Il White Paper è il documento ufficiale di ogni progetto crypto.
Leggere il white paper ti permette di valutare l’ecosistema della criptovaluta e di conseguenza non cadere in truffe.
Ogni crypto investitore dovrebbe essere capace di valutare in autonomia un nuovo progetto o almeno quello su cui ha intenzione di investire.
Non a caso nel 2017, l’anno delle ICO, moltissime crypto nel breve termine sono saltate ma a posteriori leggendo i loro white paper era facile intuire che erano solo delle truffe.
Visto che non è facile analizzare un white paper crypto, ho riunito le informazioni essenziali così da darti gli strumenti necessari per la sua comprensione.
Guardando le giuste voci si possono trarre delle conclusioni interessanti sullo stato di salute della crypto e sulla sua sostenibilità.
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Che cos’è un white paper crypto?
Il termine white paper nasce in ambito politico nel 1922 ma questa forma di divulgazione non ottiene successo fino agli anni 90.
Il loro utilizzo si è spostato in ambito pubblicitario e di marketing per promuovere beni e servizi, suscitando così l’interesse dei potenziali clienti.
Il primo white paper crypto però torna alle origini perchè è un documento di informazione tecnologica.
Come già saprai sto parlando del white paper di Bitcoin pubblicato il 31/10/2008.
Il suo obiettivo era di informare le persone sulla possibilità di inviare denaro in giro per il mondo senza intermediari.
I white paper crypto moderni tendono a pubblicizzare un prodotto piuttosto che ad informare ma molti di essi sono ancora validi.
Parlo per esempio del white paper di Ethereum pubblicato nel 2014 da Vitalik Buterin, suo fondatore e CEO.
Anch’esso è molto tecnico e 4 volte più lungo di quello di Bitcoin, da cui prende spunto.
Molti white paper infatti sono delle rielaborazioni di documenti già pubblicati soprattutto se collegati dallo stesso settore.
Uno fra tanti Compound che è stato di ispirazione per le altre piattaforme di lending/borrowing.
Come leggere un white paper crypto
I white paper più recenti sono caratterizzati da uno schema comune che prevede determinati contenuti.
Le domande a cui cerca di rispondere, che non seguono sempre lo stesso ordine, sono:
- perchè è nato il progetto
- che utilità ha e qual è il suo caso d’uso
- quale è la struttura della blockchain (propria o di altri)
- com’è fatta la tokenomics
- qual è la roadmap
- com’è formato il team
Ora che abbiamo una panoramica completa possiamo rispondere nel dettaglio a tutte le 6 domande qui sopra esposte.
Se mentre leggi vuoi fare pratica ti lascio questo sito dove puoi trovare una moltitudine di white paper senza doverli andare a cercare singolarmente sui singoli siti.
Introduzione
Il white paper crypto nella sua parte iniziale cerca di rispondere al perchè è nato il progetto ponendo le basi di una possibile soluzione ad un problema attualmente esistente.
La lunghezza di questa sezione varia in base al progetto ed essa può essere di comprensione più o meno facile.
La difficoltà del contenuto non implica per forza il funzionamento di esso.
Uno dei white paper più elaborati è quello di Filecoin (FIL) che secondo il calcolatore Hemingway Editor ha un livello di lettura difficile.
Il calcolatore assegna un punteggio da 1 a 15 a seconda del grado di difficoltà, più è elevato più è complicato.
Il white paper di Bitcoin ha una difficoltà di 4 mentre Filecoin di 8.
Bancor (BNT) arriva addirittura a 14.
Casi d’uso
Questa sezione è una delle parti più importanti del progetto perchè delinea la sua validità.
In un mercato così competitivo è estremamente difficile portare sempre qualcosa di nuovo per questo si cerca di migliorare ciò che è già presente sul mercato.
La creazione di un token può nascere come alternativa a soluzioni già esistenti cercando di implementare costi più bassi, maggiore velocità, interoperabilità, ecc.
Blockchain
Solo pochi white paper spiegano il funzionamento di una blokchain perchè la maggior parte dei token si sviluppa su una chain già esistente.
La più utilizzata è senza dubbia quella di Ethereum che però per via delle sue alte commissioni sta pian piano venendo sostituita.
Le due altre maggiori catene che offrono una maggiore scalabilità sono Binance Smart Chain e Polygon.
Facciamo due esempi:
- se il white paper è relativo ad una crypto deve spiegare il funzionamento della blockchain e come si differenzia dai competitors;
- se il white paper tratta un token legato ad una dapp, ad un dex o ad un gioco deve spiegare su quale chain si appoggia, perchè è stata scelta e che novità introduce.
Tokenomics
La tokenomics non è altro che l’economia su cui si basa il token.
Con essa viene spiegato in che modo vengono allocati i token, qual è il vesting e a quale prezzo sono condotte le vendite private.
Un white paper valido pubblicherà queste informazioni in modo trasparente al contrario di un progetto truffa, che cercherà di non essere chiaro o addirittura di ometterle.
Per esempio questa è la tokenomics completa di Metalswap (XMT).
La tokenomics è di fondamentale importanza per gli investitori, forse più della sua utilità.
Dalla tokenomics si possono scoprire un sacco di informazioni interessanti tra cui:
- supply massima;
- come viene distribuito e se viene burnato;
- possibilità di comprare il token in private sale o durante l’ICO;
- come viene distribuito il token tra i componenti del team e nella community;
- ….
Soprattutto in fase di lancio durante un ICO questi dati sono oro per un investitore.
Roadmap
La roadmap rappresenta al tabella di marcia di un progetto.
Solitamente viene suddivisa per trimestri dell’anno configurati come Q1, Q2, Q3 e Q4 così da avere un margine di tempo necessario per rendere possibile l’upgrade.
La roadmap presente nel white paper crypto è essenziale per capire quali sono le potenzialità di un token nel breve/medio termine.
Da qui si riesce a capire se gli aggiornamenti saranno funzionali e porteranno valore aggiunto al progetto o se sono solo delle migliorie inutili o quantomeno di secondaria importanza.
Essa può anche non essere presente nel whitepaper così è più facile modificare ed aggiornare il contenuto.
Deve essere comunque presente all’interno del sito ufficiale della criptovaluta.
Un esempio chiaro, almeno sulla carta, è quello di Stepn (GMT).
Team
Anche se parliamo sempre di decentralizzazione, ogni idea che nasce su questo pianeta è opera di una o più persone.
Per questo motivo è di fondamentale importanza conoscere il team dietro il progetto.
Bitcoin è l’unica eccezione a questa regola universale.
Il white paper crypto deve contenere i profili dei fondatori, CEO e di tutti coloro che lavorano nel progetto.
Alcuni di loro potrebbero essere anonimi o usare degli pseudonomi ma magari hanno comunque pubblicato il loro background tecnico.
Anche questa sezione di solito non è presente nel white paper perchè può mutare con il passare del tempo.
Nomi di livello, che magari passano dal mondo tradizionale (Google, Amazon, Facebbok,…) a quello crypto, possono essere la carta vincente per il successo del progetto.
Come si sono evoluti i white paper
I white paper più datati, se così si possono definire, sono stati pubblicati tramite PDF scaricabile che ai giorni nostri non ha più la stessa attrazione.
Per rendere il tutto più appetibile al pubblico sono state introdotte delle versioni alternative al white paper:
- GitBook, aggregatore di dati che aiuta gli utenti. Il suo punto di forza è il continuo aggiornamento dei contenuti, un progetto valido avrà la sua raccolta in github in continua espansione;
- docs, contiene tutte le informazioni principali del progetto suddivise per categoria. In essa è presenta anche una parte sulle FAQ e una parte sul tutorial. Spesso contiene le stesse informazioni inserite in GitBook ma rielaborate per rendere la loro comprensione più accessibile;
- litepaper, la versione semplificata del white paper creata in maniera più stilizzata con l’ausilio delle immagini. Con l’introduzione di GitBook è stata un po’ accantonata.
Alcuni progetti presentano tutte queste forme di informazione, il che vuol dire che il team è estremamente attivo per rendere il suo lavoro trasparente alla community.
Un esempio è Terra (LUNA) che nella home del suo sito ufficiale presenta le voci white paper, docs e github.
Come riconoscere una truffa
Ora hai tutte le carte in regola per scovare un truffa quando ce l’hai davanti.
I punti che possono indurti a capire che si tratta di una truffa sono:
- linguaggio non corretto, i white paper sono scritti in lingua inglese per consentire a tutti di poterlo leggere. Se il documento è stato scritto con diversi errori di battitura o con frasi non tradotte adeguatamente forse è il caso di starci alla larga (potevano assumere almeno un madrelingua per poterlo scrivere);
- poca trasparenza, i contenuti non spiegano le reali intenzioni del progetto e vengono usate frasi troppo vaghe per spiegare le funzionalità del token;
- ambizioni troppo alte, “la mission del progetto rivoluzionerà il mondo crypto” oppure “otterrai rendimenti al di fuori del normale”, se ci sono diversi riferimenti a guadagni sicuri ed elevati è quasi certo sia tutta una bufala;
- contenuti non presenti, certe sezione sono omesse o solamente accennate per esempio non è chiara la tokenomics o non vengono fatti i nomi del team.
Questi sono solo alcuni punti chiave che permettono di capire se un progetto crypto è una truffa.
Se lo stesso documento all’interno del sito si trova con difficoltà è anch’esso da considerare un campanello d’allarme.
Community e Partnership
Il white paper è uno dei documenti più importanti per una criptovaluta.
Con il mondo social in continua espansione però avere una forte community testimonia la validità del progetto (a parte non sia una schema ponzi ma in questo caso dovresti essere in grado facilmente di smascherarlo dopo questo articolo).
I siti ufficiali dovrebbero contenere i link a tutti i social disponibili come Twitter, Discors, Medium, Telegram.
L’importante non è controllare solo se sono presenti ma anche il grado di attività del team e della community.
Un altro aspetto che rende il progetto ancora più valido sono le partnership con piattaforme e siti soprattutto se vengono ricondivise da essi.
Essere appoggiati da terzi testimonia il grado di forza del progetto.
Ora voglio lasciarti un white paper, che a mio parere, è veramente completo ed esaustivo.
Parlo di OVR che presenta ben 61 pagine al suo interno di contenuto (ho scritto anche un tutorial su OVR, lo trovi qui).
Esso contiene tutti gli aspetti chiave compreso casi d’uso, tokenomics, roadmap e team.
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