Recentemente l’indice del dollaro è balzato agli onori delle cronache anche per i traders e gli investitori nel settore crypto, grazie alla correlazione inversa che è emersa tra bitcoin e lo stesso dollar index. È palese dunque che l’andamento del dollaro impatta direttamente anche sul prezzo del bitcoin, ma non a tutti è chiaro come questo sia possibile. In questo approfondimento andremo ad analizzare proprio tale dinamica.
L’indice del dollaro indica il valore del tasso del dollaro rispetto a un paniere di valute. L’indice è stato lanciato nel 1973 e il suo valore iniziale era di 100,00 punti. Da allora non ci sono state variazioni significative e al momento della scrittura il valore del dollar index è di 92,98 punti, sui minimi degli ultimi 2 anni.
Ma tutto ciò cosa ha a che vedere con il bitcoin?
Per capirlo, andiamo a sovrapporre l’andamento del dollar index (linea blu) con quello del bitcoin (linea rossa) dall’inizio del 2020. Quest’ultimo ha raggiunto il suo massimo per l’anno in corso intorno ai $ 12.400, ed eravamo al 18 agosto. L’indice del dollaro in quel momento era a circa 92,5 punti.
Il picco successivo del Bitcoin, con un falso breakout dei 12.000 dollari, è avvenuto il 1 settembre, con il dollar index a 92,14 punti. Successivamente, il dollaro ha attraversato una fase di leggera ripresa e il 9 settembre, contestualmente al raggiungimento di un massimo locale a 93,6 punti, il bitcoin ha scontato una violenta correzione aggiornando il suo minimo di breve medio termine a 9800 dollari. Infine, dal 14 settembre il dollaro ha mostrato nuovamente debolezza scendendo sotto i 93 punti e il bitcoin è tornato all’assalto degli 11000 dollari.
Siamo chiaramente in presenza di una correlazione inversa. In sostanza più alto è l’indice del dollaro, peggiori sono le performance del Bitcoin.
Coincidenza? Adesso andiamo a vedere quando l’indice del dollaro ha raggiunto il suo massimo nel 2020. Era il 9 marzo e il dollaro ha iniziato a palesare una notevole forza relativa, arrivando a sfiorare i 102 punti nei giorni successivi. Tutti ricordiamo dov’era il Bitcoin durante la prima metà di marzo.
Da inizio aprile poi, il dollaro è tornato a mostrare debolezza e il bitcoin ha iniziato la sua incredibile bull run. Abbiamo già visto infine come nelle ultime settimane questa dinamica si sia nuovamente riproposta . A fine agosto, con il dollar index al rialzo e il bitcoin in piena correzione, e il 9 settembre, con il dollaro in soffernza e il bitcoin in ripresa.
Ne consegue che il dollar index e il bitcoin hanno una correlazione inversa estremamente pronunciata.
Il motivo di questa dinamica ha un suo chiaro fondamento, da ricercare nella propensione al rischio degli investitori. Infatti l’indice del dollaro aumenta quando la propensione al rischio diminuisce, dunque tutti gli asset considerati rischiosi, come le azioni e il bitcoin, perdono valore (vi dice nulla la “recente” correlazione diretta tra indici azionari e bitcoin di cui parliamo spesso?).
Quando invece il dollaro si indebolisce e il suo indice di riferimento scende, magari per la legittima paura dei risparmiatori di una forte svalutazione a causa delle politiche monetarie espansive delle banche centrali, aumenta la propensione al rischio degli investitori e gli asset percepiti come rischiosi, ma che allo stesso tempo garantiscono ottimi rendimenti, tornano in auge.
Non c’è niente di buono in tutto ciò, ma questa è la realtà oggettiva che è stata determinata dall’arrivo degli investitori istituzionali sul mercato crypto (il processo è iniziato nel 2017 con il lancio dei primi BTC futures alla Chicago Mercantile Exchange).
Alla luce di quanto appena descritto, dovremo usare il dollar index alla stregua di un indicatore che può aiutarci a comprendere e “anticipare” l’andamento del bitcoin e delle principali criptovalute nel medio breve termine.
Un saluto
Cristian PALUSCI