La tobin Tax è la tassa sulle operazioni finanziarie in vigore in Italia dal 1° marzo 2013.
Il nome di questa tassa lo si deve a James Tobin che per primo teorizzò negli anni 70 la possibilità di introdurre un sistema di tassazioni delle transazioni internazionali che avesse come scopo quello di penalizzare le speculazioni valutarie a breve termine e dare stabilità ai mercati.
Nel 1981 grazie alla sua “analisi dei mercati finanziari e le loro relazioni con le decisioni di spesa, con l’occupazione, con la produzione e con i prezzi” ha vinto il premio Nobel per l’economia.
Lo stesso James Tobin in diverse occasioni si è lamentato dell’uso poco ortodosso che si fa delle sue teorie tanto che diverse volte, ha preso le distanze da progetti di legge che a lui si richiamavano. In una delle sue ultime interviste a “Der Spiegel” James Tobin ha perfino detto che “abusano del mio nome”.
Nonostante le prese di posizione di James Tobin e gli avvisi circa la pericolosità e le storture che si potrebbero presentare qualora la tassazione non fosse introdotta dalla maggior parte delle piazze finanziarie questa tassa sulle operazioni finanziarie “Tobin Tax” in Italia è realtà dal 1° marzo 2013 (1° luglio 2013 per i derivati)
La legge impone un importo da pagare per le operazioni in azioni italiane, strumenti derivati, strumenti finanziari partecipativi ed operazioni ad alta frequenza pari a:
- 0.10% nei mercati regolamentati (borse) e nei sistemi multilaterali di negoziazione
- 0.20% fuori dai mercati regolamentati (OTC).
Sono escluse dall’applicazione della tassa sulle transazioni finanziarie (TTF o Tobin Tax) le operazioni che:
- coinvolgono titoli di società con capitalizzazione inferiore a 500 milioni di euro
- le operazioni aperte e chiuse in giornata. (intraday)
- transazioni effettuate tramite broker market maker
- le società estere
Le preoccupazioni per gli operatori del mondo Forex sono davvero minime questa tassa infatti non tocca il mondo forex, le preoccupazioni lato trading sono quasi esclusivamente rivolte ai CFD su strumenti che hanno come sottostante un prodotto quotato a piazza affari come ad esempio i CFD derivati del FTSE mib (ITA40 per alcuni broker)
La tobin tax si paga sulle operazioni effettuate dal 1° luglio 2013 ed è spesso trattenuta direttamente dal broker, sotto forma di markup e quindi con la stessa tecnica di calcolo dello spread ovvero come maggior differenziale tra i prezzi lettera e denaro.
La tobin tax sugli strumenti derivati è realizzata con un prelievo fisso destinato a colpire anche le negoziazioni ad alta frequenza generate elettronicamente allo scopo di impattare sul book e sulle quotazioni.
Tuttavia per l’utente le incombenze sono ridotte al minimo, anzi sono ridotte al solo pagamento che per altro viene effettuato direttamente dal broker.
Secondo lo schema legislativo tutti gli obblighi relativi all’imposta ricadono infatti sugli intermediari pertanto gli stessi trattengono l’importo corrispondente alla tassa direttamente dalle operazioni compiute dal trader diventando cosi il soggetto obbligato tanto al versamento delle imposte ed alla presentazione della dichiarazione, quando all’obbligo di tenere le evidenze necessarie per eventuali controlli fiscali.
Ovviamente il governo italiano anche in questa occasioni ha visto bene di arrivare tardi con decreti attuativi cosicché l’imposta alla fine ha visto la luce in un mare di dubbi per gli operatori del settore.
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