Prima di investire bisogna risparmiare, questa è la legge fondamentale nel mondo degli investimenti e la si può applicare grazie al fondo emergenza.
Devi imparare come creare un fondo emergenza per dormire sonni tranquilli e non doverti più preoccupare delle spese straordinarie che non puoi controllare.
Rispondiamo a tutte le domande necessarie per creare le basi della propria finanza personale.
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Che cos’è un fondo emergenza?
Il fondo emergenza è una particolare forma di salvadanaio formata da quei risparmi che possono essere utilizzati solo in casi di emergenza.
Tale fondo è obbligatorio quando si parla di finanza personale e va creato ancor prima di investire perché sta alla base della piramide della ricchezza.
Il fondo emergenza deve essere altamente liquido perchè serve nei momenti più inaspettati quindi non deve generare rendimenti ma deve permetterti di rispondere alle emergenze più disparate.
Ora ti spiegherò come creare un fondo di emergenza rispondendo a tre semplici domande:
- come si calcola
- dove detenere i risparmi
- quando si può usare
Come creare un fondo emergenza
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Come si calcola un fondo emergenza?
Non esiste una regola universale che dice quanti soldi mettere in un fondo emergenza ma noi consigliamo di depositare 6 mensilità di reddito.
All’inizio si può creare un fondo di emergenza di 3 mensilità e tramite versamenti aggiuntivi, pensala come un PAC, alimentarlo fino a farlo arrivare a 6 mensilità.
Facciamo un esempio.
Se percepisci 1.500€ al mese è ideale detenere in un fondo emergenza 9.000€ (1.500*6).
Dove detenere i risparmi?
Il fondo emergenza deve essere liquido e non volatile perché ha come obiettivo quello della protezione del capitale.
Le 4 modalità per detenere un fondo emergenza sono:
- conto corrente;
- conto deposito non vincolato;
- Titoli di Stato a brevissimo termine (0-1 anno) con rating investment grade;
- stablecoin collateralizzate in dollari americani come USDT o USDC o in euro come EURt di BitFinex o EUROC di Circle che uscirà a breve.
Le prime due forme sono le più idonee in quanto non subiscono nessuna volatilità di mercato e sono altamente sicure.
Le ultime due forme possono subire variazioni di prezzo perché esposte al rischio di mercato e di cambio valuta se in dollari quindi da valutare con attenzione.
Ricordo che l’obiettivo principale è quello della protezione.
La regola che accomuna le 4 modalità è che devono essere intoccabili salvo il caso imprevisto.
L’ideale è detenere il fondo emergenza in un conto corrente, in una banca online o in un exchange (meglio se spostate in un hardware wallet) separatamente dal resto del capitale così da rendere più difficile il loro utilizzo.
Quando si può usare il fondo emergenza?
Il fondo emergenza va utilizzato solo in casi di emergenza quali:
- disoccupazione, in caso di perdita del lavoro è consentito attingere dal fondo emergenza per far fronte alle spese di vita quotidiana. I 6 mesi di reddito messi da parte servono per avere un’autonomia pari a metà anno;
- malattia o spese mediche;
- spese impreviste come la rottura di un elettrodomestico o la riparazione dell’automobile quindi tutti quei beni di prima necessità che sono fondamentali;
- supporto ai familiari, aiutare è sempre un bene soprattutto alle persone care che sono in difficoltà.
Questi 4 casi sono gli unici permessi dal fondo di emergenza.
Ogni qualvolta attingi dal fondo è importante dopo aver superato l’imprevisto di ripristinare il fondo con le entrate che genererai successivamente.
Tornando all’esempio precedente, se percepisci 1.500€ netti al mese e dal tuo fondo emergenza da 9.000€ hai un’uscita pari al 50%, dovrai riuscire a rimetterci 4.500€.
Dal mese successivo alla perdita dovrai cercare di riportare il fondo al controvalore originale tramite due metodi:
- risparmio mensile, per esempio il 20% delle tue entrate quindi 300€ al mese per 15 mesi;
- versamento unico, dal proprio corrente principale o tramite disinvestimenti.