurative, non è facile saper scegliere la più adatta a noi.
Sicuramente per facilitarne la comprensione e approfondire l’argomento, di seguito, proveremo a distinguerle in due tipologie:
- TEMPORANEA CASO MORTE (TCM): La tcm è una polizza a rischio temporaneo che prevede, a fronte del pagamento regolare di un premio, la liquidazione di un capitale caso morte ai beneficiari designati, in caso di prematura scomparsa dell’assicurato. Con riferimento al capitale assicurato ci sono soluzioni assicurative che prevedono un capitale costante ed altre che invece offrono un capitale che decresce al passare degli anni.
ESIGENZA: TUTELARE I MIEI CARI
- POLIZZA ‘’MISTA’’: La polizza mista è una combinazione tra le polizze vita intese come formule di risparmio e le polizze caso morte appena analizzate. Questa soluzione viene collocata con lo scopo principale di recuperare la somma versata per la copertura del rischio, con l’accumulo di un capitale che si costituisce di un premio formato da due quote: una destinata all’accumulo e una destinata al capitale caso morte.
ESIGENZA: CREARE UN RISPARMIO
FUNZIONAMENTO
Le polizze sulla vita prevedono 3 soggetti al momento della stipula:
- Il contraente: colui che firmerà il contratto e che risulterà il pagatore dello stesso;
- L’assicurato: colui a cui è riferito il rischio morte;
- Il beneficiario: il destinatario del capitale liquidato in caso di scomparsa del secondo soggetto.
Il contraente può coincidere con l’assicurato e/o il beneficiario, mentre l’assicurato solo con il soggetto contraente, ovviamente.
Come funziona la TCM? Al momento della stipula viene indicato un massimale corrispondente al capitale caso morte, che verrà liquidato in caso di prematura scomparsa dell’assicurato, previo regolare versamento del premio.
Es. a fronte di un premio mensile di 30 euro, Tizio si assicura che in caso di sua prematura scomparsa (decesso) nell’arco di 25 anni, l’assicurazione verserà 200.000€ a Caio (il beneficiario). I premi sono a fondo perduto, nel senso che se Tizio non decede nei prossimi 25 anni, ne lui ne il beneficiario riavranno indietro i premi versati.
Come funzionano le polizze ‘’MISTE’’? La polizza vita mista è sia una forma di risparmio, che un modo per tutelare i tuoi cari, perché garantisce il pagamento di un capitale:
- all’assicurato, se è in vita alla scadenza prestabilita;
- ai beneficiari indicati nel contratto, in caso di decesso dell’assicurato in vigenza di contratto.
Il pagamento all’assicurato o ai beneficiari di un capitale è previsto dunque sia in caso di sopravvivenza che in caso di morte dell’assicurato nel corso del contratto.
A fronte del fatto che i premi pagati non sono a fondo perduto, questo genere di assicurazione è generalmente più costosa rispetto ad una normale TCM, ossia assicurazione sulla vita caso morte (temporanea caso morte).
COME SI CALCOLA IL PREMIO
La compagnia assicurativa elabora un’analisi individuale del cliente, raccogliendo informazioni. Per determinare il premio occorrono sapere:
- Età dell’assicurato.
- Durata contrattuale.
- Importo del massimale che si intende garantire ai beneficiari.
- Status di fumatore o meno.
- Stato di salute (patologici, ricoveri, infortuni).
- Attività lavorativa e sport praticato.
Per calcolare il premio della polizza mista, questi dati incidono per la quota determinata che sarà destinata a garantire il capitale caso morte.
Solo a titolo esemplificativo, un premio mensile per avere un’idea può essere all’incirca di 30-60 euro.
A CHI CONVIENE STIPULARE UNA POLIZZA SULLA VITA
La ragione generale che normalmente ci spinge a stipulare una polizza di questa natura è piuttosto chiara ed evidente, ovvero si tratta della volontà di salvaguardare il futuro delle persone a noi care.
Nello specifico, le situazioni che possono far nascere questa esigenza possono essere molte e diverse:
- Coniuge che è unico portatore di reddito in famiglia;
- chi ha impegni finanziari in corso e non vuole rischiare che gli eredi possano ereditare debiti;
- chi ha una convivenza e vuole tutelare il proprio partner, poichè non rientrerebbe in alcun modo nel suo asse ereditario;
- chi diventa genitore, per tutelare il futuro dei suoi bambini,
- chi vuole garantire un capitale ad una persona cara che non è un erede;
- chi ha una società, azienda, ditta e vuole tutelare le proprie figure chiave in caso di loro prematura scomparsa, sia dalle spese accessorie che ne derivano per poterlo ‘’sostituire’’ che dalla liquidazione dovuta agli eredi del socio/funzionario/amministratore defunto.
N.B. Questo genere di polizze può non convenire a chi non ha eredi, o persone a lui care.
POLIZZE E MUTUO BANCARIO
Al momento della stipula del mutuo, l’ente creditizio può chiedere delle garanzie tramite polizze assicurative. Va detto, però, che non sempre colui che accende il mutuo conosce quali coperture assicurative sono disponibili e, soprattutto, quali tra queste sono obbligatorie.
Le uniche ad esserlo sono le assicurazioni ‘’Incendio e Scoppio’’ , in quanto la banca procede ad erogare un mutuo solo se l’immobile è coperto da una assicurazione di tale tipo.
Ma è bene sapere che non si è obbligati a sottoscrivere l’assicurazione offerta dalla banca che erogherà il mutuo.
Il mutuatario può scegliere una polizza dello stesso tipo, offerta da qualsiasi compagnia assicurativa.
Diverso è il discorso per il caso morte. La stipula di questa polizza resta facoltativa, anche se è fortemente consigliata per evitare che l’impegno finanziario assunto possa poi ricadere sugli eredi, in caso di prematura scomparsa del mutuatario.
COME SCEGLIERE LA MIGLIORE
In questo scenario in cui l’offerta talvolta supera la richiesta del consumatore, scegliere la migliore soluzione per noi stessi non è facile.
Ciò che può aiutarci è considerare alcuni caratteristiche della compagnia a cui mi sto affidando, come ad esempio la solidità del gruppo e la sua solvibilità (rating aziendale).
Evitare di prendere una decisione focalizzandosi sui costi e quindi sul premio mensile. I costi sono senza dubbio importanti, ma ha senso pagare se poi l’assicurazione non paga il beneficiario?
La migliore assicurazione sulla vita non è quella che permette un mero risparmio economico ma quella che presenta un equilibrio tra:
- Costi;
- Servizi offerti;
- Necessità personali.
Fondamentale è anche trovare un consulente preparato che ti sappia rappresentare i tempi di liquidazione in caso di morte (ragione principale per cui stai stipulando quella polizza) e altresì rintracciare compagnie che abbiano la possibilità di offrirti anche massimali importanti.
Mi raccomando, un consulente che sia poco scrupoloso nel mostrarti il questionario medico non fa per te. Questa parte del rapporto contrattuale è FONDAMENTALE per dormire sogni tranquilli.
VANTAGGI FISCALI
Le polizze sulla vita beneficiano di vantaggi fiscali importanti. Se stipulate da un soggetto privato, sono soggette all’art. 15 comma 1 lett. f) del TUIR che prevede la possibilità di detrarre dall’IRPEF il 19% dei premi versati annualmente.
Se il contraente dovesse essere una società, invece, per capire il regime fiscale occorre distinguere chi è il beneficiario della polizza.
Di norma l’azienda è sia contraente che beneficiario del contratto, potendo così beneficiare della fiscalità aziendale, cioè può sottrarre dal reddito imponibile lordo l’intero importo investito, mentre l’assicurato è ovviamente l’uomo chiave, che quindi non è interessato da alcuna imposizione fiscale. Se invece la polizza viene utilizzata dal Key Man anche come strumento per garantire serenità ai propri cari, l’assicurato può designare i beneficiari del premio e il prodotto si configura come fringe benefit, con la conseguenza che la prestazione non viene tassata.
(Le polizze sulla vita sono impignorabili, insequestrabili e non rientrano nell’asse ereditario: ciò significa che il contraente può decidere senza ostacoli chi è colui che godrà del beneficio previsto dall’assicurazione, senza aggravarlo del peso della successione.)
RECESSO E REVOCA
Quando si ha intenzione di sottoscrivere una polizza vita, si deve sapere che il consulente sottopone all’interessato due documenti.
Uno di questi due documenti è la proposta, ossia il documento con il quale il contraente chiede alla compagnia di stipulare il contratto, che però non si intende ancora concluso. Infatti, è necessario che il proponente riceva da parte della compagnia assicurativa la comunicazione di accettazione della proposta; solo da quel momento il contratto si considera concluso e si ha la polizza (secondo documento).
Davanti al primo step (proposta), in caso di ripensamento, si può esercitare il diritto alla REVOCA DELLA PROPOSTA. La revoca impedisce la conclusione del contratto di assicurazione. Il contraente deve comunicare all’ assicurazione la revoca della proposta con lettera raccomandata A/R. Le somme dovranno essere rimborsate entro 30 giorni dal ricevimento. Dal rimborso sono esclusi i diritti di emissione della Compagnia.
Se invece la proposta è diventata polizza, il procedimento è quello del diritto di RECESSO DALLA POLIZZA. Il contraente ha il diritto di recedere da un contratto di assicurazione sulla vita entro 30 giorni da quando è venuto a conoscenza che il contratto è stato concluso. Allo stesso modo della revoca, il contraente deve comunicare alla compagnia assicurativa la volontà di recedere dal contratto con lettera raccomandata A/R.
Nelle ipotesi di polizze vita miste è invece opportuno parlare di RISCATTO della polizza assicurativa, che consiste nel diritto del contraente di sospendere anticipatamente il rapporto assicurativo e di ottenere il capitale accumulato.
I criteri per la determinazione del valore di riscatto, quando previsto, sono indicati nelle condizioni di polizza. È opportuno sapere che in caso di riscatto anticipato, il valore può essere inferiore all’ammontare dei premi versati se le annualità di premio pagate non raggiungono il numero sufficiente per avere diritto al riscatto senza subire penali.