La quarta rivoluzione industriale offre numerose opportunità che noi investitori non possiamo perdere.
I megatrend sono le tecnologie emergenti che si stanno sviluppando nella nostra epoca grazie alla quarta rivoluzione industriale.
Il nostro blog tratterà i settori del futuro e li traslerà sottoforma di investimenti.
Nella nuova rubrica dedicata agli investimenti tematici troverai spunti interessanti di investimento replicabili in primis con gli ETF seguiti da tracker certificates e azioni singole.
Prima di iniziare però dammi il tempo di spiegarti il perché è così importante guardare al futuro.
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Perché investire nelle tecnologie emergenti?
La tecnologia non deve essere considerata una forza esogena che delineerà il futuro o un semplice strumento che possiamo usare a nostro piacimento, dobbiamo andare oltre.
La tecnologia, soprattutto quella emergente, deve diventare parte delle nostre vite al fine di poterla utilizzare come un’estensione di noi stessi per migliorare le nostre capacità di investimento, ricerca e apprendimento.
La quarta rivoluzione industriale non si è plasmata dal nulla ma è figlia di un lungo processo durato 250 anni che ha visto prima di essa ben 3 rivoluzioni industriali che hanno portato enormi cambiamenti a livello tecnologico, sociale, economico e politico.
Come hai imparato nelle lezioni di storia a scuola è meglio partire dal principio per capire meglio cosa ci aspetta in futuro.
La prima rivoluzione industriale
La prima rivoluzione industriale ha avuto luogo attorno al 1760 nel Regno Unito.
È partita dall’industria tessile, con l’automazione di filatura e tessitura, per arrivare a creare altri settori quali la siderurgia, la meccanica a vapore e le reti ferroviarie.
Questa rivoluzione permise di aumentare il benessere sociale diminuendo le disuguaglianza tra le persone.
La seconda rivoluzione industriale
La seconda rivoluzione industriale fu compresa tra il 1870 e il 1930.
Furono gli anni delle scoperte che avrebbero cambiato il modo di vivere delle persone e gli strumenti di comunicazione.
Tra le maggiori scoperte troviamo la radio, il telefono, la televisione, gli elettrodomestici ma soprattutto l’illuminazione elettrica.
Grazie al motore a combustione nacquero l’aeroplano e l’automobile e cosa non troppo scontata si svilupparono impianti igienico-sanitari di tutto rispetto.
La terza rivoluzione industriale
La terza rivoluzione industriale iniziò dopo la seconda guerra mondiale attorno al 1950.
Fu caratterizzata da una serie di importanti scoperte tecnologiche che riguardano non più lo spostamento delle persone ma dei dati grazie a internet e ai personal computer.
La globalizzazione ha preso atto e oggi ognuno di noi può ricevere notizie da tutto il mondo in tempo reale permettendo agli stessi mercati finanziari di diventare disponibili a chiunque sul proprio smartphone.
La quarta rivoluzione industriale
La quarta rivoluzione industriale ha il compito di offrire opportunità sia a coloro che hanno già goduto degli enormi benefici delle tre precedenti rivoluzioni sia di migliorare le vite di chi non è ancora riuscito ad ottenere i vantaggi dall’interazione con il mondo tecnologico.
Non sarà la rivoluzione delle scoperte ma del cambiamento globale.
Rispetto al passato le persone godono di un aspettativa di vita più lunga e di una maggiore sicurezza economica:
- il reddito reale pro-capite nei Paesi OCSE è aumentato del 2900%;
- l’aspettativa di vita è più che raddoppiata portando per esempio l’aspettativa di vita nel Regno Unito a 80 anni e in India a 65 anni.
La quarta rivoluzione industriale è ancora in atto per questo le innovazioni non sono ancora del tutto realtà o almeno non sono di uso comune.
Quando parlo di megatrend o tecnologie emergenti sto parlando per esempio di blockchain, intelligenza artificiale, internet delle cose (IoT), stampa 3D, realtà aumentata, idrogeno, terapia genetica e molto altro.
Come capire la quarta rivoluzione industriale?
La quarta rivoluzione industriale è stata tema del libro “Governare la quarta rivoluzione industriale” di Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum.
Secondo l’autore oggi ci troviamo in un punto della storia dove le sfide che stiamo affrontando sono:
- garantire che i nuovi beni e servizi siano disponibili a tutti allo stesso modo cercando di diminuire ulteriormente il gap tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo;
- gestire gli effetti negativi, limitare il più possibile i danni all’uomo e all’ambiente salvaguardando le persone a livello economico-sociale e proteggendo pianeta;
- assicurare che al centro della rivoluzione ci sia l’uomo e non il contrario, andare quindi oltre agli aspetti economici e di potere che da sempre hanno distolto lo sguardo da ciò che era realmente importante.
La quarta rivoluzione industriale porterà enormi cambiamenti riguardo:
- la decentralizzazione che è e sarà sempre di più parte del cambiamento per esempio la blockchain, nata grazie alle criptovalute, permette di tracciare qualsiasi transazione in modo autonomo e trasparente. Non parlo solo di transazioni economiche ma anche di logistica come i terreni agricoli o di distribuzione di risorse come l’acqua;
- la scalabilità sarà necessaria al fine di promuovere le nuove tecnologie. I cambiamenti come non avvengono al momento della scoperta ma quando essa raggiunge un prezzo tale da identificarsi come uso comune. Per esempio la forza della stampa 3D potrebbe portare nel prossimo decennio una svolta dal punto di vista alimentare e immobiliare;
- nuovi stakeholder cioè nuovi attori che saranno i protagonisti della nuova rivoluzione parlo dei paesi in via di sviluppo, delle nuove generazioni e dell’ambiente.
Proprio quest’ultimo punto è il tema di discussione del prossimo paragrafo.
Gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile
Gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile indetti dall’ONU nel 2016 fanno parte dell’agenda 2030.
Il documento, contenente 17 obiettivi, si concentra su una serie di punti quali la diminuzione della povertà, la costruzione di un sistema democratico e pacifico, interventi relativi alla salvaguardia del clima, la riduzione delle disuguaglianze e la crescita economica.
Questa agenda sarà la base per lo sviluppo delle tecnologie emergenti per due motivi.
Il primo è che questi megatrend devono rispettare lo sviluppo sostenibile dell’ambiente, uno dei principali stakeholder del prossimo decennio.
Il secondo è che le tecnologie emergenti dovranno poter essere utilizzati da tutti in maniera fluida.
Bisogna garantire il libero accesso anche ai paesi in via di sviluppo e a chi realmente vivrà a pieno la rivoluzione. Parlo della generazione Z (nata tra il 1995 e il 2012) e la generazione Alpha (nata dal 2013 fino al 2025).
I nuovi stakeholder sono quindi la chiave di successo di questa rivoluzione.
Come investire nella quarta rivoluzione industriale?
Per investire nella quarta rivoluzione industriale abbiamo diversi strumenti finanziari a disposizione.
Gli ETF ci accompagneranno in questa rubrica ma ci sarà spazio anche per i certificati di investimento e per le azioni.
Dal prossimo articolo andremo a parlare dei singoli megatrend concentrandoci sui numeri, sulle curiosità ma soprattutto sulle modalità di investimento.
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Ti lascio con qualche curiosità.
Lo sapevi che…
- il tempo necessario di tecnologie e applicazioni per raggiungere i 100 milioni di utenti è cambiato drasticamente nel corso del tempo. Il telefono ci ha messo 75 anni, internet 9 anni, WhatsApp 4 anni e addirittura candy crush ha impiegato meno di un anno a raggiungere tale cifra
- 600 milioni di persone non dispongono neanche dei vantaggi portati dalla prima rivoluzione industriale, 1 miliardo non ha accesso alla corrente elettrica, 2.2 miliardi non dispone di acqua potabile e di strutture igienico-sanitarie e 2.9 miliardi non ha ancora accesso a internet
- nell’anno zero la popolazione era di appena 285 milioni di persone, attorno al 1800 si raggiunse il primo miliardo, il secondo arrivò nei primi anni del 1900 e il terzo nel 1959. A gennaio 2022 la terra conta 7.9 miliardi di persone e nel 2050 si stima che possiamo arrivare a 9.7 miliardi