Nella serata del 15 luglio abbiamo assistito ad uno dei più grandi attacchi hacker su di una piattaforma social, tanto che, lo stesso, è stato già soprannominato Twitter hack. Andiamo a vedere cosa è successo.
Profili Twitter verificati sotto attacco.
I profili incriminati appartengono a Bill Gates, passando per quello di Apple, di Jeff Bezos fino a Barak Obama. Partito tutto da account Twitter di Exchange di criptovalute, nel giro di pochi minuti, molti profili sono stati compromessi. Il fine? Dare origine ad una delle più grandi frodi della storia. Il Tweet ricorrente in tutti i profili invitava gli utenti ad inviare 1000$ in Bitcoin su di un portafoglio per poi riceverne in pochi minuti il doppio. Difficile per molti cadere nel tranello, ma nel momento in cui sono profili verificati, di soggetti molto importanti, ad invogliarti a farlo, beh è indubbio che qualcheduno ci caschi. Il bottino infatti ha raggiunto quota 13 Bitcoin , circa 120 mila dollari. Si pensa che, a dare una mano ai malviventi, possa esser stato un dipendente della stessa piattaforma social, poiché sembrerebbe esser partito tutto da degli strumenti interni.
Bitcoin non può mancare
Bitcoin, quando si tratta di frodi, non manca mai all’appello. E’ spesso il mezzo più utilizzato dai malfattori per poter rubare denaro. La vetrina fatta da quest ultimo caso non è di certo positiva: chi ancor prima svalutava Bitcoin e le cripto avrà nuove prove a proprio favore. Chi non ancora le conosce le valuterà, di certo, negativamente.
Non manca la questione privacy
Curioso è stato il commento aggiunto su alcune delle transazioni Bitcoin effettuate verso l’indirizzo: una potenziale vittima accusava lo stesso hacker di non esser stato molto furbo nell’andare a scegliere Bitcoin come moneta di scambio. Seppur con un livello di privacy medio, “la criptovaluta per eccellenza” potrebbe comunque subire un tracciamento. La scelta secondo il messaggio sarebbe dovuta ricadere su Monero, conosciuta come “la criptomoneta della privacy.”