Articolo scritto da Gerardo Iovane PHD, tutti i meriti vanno a lui!
Mercoledì 4 alle 21:00 organizzeremo una live dove si parlerà proprio di questo
Sommario
L’obiettivo del presente articolo è analizzare l’effetto della prima valuta digitale, promossa dalla Cina, sull’esplosivo scenario della Finanza Decentralizzata, che ormai dopo 10 anni dalla prima crypto coin, il Bitcoin, ha sperimentato una crescita vertiginosa al punto di aprire le porte alla nuova frontiera dell’Economia Digitale che molto probabilmente sarà definita DeEc, acronimo di Decentralized Economy.
Per meglio comprendere la differenza tra: da un lato la Finanza Decentralizzata e l’Economia Decentralizzata, con il primo ecosistema denominato Atmosphere Arc e nominato da Forbes, e dall’altro le CDBC (Central Bank Digital Currency) ovvero le avvenenti criptovalute delle banche centrali è stato necessario condurre una analisi delle blockchain technologies tesa a comprendere i fondamenti psicologici che hanno spinto l’inarrestabile crescita del settore, nonché l’interazione psiche-blockchain, quale risultato dalla mancanza, generato da una Società troppo disattenta ai bisogni del singolo individuo.
Il risultato di tale analisi conduce al dubbio se le CDBC avranno la stessa importanza delle valute correnti nell’Economia del futuro o se l’Economia Decentralizzata avrà più successo, perché più soddisfacente ed aderente al cambio di paradigma avvenuto ormai 10 anni fa e più rispondente ai desideri e bisogni sia dell’individuo che del tessuto socio economico.
Introduzione: e-yuan e Central Bank Digital Currency (CBDC)
A oltre 10 anni da Bitcoin [1], a 4 da Ethereum [2], mentre altre iniziative di interesse si stanno sviluppando [3], [4], in piena esplosione della Decentralized Finance (DeFi), mentre un nuovo slancio di Digital Transformation si prepara a partire con la Decentralized Economy (DeEC) come riportato anche da Forbes [5] relativamente all’Ecosistema Economico Digitalizzato Atmosphere Arc [6], annunciato da oltre un anno – considerata la forte accelerazione che sta avendo il comparto delle digital coin – era presumibile e quasi inevitabile che fossero i cinesi ad affacciarsi per primi alla emissione della prima cryptovaluta su scala globale; così è stato e pertanto è di questi giorni l’uscita dell’e-yuan, ovvero la prima valuta digitale riconosciuta da banche centrali e così dette CDBC. Non è da escludere che in tempi brevi anche le altre Banche Centrali si attrezzino per creare le diverse valute digitali.
Quali benefici si genereranno e soprattutto per chi?
Lo scenario è quanto mai intrigante, ma è necessario fare chiarezza. Chi si aspetta che lo e-yuan possa emulare cosa è accaduto al bitcoin rimarrà certamente deluso.
Perché? La risposta è ovvia poiché essendo il valore dell’e-yuan in proporzione 1:1 con lo yuan fisico, seguirà esattamente le
stesse dinamiche.
Pertanto, considerata la spinta espansionistica dell’Economia cinese che necessita sempre di più di servire il mercato esterno al Paese è evidente che continuerà a svalutare lo yuan e quindi lo e-yuan. Di conseguenza in tale prospettiva non solo potrebbero non esserci guadagni da realizzare con lo e-yuan per eventuali investitori, ma addirittura ci potrebbero essere perdite di capitale.
In realtà, ciò è una porzione della realtà, poiché all’interno del Paese, ovvero per i cinesi, le cose potrebbero andare diversamente. Cerchiamo di capire perché.
Innanzitutto lo e-yuan, accelererà i sistemi di pagamento interni; non solo: infatti, coloro i quali svolgono attività commerciali con la Cina potrebbero essere invogliati ad acquistare e-yuan per pagare con tale strumento. Ciò porterebbe alla diffusione dello e-yuan fuori dalla Cina. Anche in questo caso però il Paese aumenterebbe i suoi benefici e la propria ricchezza, ma ciò non avrebbe alcun effetto fuori dalla Cina a livello del singolo acquirente commerciale.
Viceversa avrebbe un impatto negativo sulle altre Banche Centrali, che vedrebbero i loro prodotti, ovvero le diverse valute, meno utilizzate e meno acquistate. Come tutti sanno quando l’offerta è maggiore della richiesta quel bene perde valore.
Di conseguenza, ciò potrebbe portare ad un apprezzamento dello yuan e dell’e-yuan rispetto alle altre valute. Ma ciò rallenterebbe il commercio verso l’esterno dei prodotti cinesi; pertanto sistematicamente i cinesi per favorire le esportazioni abbasserebbero il valore dello yuan, rifavorendo l’economia nazionale ed aumentando la ricchezza del Paese e del suo PIL grazie al mercato estero, ovvero al collocazione dei loro prodotti sul mercato esterno.
E’ evidente che da tale analisi emergente la preoccupazione che in Cina possa crescere la ricchezza pro capite rispetto a quella di un cittadino di un altro paese.
Ma la ricchezza pro capite non è equivalente al reddito pro capite. Infatti, dallo studio della storia cinese sappiamo che nell’ultimo trentennio pur essendo cresciuta vertiginosamente la ricchezza pro capite, non è accaduto lo stesso per il reddito pro capite. Detto in altre, parole in Cina come nel resto del mondo c’è un problema di distribuzione della ricchezza, che in questo territorio si mostra con chiara evidenza. Proprio questa chiara evidenza, ha reso i cinesi più sensibili alle evoluzioni economiche digital driven, che stavano accadendo nel mondo, con un accumulo di digital coin e token senza eguali. E’ di esperienza comune, infatti, che nei mesi scorsi chi si rivolgesse alla Cina per l’acquisto di device elettronici, trovava dall’altra parte una preferenza di pagamento in digital coin (Bitcoin ed Ethereum primi fra tutte) anche rispetto a valute considerate rifugio in passato come il dollaro americano.
Dove conduce questa considerazione?
Tale considerazione ha un risultato certo e cioè mentre lo Stato con l’e-yuan favorisce la ricchezza pro capite, il possesso di altre crypto da parte della popolazione favorisce il reddito pro capite. Detto in altre parole, con l’avvento dell’e-yuan si completa la miscela esplosione dell’economia cinese, che favorisce la distribuzione della ricchezza interna. Gli attori esterni infatti diventano un elemento essenziale affinchè lo scambio tra e-yuan e le altre digital coin (Bitcoin ad esempio) permetta ai possessori cinesi di Bitcoin di liquidizzare posizioni e consolidare ricchezza.
Per meglio comprendere questo elemento di scenario è necessario fare un passo indietro, comprendere le motivazioni fondamentali che hanno favorito la blockchain, ed analizzare come la DeEc sia la chiave reale per una crescita globale, misurabile ed ecosostenibile.
L’avvento della Blockchain ed il suo oro digitale, il Bitcoin per rispondere ad una mancanza
La crescita della blockchain e del Bitcoin è stata giustamente considerata la terza rivoluzione dell’informatica e la quarta rivoluzione industriale.
La sua evoluzione e crescita, con l’avvento di Ethereum e degli smart contract, ha visto una ulteriore accelerazione. Ciò ha dominato, quella che potremmo definire la seconda era della Blockchain. Ma essa è stata prodromica alla terza, ovvero la diffusione delle ICO (Initial Coin Offerening). A cui grazie alla necessità di emissione di nuovi e più tipici strumenti digitali è seguita la quarta era, ovvero quella delle IEO (Initial Exchange Offering). Da qui si è apprezzata la necessità di un sempre maggiore consolidamento, lasciando emergere in quella che potremmo definire la quinta era con le STO (Security Token Offering). Per arrivare alla sesta era, ovvero quella dei DEX (Decentralized EXchange) ed alla settima quella della DeFi (Decentralized Finance). Mentre già è all’avvio l’ottava era digitale, ovvero quella delle CBDC (Central Bank Digital Currency), che darà il via ed avrà come risposta della popolazione la nona era, ovvero la DeEc (Decentralized Economy).
In sintesi 9 ere in dieci anni: mai accaduto prima.
Come si spiega?
Quali sono le motivazioni profonde di tutto ciò?
Analisi dello Stato dei Fatti (SoF) e Fattori Critici di Insuccesso (CIF)
Quanto descritto nella sezione precedente mostra l’esplosivo e dirompente fattore di crescita delle blockchain tecnologico. Una crescita questa della blockchain paragonabili solo alle precedenti rivoluzioni industriali se consideriamo l’arco temporale di solo dieci anni in cui tutto ciò è accaduto. Ma se ciò è accaduto, lascia ben comprendere che tale risultato trova fondamento in basi più profonde che non riguardano la tecnologia o l’innovazione, ma piuttosto rovano in esse la soluzione e la forma più attuale di sfogo di una mancanza, di un disagio, di una necessità. In altre parole seppure i risultati siano sorprendentemente nuovi il paradigma permane lo stesso l’interazione uomo-innovazione per soddisfare un bisogno. Più i bisogno sono profondi più il cambiamento è veloce, intenso e profondo.
Oggi osserviamo un contesto sociale che trova le sue estrinsecazioni di insuccesso in molteplici fattori, primi fra tutti:
- Impermeabilità ai Sistemi Valoriali,
- Impropria con forte accentrazione della disomogeneità della Distribuzione della Ricchezza,
- Sfruttamento anti-ecosostenibile (e non non-ecosostenibile) delle Risorse Naturali,
- Inadeguatezza dei sistemi formativi,
- Inefficacia del sistema di competenze, know how e skills rispetto alle richieste di mercato,
- Distanziamento tra Governance, Management e Operation.
Da ciò si genera l’Attuale e Decadente Meccanismo dell’impoverimento (Meccanismo di perdita del valore ed accentramento della ricchezza), rappresentato nello schema seguente dove le dimensioni dei riquadri e delle lettere sono altrettanto significanti quanto ai contenuti dei contenitori.
Al fine di proteggere la sicurezza economica-finanziaria, i Governi da un lato e i big player della Finanza e della produzione dell’altro sono stati costretti a correre ai ripari generando Tendenze di Conservazione:
- Accentramento del Potere,
- Limitazione delle Libertà Personali,
- Inasprimento della fiscalità e delle pressioni sulle aziende,
- Impoverimento delle masse (cognitivo-culturale, etico-morale, economico),
- Uso elitario dell’informazione,
- Impiego impositivo/“coercitivo” di tecnologie,
- Defacciamento di individui, innovazioni o tecnologie scomode, o semplicemente amplificazione della visibilità di ambiti e settori diversi a scapito di quelli in grado di creare valore socio-economico e redistribuzione della ricchezza.
Analisi dello Scenario Sociale: Analisi del Fallimento del Sistema Attuale
Come in una patologia se quelli di cui sopra sono i sintomi su scala macroscopica proviamo a comprendere ad una granularità pià alta e quindi ad una sensibilità più profonda, ciò a livello sistemico a cosa sia dovuto.
Il Fallimento è nello SPACE (acronimo di Self, Purpose, Audience, Code, Experience)
Self:
Transizione repentina da identità personale a identità collettiva transnazionale, senza passare da identità nazionali (per carenza, disinteresse o mancanza di senso di appartenenza).
Purpose:
Assenza o parziale e frammentaria comprensione di strategie globali sostenibili ai livelli istituzionali globali.
Audience:
Spasmodica necessità di apparire più che di essere espressione e rappresentanza di interpretazioni valoriali della realtà e del presente.
Code:
Sistemi formativi, cognitivi, di conoscenza, di competenza e di comunicazione obsoleti rispetto ai rapidissimi mutamenti di scenario, ovvero aggressione verbo-funzionale atta ad incutere disvalore ed inopportunità del singolo rispetto ai trend, che si intendono promuovere opportunisticamente.
Experience:
Mancanza di esperienza ed istinto di conservazione avverso all’emersione di nuove forme di democrazia, governo, management, produzione, business e finanza.
Problem SPACE
Analisi dello Scenario Individuale: Analisi del Fallimento del Sistema Attuale
Nella nostra ricerca per comprendere il successo delle tecnologie blockchain ed essere consapevoli dell’altissima significanza che esse hanno, procediamo ad un livello di granularità ancora più fine, chiedendoci quale sia l’effetto sul singolo individuo dello scenario sociale sopra descritto. Tale domanda ci impone di proiettarci in quel delicato ed interdisciplinare contesto delle Neuroscienze, un ambito cioè fortemente emergente ed interdisciplinare che accoglie contemporaneamente ricercatori di ambiti anche molto diversi, quali scienziati, tecnologi, medici, ma anche psichiatri e psicoterapeuti, sociologi, psicologi, antropologi, ecc. Ma perché è necessario chiamare in causa le Neuroscienze nella loro complessità per comprendere un successo? Perché tale successo è legato al Disagio Contemporaneo dovuto al disequilibrio del trinomio seguente:
Distribuzione della Ricchezza – 2. Potere di Acquisto – 3. Desiderio
Immaginate che i tre triangoli rappresentino l’equilibrio a tre istanti diversi dei tre fattori sopra indicati con 1, 2 e 3. In particolare sia l’angolo in alto il terzo fattore, ovvero il desiderio indotto, ed i due vertici di base la distribuzione della ricchezza (il vertice di sinistra), ed il potere di acquisto (il vertice di base di destra). Cosa possiamo osservare guardando il triangolo nel tempo, ovvero da sinistra verso destra?
Dato che l’area nei tre triangoli è rimasta la stessa, vuol dire che esiste un invariante, ovvero un principio di conservazione, che nel caso di un sistema dinamico è l’energia del sistema, mentre evidentemente le proporzioni tra le parti cambiano. In altre parole, mentre il desiderio indotto nel singolo individuo cresce nel tempo, la distribuzione della ricchezza ed il suo potere di acquisto diminuiscono.
Cosa significa questo apparentemente astruso ed incomprensibile ragionamento nel contesto di cui ci stiamo occupando?
A cosa conduce questo squilibrio tra le parti, cosa significa questa disarmonia geometricamente rappresentata?
Significa squilibrio, disuguaglianza, insoddisfazione, senso di inadeguatezza rispetto al contesto socio-economico emergente.
E dove conduce?
Conduce alla depressione ed alla anestetizzazione del desiderio.
Detto in questi termini quasi spaventa lo scenario attuale e quanto sta accadendo nelle Community Blockchain sembra quasi una manna dal cielo.
Infatti, qualcuno potrebbe pensare che il contesto della Blockchain si presenta a dir poco presuntuoso. Viceversa sta seguendo il naturale evolversi e dispiegarsi del suo sviluppo, ma con alle spalle un grande desiderio. E’ solo il desiderio di realizzazione e di compiutezza che rende reale il sogno e non c’e’ presunzione ma solo desiderio. Un desiderio che ad occhi anestetizzati sembra presunzione: ciò ricorda un pensiero di Woody Allen, quando alla affermazione “Tu pensi di essere Dio”, lui rispose: “Beh a qualcuno dovevo pure ispirarmi”.
In sintesi quindi emergerebbe che il disagio contemporaneo è legato alla soppressione indotta del desiderio dal contesto in cui un soggetto vive.
Ma ci sono segni tangibili ed osservabili di questo disagio contemporaneo?
Si ne esistono molteplici e si chiamano anoressia, bulimia, tossicomania, alcolismo, dipendenza delle tecnologie, dipendenze patologiche dall’informazione, da internet, da facebook, ecc.
In altre parole, le patologie suddette solo la manifesta espressione di un comune denominatore: la fatica soggettiva a desiderare, indotta dal contesto socio-economico tradizionale, poco valoriale e non meritocratico, da cui ne deriva il primo allarme che uno stato di depressione ed apatia.
Ma perché esiste una fatica soggettiva a desiderare?
A tale domanda ha risposto con grande chiarezza già nel 2016 lo psicoanalista e filosofo M.Recalcati, secondo cui c’è un’eclissi del desiderio soggettivo a vantaggio del desiderio indotto dai media [7].
Per meglio comprendere la dinamica di riduzione del desiderio soggettivo rispetto a quello indotto. Pensiamo alla dinamica fisiologica tra cortisolo e cortisone. I meccanismi di neurotrasmissione in un organismo sano favoriscono la produzione del cortisolo che è un potente antinfiammatorio naturale al pari del cortisone che è l’equivalente chimico-molecolare. Cosa accade al nostro organismo se gli forniamo cortisone? Che in un’ottica di minimizzazione dell’energia e quindi dello sforzo, non produrrà più cortisolo.
Analogamente un individuo si adatta facilmente a desiderare ciò che gli viene indotto dal contesto a scapito di ciò che è più faticoso desiderare, perché meno promosso, anche se sarebbe nettamente più gratificante perché più intensamente connesso con il proprio sé.
Ma se è vero come è vero che la fatica del desiderio è intimamente connessa ai media, al contesto social, al consenso, ecc, non dovremo meravigliarci se andando avanti in questa analisi scopriremo che il successo della blockchain è proprio una rivincita cognitiva psico-inconscia sullo stesso terreno.
L’eclissi del desiderio soggettivo con la sua forza ha condotto ad una trasformazione di stato (che Recalcati nel 2016 definiva metamorfosi) che è sia soggettiva (individuo) che sociale.
Cosa significa? Significa che come nel passaggio da uno stato ad un altro (ad esempio da solido a liquido), vi è stato un momento in cui abbiamo assistito a quella che potremmo definire un’evaporazione delle emozioni, da cui ha preso il via una nuova era.
Usando la simbologia dei triangoli sopra introdotta, abbiamo la seguente situazione.
Cosa significano i triangoli rovesciati?
L’evaporazione delle emozioni potrebbe essere interpretata come una sconfitta, ma in realtà chi è abituato a lavorare con le energie è consapevole, che ciò che sembra sparire da una parte si ritrova materializzazione da un’altra. Ciò vale grazie a diverse leggi di conservazione in Fisica per i sistemi dinamici, quali ad esempio il Teorema di Conservazione dell’Energia Meccanica, l’equazione di continuità, il Teorema di Gauss, la legge di conversione energia-materia di Einstein, ecc.
Nel caso in studio, per essere più chiari e contestuali e comprendere dove si trovi l’errore che il sistema Società ha commesso, non ci limitiamo ad una singola visione, ma prendiamo a prestito le idee di tre visionari della conoscenza che in ambiti diversi hanno contributo allo sviluppo della Psicologia (S.Freud), della Fisica Quantistica (W.K.Heisemberg) e della Matematica ed Economia (J.Nash).
Secondo Freud non si può parlare del mentale senza parlare del sociale. Detto in altre parole, come piacerebbe dire al ricercatore neuroscientifico e filosofo italiano R.Manzotti, siamo ciò che vediamo intorno a noi, in “la Mente Allargata: Perché la coscienza ed il mondo sono la stessa cosa?” [8]. Tornando a Freud comprendiamo che la psicologia individuale non esiste, cioè la psicologia è sempre psicologia sociale, potremmo dire in un “noi siamo rispetto alla Società”. Pertanto, Psicologia Sociale e Analisi dell’io si sviluppano come i due filamenti del DNA indivisibilmente interconnessi.
Come insegnato da Heisemberg in Meccanica Quantistica, osservatore ed osservato non sono separabili, poiché ogni qualvolta l’osservatore effettua una misura sull’oggetto dell’osservazione ne perturba inevitabilmente il suo stato, da cui il famoso principio di indeterminazione di Heisemberg.
Infine, il contributo di Nash sulle dinamiche dominanti, che potremmo riassumere con l’espressione: “nei contesti competitivi vince chi fa il meglio per se e per gli altri”, ancora una volta la regione dell’individualità emerge sempre in relazione agli altri ed al contesto.
Quale è il comun denominatore di queste tre visioni, apparentemente afferenti a tre ambiti tanto diversi della conoscenza e soprattutto come queste tre visioni possono esserci di aiuto per comprendere l’origine del disagio contemporaneo ed il legame di esso allo sviluppo del contesto blockchain?
Grazie alla conservazione dell’energia, possiamo metaforizzare che così come l’energia meccanica di un sistema meccanico (e) è la somma dell’energia cinetica (k) e dell’energia potenziale (p), cioè e=k+p, e pertanto l’azzeramento di una (ad esempio esempio k) porta alla massimizzazione dell’altra (ad esempio p) affinchè l’energia totale (e) si conservi, analogamente l’azzeramento del desiderio individuale ha prodotto un potenziale individuale (p) che sta alimentando una cineso cognitivo-collettiva (K). Detto in parole più semplici, la mancanza di desiderio individuale non genera vuoto o assenza emotiva e di desiderio, ma piuttosto una trasformazione (quella che Recalcati chiama metamorfosi) da desiderio individuale a desiderio sociale; formalmente abbiamo
ei=ki+pi
dove la i si riferisce al singolo individuo; le stesse grandezze per la Società che indicheremo con la lettera maiuscola invece che minuscola si ottengono sommando sulle singole individualità i, cioè
E=K+P
dove E=ei , K=ki , P= pi, con simbolo di somma su tutti gli indici i.
Pertanto non deve stupire che in una in una trasformazione di stato, come in un salto quantico, ad una stato individuale di assenza di cinesi emotiva, ovvero assenza di desiderio individuale, rappresentata da ei= pi (con ki =0), possa corrispondere uno stato collettivo, di una Comunità o di una Società con un’alta cinesi emotiva, addirittura massima espressione del desiderio collettivo, espressa formalmente da E=K.
Usando un linguaggio diverso la mancanza di desiderio individuale, non essendo il vuoto, può stimolare un desiderio che non trova soddisfazione nell’individualità, ma nel sistema sociale, nel collettivo, nel consenso sociale, con una comune e condivisa visione metodologica (che non è semplicemente istanza tecnologica), come è accaduto nel contesto blockchain. In tal caso la tecnologia non è tanto la catena a blocchi, ma piuttosto la tecnologia psichica che si chiama consenso. Con questo approfondimento il consenso della blockchain non è banalmente un meccanismo tecnologico di approvazione di un blocco di lavoro in un flusso o processo, ma piuttosto è il mirroring tecnologico di una esigenza più profonda, psichica, che spinge alla cooperazione e competizione simultanee in un nuovo paradigma cognitivo, più proprio ed aderente alla realtà in cui viviamo, adesso e qui.
Pertanto, l’appiattimento del desiderio individuale è stato lo stimolo ovvero la forza motrice/creatrice della creazione sistemica (sociale o comunitaria riferendosi alla community),
attraverso la quale ribilanciare la mancanza del desiderio, con un appagamento (rewards) di gruppo, distribuito equamente e meritocraticamente tra le componenti individuali.
Geometrizzare la trasformazione/rivoluzione Blockchain per comprenderne la portata
In Medicina è noto che al persistere di un disturbo funzionale, esso col tempo anatomizza, cioè diventa organico e strutturale. Normalmente si dice che c’è una patologia che da funzionale si è trasformata in una sofferenza d’organo o di apparato. L’affermazione globale della blockchain, analogamente, è emersa come ossificazione tecnologica di un disagio contemporaneo. Essa incarna la risposta socio-sistemica, grazie al meccanismo del consenso, alla mancanza generata a seguito della soppressione o anestetizzazione dei desideri individuali, indotta dai fattori critici di insuccesso sopra elencati, dal problem SPACE, dal triangolo del conflitto (distribuzione della ricchezza vs potere di acquisto vs desiderio indotto).
Per tale motivo adesso più che mai abbiamo comprensione di quanto la blockchain sia disruptive, non semplicemente come tecnologia, ma soprattutto come metodologia psico-cognitiva di riscatto socio-economico e valoriale.
La Blockchain è la dorsale sistemica dell’apertura individuale verso gli altri. Essa è la chiara espressione di come viene colmata la mancanza, che si è generata nella Società negli ultimi trent’anni.
Mentre, purtroppo in passato, in alcuni individui la mancanza di desiderio indotta dal tessuto sociale, si è ossificata in patologie come l’anoressia, la bulimia, le tossicomanie, l’alcolismo, ecc, al fine di colmare un vuoto, da Satoshi Nakamoto in poi il disagio contemporaneo ha trovato una strada positiva che ha fatto si che una frangia avanguardista potesse gestire proattivamente il disagio contemporaneo generato dalla anestetizzazione del desiderio individuale, in un contesto protetto e garantito, che oggi identifichiamo chiaramente con Blockchain context.
Naturalmente ad oggi, a dieci anni del genesis block della prima blockchain bitcoin, riscontriamo molteplici motivi ed interessi legati alle tecnologie blockchain, ma qui abbiamo voluto analizzare la genesi e le motivazioni più profonde sottostanti, che hanno riguardato il binomio blockchain-individuo e blockchain-psiche, al fine di comprendere il successo e la portata di questo paradigma tecnologico, rispetto ad altre tecnologie del passato, che non hanno suscitato analoga popolarità ed hanno avuto una più breve vita, quali ad esempio il cloud, il datawherehouse, le grid, ecc.
Quindi la Blockchain si è affermata e viralmente diffusa poiché più di altre istanze cognitivo-tecnologiche è stata in grado di riempire il vuoto lasciato dalla anestetizzazione del desiderio individuale, generato e promosso dall’evaporazione emozionale, dalla soppressione esponenziale dei sistemi valoriali-etico-sociali, dalla riduzione del confronto e della interazione interpersonale favorita dai new media.
Da cosa è motivata a livello psicologico la rapidissima evoluzione e crescita della blockchain che in 10 anni ha conosciuto già 9 distinte ere, ha visto l’accelerazione economica che è stata misurata passando per le diverse ere Bitcoin, smart contract, ICO, IEO, STO, DEX, DeFi, CBDC, DeEC?
Come ad esempio l’anoressia è l’ossificazione del vuoto, cioè il vuoto negativamente prova ad emergere dal nulla, così come il big bang dell’Universo ha ossificato la struttura a larga scala del firmamento che osserviamo, allo stesso modo la blockchain sta ossificando la base socio-cognitiva-economica a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, con continue evoluzioni e molteplici opportunità che hanno trasformato quello che doveva essere un big bang cognitivo in un long bang esperienziale, tutto da vivere e sperimentare, che se non avesse affondato le sue radici più profonde nella psiche umana, non avrebbe potuto certamente riscuotere tanto successo ed interesse prolungato nel tempo.
La rivoluzione blockchain non è quindi un moto tecno-centrico, ma piuttosto è la risposta cognitiva efficace al cambiamento indotto dalla mancanza individuale, generata dalla sottovalutazione socio-ambientale del sé di una intera generazione, dal non riconoscimento del valore del singolo come elemento fondamentale della Società, dalla assenza di una visione sistemica e prospettica del futuro, dalla cancellazione di quel mondo immaginifico chiamato sfera dei desideri individuali.
L’eros della Blockchain, i Fattori Critici di Successo (CSF), la DeEc (Decentralized Economy) ed il primo esempio di DeEc Atmosphere Arc
Quali sono gli ingredienti, ovvero i Fattori Critici di Successo (CSF) di questa miscela vincente, chiamata Blockchain?
Li abbiamo sentiti tante volte, ma forse non li avevamo davvero compresi, e soprattutto non avevamo acquisito consapevolezza del loro potere evocativo allorquando gli stessi siano coniugati congiuntamente creando una super-additività valoriali; essi sono:
- Sostenibilità,
- Socio-Partecipazione,
- Democrazia,
- Scalabilità,
- Meritocrazia,
- Conoscenza Collettiva,
- Circolarità.
DeEc: Decentralized Economy
Ciò induce la nascita di un nuovo ciclo di distribuzione della risorse, della ricchezza e del potere, che prendendo a prestito un termine della Fisica realizza un entanglement economico, ovvero un accoppiamento indissolubile, che come nuova entità genera super-additività.
EE – Economic Entanglement: Il Nuovo ciclo di Distribuzione delle Risorse e di Distribuzione della Ricchezza
In questa nuova visione a differenza dell’immagine precedente in cui i bacini di risorse, generavano bacini di lavoro i quali a loro volta generavano bacini di ricchezza sempre più circoscritti. Qui la non linearità del processo, innesca in circuito circolare ricorsivo e self-similare di creazione e distribuzione del valore, di trasformazione in flussi di lavoro, di generazione e distribuzione dei guadagni.
Quale è la nuova frontiera della Blockchain?
Sicuramente per le Istituzioni la sfida riguarderà il lancio di CBDC al fine di normalizzare l’economia globale, che altrimenti sarebbe dominata dalla Cina, ma anche ricondurre l’avanzamento economico generato dalle digital coin a massimi comun denominatori legati alle valute correnti emesse dalle Banche centrali seppure nella forma digitale. Ma contemporaneamente già sta emergendo all’orizzonte la nuova prospettiva di nascita dell’Economia Decentralizzata (DeEC).
Di cosa si tratta?
L’Economia Decentralizzata ingloba ed estende la DeFi; in altre parole, porta i processi produttivi in blockchain e permette l’emissione di token solo a patto che ci siano attività produttive di ogni tipologia (inclusa la produzione di know how, beni intangibili, servizi, consulenza, ecc) a copertura.
Ciò è quanto accade in Atmosphere Arc come rappresentato in [9]. Ingloba i meccanismi di partecipazione e li automatizza con i Partnership Business Model (PBM) [10] e gli Introduction Business Model (IBM) [11], dà il giusto peso ai buyer e seller, ovvero al mercato, tiene conto del ruolo e della rilevanza che gli istituti finanziari possono avere nell’ecosistema (vedi schema seguente). Offre altresì servizi di DEX [12] e DeFi [13]. Primo al mondo, Atmosphere Arc offre un servizio molto utile denominato TES, Token Evaluation System. Il TES permette di avere una valutazione in tempo reale di un Token in relazione alle attività realizzative prodotte, basandosi su 13 Critical Success Factor, in analogia ai parametri che nella finanza tradizionale servono per la due diligence di una compagnia che intenda quotarsi in borsa. In questo caso la quotazione riguarda un token quale rappresentativo di una nuova iniziativa di tokenizzazione. Ciò non solo serve ai potenziali interessati all’acquisizione del token, ma anche ad un exchange che intenda quotare il token ed agli ideatori del token per aprire una negoziazione con l’exchange per il lancio [14].
In altre parole, Atmosphere Arc intende fondere in un unico ecosistema tutto ciò che è creazione di valore, verticalizzando i singoli contesti produttivi, come ad esempio: ambiente [15], agricoltura [16], efficienza energetica [17], green energy [18], protezione e valorizzazione delle risorse idriche[19], estetica, beauty, weelness, sport e nutrizione [20], sicurezza delle fasce protette [21], immobiliare [22], [23], cartolarizzazione del credito [24], ricerca [25], ma anche logistica, salute e medicina, intrattenimento, sicurezza, sociale, ecc [26], nonché produzione di valore attraverso lo sviluppo tecnologico di Atmosphere Arc Costellation [27] ed offrendo la possibilità di produrre valore e guadagnare dalla collocazione a mercato del valore prodotto (vedi schema seguente relativamente alla sezione Atmosphere Arc Market Placement), nonché di spendere nell’ecosistema DeEC la propria ricchezza in base agli interessi e necessità individuali.
Atmosphere Arc raccoglie le sfide imminenti del contesto blockchain con riferimento alla scalabilità ed all’interoperabilità e future relativamente alla sicurezza ad attacchi quantistici ed alla crypto-agilità [28], [29].
Tutto ciò è la prima realizzazione di DeEC denominata Atmosphere Arc, che come indicato da Forbes [5] parte dall’Italia, e concettualmente ebbe inizio già nel 2014 quando il fondatore di Atmosphere Arc cominciò a concepire un nuovo approccio alla finanza, denominato Multiscale Relative Quantum Finance Theory [30], [31] .
Pericoli, Rischi e Opportunità per le Blockchain Community
Chi opera nei diversi contesti blockchain sperimenta sensi di appagamento e soddisfazioni significative. E’ evidente che la blockchain, nel meccanismo tecnologia-psiche sta fungendo da neuro-stimolatore di endorfine. Il processo che si è innescato a livello globale, vista la visibilità, è certamente virtuoso, considerate anche le diverse ere che si sono susseguite in così pochi anni dall’avvento del Bitcoin fino ai nostri giorni.
Oggi il ruolo, la responsabilità e l’impegno degli influencer e di coloro i quali si occupano di comunicazione e disseminazione della conoscenza è e deve essere quanto mai alto, poiché è facile spiegare a persone del settore una nuova idea, la sua portata ed il suo impatto e le relative e conseguenti opportunità, mentre è difficile farlo con chi non possiede gli strumenti cognitivi per comprenderlo e peggio ancora non ha vissuto il risveglio, continuando a vivere nel torpore anestetico-cognitivo legato alla contrazione del desiderio individuale.
La fuga in avanti è stata necessaria e dettata dalla utilità ed opportunità di visitare nuovi paesaggi cognitivi. Adesso c’è bisogno che le diverse comunità si clusterizzino sempre di più al fine di completare il più possibile l’offering, allargare il bacino di know how, rendere agevole l’ingresso degli operatori del tessuto economico, produttivo e commerciale, rendere scalabili gli ecosistemi per rispondere alle esigenze di tutti, aprire le porte alla interoperabilità delle diverse realizzazioni esistenti al fine di favorire lo scambio e la conservazione del valore.
Tutto ciò porterà alla DeEc, di cui Atmosphere Arc è il primo interprete su scala globale.
Ma siamo in pochi, lo stesso intero comparto DeFi è piccolo, così come l’intero contesto delle digital coin è piccolo rispetto alla Finanza globale o rispetto a quanto potrà “macinare” al giorno lo e-yuan, qualora fosse generalmente accettato in Cina.
Così come c’è una grande opportunità di crescita sull’orizzonte e sulla scia dell’e-yuan così c’è anche il rischio di implosione; ecco perché le iniziative devono essere a fronte comune. La sfida della DeEc è la digital transformation come propriamente e brillantemente evidenziato da Scuticchio Foderaro nel suo lavoro su Forbes, ma le insidie sono dietro l’angolo poiché da un lato potrebbero trovarsi le valute digitali emesse da Banche Centrali e dall’altro i token digitali rappresentativi di economie reali e nel mezzo una moltitudine di monete digitali. Come armonizzare questi tre ambiti affinchè si crei valore invece di distruggerlo sarà una bella sfida a cui nessuno potrà sottrarsi.
Questi sono gli elementi chiave dello scenario.
C’è la necessità di mostrare al mondo che il feticismo del possesso dell’oggetto non è l’unica strada di appagamento individuale, ma che più naturalmente ciò che accade nelle nostre community, crea appagamento individuale mediato dalla soddisfazione sociale della community. Così il valore ridiventa espressione della capacità creativa e produttiva, in una visione partecipativa in cui ognuno può offrire il proprio contributo ottenendo meritocraticamente il proprio premio e relativo appagamento dei propri desideri individuali. Bisogna spiegare e far comprendere che ciò che ormai il mercato offre illimitatamente finisce per non soddisfare l’individuo immediatamente dopo l’acquisto ed il relativo possesso. Ciò accade poiché il possesso è solo il risultato di una speculazione informativa e non invece è il premio per la interazione partecipativa alla creazione e produzione di un bene comune, che poco importa se sia un bene tangibile o intangibile, un bene dell’opera intellettuale, dell’ingegno, del know how, della produzione, del sociale, dell’ambiente, dell’energia o altro ancora, poiché per vivere in un’ottica ecosostenibile necessitiamo di tutto indissolubilmente.
Atmosphere Arc non è una banca, una centrale finanziaria, una grande azienda o una lobby digitale; Atmosphere Arc è una innovazione di pensiero innanzitutto, un cambio di visione e di prospettiva, una soluzione ecosostenibile del futuro, un nuovo paradigma partecipativo di sviluppo etico del valore.
Come J.Lacan spiega nel “Discorso del Capitalista” l’obiettivo del feticismo del possesso dell’oggetto non è di appagare un desiderio, ma piuttosto fare in modo che il possesso dell’oggetto evidenzi una nuova mancanza, lasciando spiraleggiare il consumo avverso la creazione del valore, inducendo altresì insoddisfazione cronica ed anestetizzando il desiderio individuale [7], [32]. Mentre nelle Blockchain Community si opera per consapevolezza dei bisogni, le strade sono piene di chi esce per fare shopping di ciò che si vede e che non si possiede. Detto diversamente, non si acquista per mancanza di qualcosa, ma si esce per scoprire cosa manca ed acquistarlo. Questa distonica visione viene automaticamente corretta dalla logica dell’ecosistema, in cui invece di drogare il consumo, si indirizza verso la scoperta delle necessità e si genera il desiderio di colmare il vuoto, condividendo ciò che il singolo può offrire in cambio. Ciò è appunto il significato profondo del DEX e della DeFi, in una chiave moderna di baratto digitalizzato dalle nuove tecnologie e dalla DeEc.
La conferma di quanto affermato circa il drogaggio dei desideri individuali e dell’illimitatezza dell’offerta è l’accelerazione dell’obsolescenza. Ad esempio non si cambia smartphone perchè esso non permette di soddisfare i bisogni, ma piuttosto perché pur soddisfacendoli esso è già obsoleto e soppiantato da una nuova versione dei big players. Ciò accade quasi immediatamente dopo l’acquisto, generando un senso di insoddisfazione, nonostante abbia richiesto un investimento ed una spesa per l’acquisto. Con la DeEC quell’acquisto, grazie all’intelligenza collettiva, viene sconsigliato e qualora venga effettuato, il valore non viene immediatamente perduto perchè l’oggetto può essere permutato nella Community in un’ottica di super circolarità del valore, tokenizzato e messo come sottostante dei token, alimentando la soddisfazione di un nuovo buyer, cha acquista a sconto, ma anche del vecchio buyer – adesso seller – che nel market placement si riappropria del valore investito (o di una parte di esso), per nuovi acquisti o investimenti.
Si tratta di nuove visioni e rinnovate responsabilità per chi ha intrapreso la via della Blockchain, ma il futuro è certamente ricco di opportunità, in base alla capacità del singolo e delle community di creare, produrre e distribuire valore.
Dire che la Blockchain è la protagonista di eccellenza della Digital Transformation è certamente vero, ma incompleto. La Digital Transformation è un pezzo di una informazione più ampia, è l’effetto non è la causa. La causa affonda le radici nei desideri mancati e non soddisfatti della Società che non ha saputo interpretare il sogno ed i desideri di una intera generazione. La Blockchain ha pertanto una spinta emotiva profonda che trova nel paradigma tecnologico l’ossatura per un nuovo modello di Società e di Economia: un modello più giusto, più equo, più ecosostenibile, più attento alle necessità dell’essere umano, più meritocratico, più democratico, più partecipativo, più innovativo ed originale. Le CBDC andranno a completare il puzzle con le valute digitali, accreditando ancora di più l’esistente ed evidenziando il valore sotteso a 10 anni di innovazione di pensiero, ma l’ossatura esistente sarà difficile da soppiantare, dopo le 9 ere sopra descritte. Sarà certamente intrigante ed emozionante osservare le nuove armonizzazioni che si genereranno nell’Economia Digitale tra CBDC, token e coin.
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http://www.aiems.eu/files/documento_di_stefano_tomelleri.pdf
Gerardo Iovane. Full marks diploma at the Nunziatella Military School. Laurea Degree (cum laude) in Nuclear and Subnuclear Physics, Master Class in research activities at CERN in Geneva, Ph.D in Physics, Ph.D in Mathematics, Ph.D in Innovation Engineering and Economics, titled Institute for Advanced Studies in Defense (IASD), he is currently associate professor at Department of Computer Science – University of Salerno. Authors of monographs and books and more than 150 scientific articles, essays, and speeches for national and international conferences